Spettacoli
I Radiodervish chiudono in bellezza il prologo della stagione di Sistema Garibaldi
Musica di qualità per l'evento conclusivo di "Maestri e margherite" alle Vecchie Segherie Mastrototaro
Italia - lunedì 25 novembre 2019
9.12
Musica di altissima qualità per l'evento conclusivo di "Maestri e margherite", il prologo della stagione 2019-2020 di Sistema Garibaldi. Uno spettacolo che fonde diverse influenze con la tradizione che rappresenta il patrimonio culturale del nostro territorio. I Radiodervish, accompagnati per l'occasione dalla formazione Oles, hanno chiuso il ricco programma che per quattro giorni ha reso le Vecchie Segherie Mastrototaro di via Porto il punto di riferimento e il cuore pulsante della cultura a Bisceglie.
Domenica 22 novembre si è tenuto il concerto del duo italiano di world music formatosi a Bari nel 1997 e composto da Michele Lobaccaro e Nabil Salameh, affiancato da quattro musicisti dell'Orchestra Sinfonica di Lecce e del Salento. I Radiodervish hanno riproposto alcuni dei loro maggiori successi.
Attraverso le loro canzoni si può intraprendere un fantastico viaggio alla scoperta di emozioni, paesaggi e luoghi inesplorati che soltanto la musica può evocare in tutta la sua forza. Fin dalla prima canzone il pubblico è stato "travolto" da una melodia dai tratti somatici prettamente orientali sottolineata dalle forti venature della tradizione italiana.
Nel corso della serata i Radiodervish hanno suonato alcuni dei loro brani più conosciuti tra cui "Il sogno delle lucciole"," Il sangre e il sal", "Elena", "Due soli" e una struggente versione di "Amara terra mia".
Dal punto di vista tematico e contenutistico uno dei brani che ha colpito maggiormente il pubblico è stato senza dubbio "Il sogno delle lucciole", pezzo che esprime l'attenzione dell'uomo nei confronti della natura, dedicato al ricordo di Angelo Vassallo, sindaco di Pollica che ha pagato con la vita il suo amore per l'ambiente.
Un'altra tematica di stretta attualità presente nelle canzoni dei Radiodervish è il senso di attaccamento alla propria terra e alle proprie radici, percepito in maniera viscerale nell'esecuzione de "L'avvento dei mendicanti" del compositore foggiano Matteo Salvatore.
La diversità culturale, etnica e di provenienza risuona fortemente nelle canzoni dei Radiodervish come elemento di forza che rappresenta la caratteristica basilare della loro produzione musicale. La mescolanza di codici linguistici differenti passando dall'italiano all'arabo rende i loro brani interessanti e magnetici sin dal primo ascolto. Un evento indimenticabile, giusto lancio della stagione di Sistema Garibaldi che, non a caso, avrà per titolo "Cose dell'altro mondo".
Domenica 22 novembre si è tenuto il concerto del duo italiano di world music formatosi a Bari nel 1997 e composto da Michele Lobaccaro e Nabil Salameh, affiancato da quattro musicisti dell'Orchestra Sinfonica di Lecce e del Salento. I Radiodervish hanno riproposto alcuni dei loro maggiori successi.
Attraverso le loro canzoni si può intraprendere un fantastico viaggio alla scoperta di emozioni, paesaggi e luoghi inesplorati che soltanto la musica può evocare in tutta la sua forza. Fin dalla prima canzone il pubblico è stato "travolto" da una melodia dai tratti somatici prettamente orientali sottolineata dalle forti venature della tradizione italiana.
Nel corso della serata i Radiodervish hanno suonato alcuni dei loro brani più conosciuti tra cui "Il sogno delle lucciole"," Il sangre e il sal", "Elena", "Due soli" e una struggente versione di "Amara terra mia".
Dal punto di vista tematico e contenutistico uno dei brani che ha colpito maggiormente il pubblico è stato senza dubbio "Il sogno delle lucciole", pezzo che esprime l'attenzione dell'uomo nei confronti della natura, dedicato al ricordo di Angelo Vassallo, sindaco di Pollica che ha pagato con la vita il suo amore per l'ambiente.
Un'altra tematica di stretta attualità presente nelle canzoni dei Radiodervish è il senso di attaccamento alla propria terra e alle proprie radici, percepito in maniera viscerale nell'esecuzione de "L'avvento dei mendicanti" del compositore foggiano Matteo Salvatore.
La diversità culturale, etnica e di provenienza risuona fortemente nelle canzoni dei Radiodervish come elemento di forza che rappresenta la caratteristica basilare della loro produzione musicale. La mescolanza di codici linguistici differenti passando dall'italiano all'arabo rende i loro brani interessanti e magnetici sin dal primo ascolto. Un evento indimenticabile, giusto lancio della stagione di Sistema Garibaldi che, non a caso, avrà per titolo "Cose dell'altro mondo".