Scuola
Il Cna Bat pone l'attenzione sulla presenza di gas radon nelle strutture scolastiche
Più che un allarme, l'esortazione a un maggiore controllo
BAT - lunedì 1 ottobre 2018
7.43
Non è un allarme ma rappresenta senza dubbio l'intenzione di esortare gli organi preposti a fare chiarezza sulla questione. Michele De Marinis, presidente provinciale della Cna per la Bat, a conclusione dei corsi inerenti la sicurezza sui luoghi di lavoro che si sono svolti nei giorni scorsi a Trani, organizzati con la collaborazione tecnica dell'associazione Cta e della Tecsial, ha preso un impegno di fronte ai numerosi partecipanti: sollecitare tutte le amministrazioni comunali della Bat ad affrontare la problematica rappresentata dal gas radon.
Nell'ambito del progetto "Azienda sicura", campagna di sensibilizzazione sulla sicurezza sui luoghi di lavoro promossa dalla Cna Bat, dall'inizio del 2018 tutte le imprese associate sono state monitorate in merito alla presenza di gas radon presso le strutture operative, in ossequio alla legge della regione Puglia n° 30 del 2016.
Sono stati posizionati, a spese delle singole imprese (commerciali - artigianali – della piccola industria e dei servizi), dei rilevatori, dosimetri, in tutti i locali insistenti a piano terra, seminterrati ed interrati, al fine di tutelare la salute delle persone che accedono nei suddetti locali.
Il radon è un gas presente in natura, nel sottosuolo, prodotto dal decadimento dell'uranio, è inerte, inodore, incolore, privo di sapore, ma è dannoso per la salute poiché è stato dichiarato cancerogeno dall'Organizzazione Mondiale della Sanità e risulta essere, in ITALIA, la seconda causa dei tumori ai polmoni, dopo il fumo di sigaretta, e si stima causi 3000 morti l'anno.
Come riportato ampiamente dalla cronaca di questi giorni, a Taranto, nel rione Tamburi, in alcune aule scolastiche sono state riscontrate rilevanti presenze di gas radon (800 Bq/m3.), superiori di quasi 3 volte il limite massimo consentito per legge (300 becquerel per metro cubo). La legge regionale n° 30 del 2016 prevede l'obbligo di monitorare anche tutti gli edifici pubblici, in particolare le scuole.
Sorge allora spontanea la domanda che il Cna Bat rivolge a tutti i consiglieri, gli assessori e i sindaci dei dieci comuni della provincia: le imprese private hanno adempiuto all'obbligo di legge ma le pubbliche amministrazioni hanno osservato le disposizioni indicate dalla legge regionale? Un esame sulla presenza del gas radon nelle scuole del territorio è stato fatto?
Gli insegnanti, il personale scolastico, gli alunni, in particolare i bambini, in quali condizioni fruiscono di questi spazi? Sono al sicuro? Esistono rilevazioni svolte per i locali pubblici nel territorio? Se esistono queste rilevazioni è possibile conoscerne i risultati? E, se non sono state svolte, le pubbliche amministrazioni si stanno attivando?
«Ognuno deve fare la sua parte per mettere al sicuro le persone da questo gas, definito killer silenzioso» ha sottolineato De Marinis.
Nell'ambito del progetto "Azienda sicura", campagna di sensibilizzazione sulla sicurezza sui luoghi di lavoro promossa dalla Cna Bat, dall'inizio del 2018 tutte le imprese associate sono state monitorate in merito alla presenza di gas radon presso le strutture operative, in ossequio alla legge della regione Puglia n° 30 del 2016.
Sono stati posizionati, a spese delle singole imprese (commerciali - artigianali – della piccola industria e dei servizi), dei rilevatori, dosimetri, in tutti i locali insistenti a piano terra, seminterrati ed interrati, al fine di tutelare la salute delle persone che accedono nei suddetti locali.
Il radon è un gas presente in natura, nel sottosuolo, prodotto dal decadimento dell'uranio, è inerte, inodore, incolore, privo di sapore, ma è dannoso per la salute poiché è stato dichiarato cancerogeno dall'Organizzazione Mondiale della Sanità e risulta essere, in ITALIA, la seconda causa dei tumori ai polmoni, dopo il fumo di sigaretta, e si stima causi 3000 morti l'anno.
Come riportato ampiamente dalla cronaca di questi giorni, a Taranto, nel rione Tamburi, in alcune aule scolastiche sono state riscontrate rilevanti presenze di gas radon (800 Bq/m3.), superiori di quasi 3 volte il limite massimo consentito per legge (300 becquerel per metro cubo). La legge regionale n° 30 del 2016 prevede l'obbligo di monitorare anche tutti gli edifici pubblici, in particolare le scuole.
Sorge allora spontanea la domanda che il Cna Bat rivolge a tutti i consiglieri, gli assessori e i sindaci dei dieci comuni della provincia: le imprese private hanno adempiuto all'obbligo di legge ma le pubbliche amministrazioni hanno osservato le disposizioni indicate dalla legge regionale? Un esame sulla presenza del gas radon nelle scuole del territorio è stato fatto?
Gli insegnanti, il personale scolastico, gli alunni, in particolare i bambini, in quali condizioni fruiscono di questi spazi? Sono al sicuro? Esistono rilevazioni svolte per i locali pubblici nel territorio? Se esistono queste rilevazioni è possibile conoscerne i risultati? E, se non sono state svolte, le pubbliche amministrazioni si stanno attivando?
«Ognuno deve fare la sua parte per mettere al sicuro le persone da questo gas, definito killer silenzioso» ha sottolineato De Marinis.