Attualità
Il comune di Bisceglie perde i finanziamenti per i rifiuti: ha presentato troppo tardi la domanda
Il movimento civico Bisceglie Svolta punta il dito: «In questi momenti di difficoltà economica oltre che di sofferenza delle famiglie si scopre ancora una volta l’incapacità amministrativa della Giunta Spina nel gestire e governare un settore, quello dei rifiuti, che incide già pesantemente sulle ta
Bisceglie - venerdì 18 agosto 2017
07.17
Il movimento civico Bisceglie Svolta punta il dito contro l'amministrazione comunale di Bisceglie, dopo aver scoperto che il comune è l'unico tra quelli che hanno presentato domanda"non ammesso per domanda presentata fuori termine".
Il riferimento è al decreto che ò' AGER - Agenzia Territoriale della Regione Puglia per il Servizio di Gestione dei Rifiuti, ha emesso (è il numero 63/2017) in risposta alle domande di finanziamento dei Comuni pugliesi per progetti di risanamento ambientale, diminuzione dei rifiuti indifferenziati e diminuzione degli scarti derivanti dalle raccolte differenziate.
«In questi momenti di difficoltà economica oltre che di sofferenza delle famiglie - spiegano gli attivisti - si scopre ancora una volta l'incapacità amministrativa della Giunta Spina nel gestire e governare un settore, quello dei rifiuti, che incide già pesantemente sulle tasche dei biscegliesi».
«Perplessità - proseguono - sollevano le strategie comunicative del Sindaco che si affretta ad enfatizzare effimeri risultati di un finanziamento di 24.600 euro per la pulizia delle strade e che invece tace sulla perdita di un finanziamento "strutturale" ben più importante».
I finanziamenti potevano essere importanti, spiegano ancora gli attivisti, visto che il vicino Comune di Trani è stato ammesso per oltre 1 milione di euro, mentre ai cittadini biscegliesi potrebbe toccare un ulteriore aumento della TARI nel 2018, a causa dell'aumento dell'aliquota dell'ecotassa regionale.
«Con questi soldi - ipotizzano - si sarebbero potute finanziare nuove isole ecologiche mobili o fisse, attrezzature, sistemi per il miglioramento della qualità del differenziato, monitoraggi, ecc. ecc..
Tutte queste azioni avrebbero comportato l'aumento della percentuale di rifiuto differenziato e/o obiettivi di premialità.
In entrambi i casi avremmo avuto un risparmio diretto nella TARI ed un miglioramento della qualità ambientale e della situazione dell'igiene cittadina.
Il paradosso consiste nel fatto che tale risparmio sarebbe stato possibile proprio grazie al "ristorno" di parte di quei soldi che sono la nostra quota di Ecotassa già versata……appunto "l'unica strada percorribile"».
«Fermo restando che intercettare un finanziamento è sempre un fatto positivo a prescindere dall'importo - concludono - va evidenziato che emerge sempre una scarsa attenzione alla programmazione nel medio lungo periodo, accontentandosi sempre di un ritorno nell'immediato.
I 24.600 euro per la pulizia dell'agro sono indubbiamente utili per ripulire le bellezze paesaggistiche, archeologiche e rurali della nostra terra ma sono una soluzione temporanea… una vera e propria inutile verniciata su un cancello arrugginito.
Non aver intercettato quota parte degli 8 milioni di euro del Decreto 63/2017 dell'AGER vuol dire non avere la capacità di rafforzare in maniera strutturale quella che è stata una scelta tanto voluta dall'amministrazione, e cioè la raccolta differenziata porta a porta con tariffazione puntuale, dotandosi di nuove isole ecologiche mobili o fisse, attrezzature, sistemi per il miglioramento della qualità del differenziato, monitoraggi, ecc ecc…
Non basta verniciare il cancello… bisogna sverniciarlo, carteggiarlo per rimuovere la vecchia vernice e la ruggine, passargli l'antiruggine e poi verniciarlo… insomma ci vuole tanto lavoro preventivo.
Se sui problemi come quello della raccolta dei rifiuti non si interviene in maniera sistematica e strutturale continueremo a trovarci con la TARI in aumento e anche lo sforzo di aver intercettato i 24.600 euro verrà vanificato il giorno dopo».
Il riferimento è al decreto che ò' AGER - Agenzia Territoriale della Regione Puglia per il Servizio di Gestione dei Rifiuti, ha emesso (è il numero 63/2017) in risposta alle domande di finanziamento dei Comuni pugliesi per progetti di risanamento ambientale, diminuzione dei rifiuti indifferenziati e diminuzione degli scarti derivanti dalle raccolte differenziate.
«In questi momenti di difficoltà economica oltre che di sofferenza delle famiglie - spiegano gli attivisti - si scopre ancora una volta l'incapacità amministrativa della Giunta Spina nel gestire e governare un settore, quello dei rifiuti, che incide già pesantemente sulle tasche dei biscegliesi».
«Perplessità - proseguono - sollevano le strategie comunicative del Sindaco che si affretta ad enfatizzare effimeri risultati di un finanziamento di 24.600 euro per la pulizia delle strade e che invece tace sulla perdita di un finanziamento "strutturale" ben più importante».
I finanziamenti potevano essere importanti, spiegano ancora gli attivisti, visto che il vicino Comune di Trani è stato ammesso per oltre 1 milione di euro, mentre ai cittadini biscegliesi potrebbe toccare un ulteriore aumento della TARI nel 2018, a causa dell'aumento dell'aliquota dell'ecotassa regionale.
«Con questi soldi - ipotizzano - si sarebbero potute finanziare nuove isole ecologiche mobili o fisse, attrezzature, sistemi per il miglioramento della qualità del differenziato, monitoraggi, ecc. ecc..
Tutte queste azioni avrebbero comportato l'aumento della percentuale di rifiuto differenziato e/o obiettivi di premialità.
In entrambi i casi avremmo avuto un risparmio diretto nella TARI ed un miglioramento della qualità ambientale e della situazione dell'igiene cittadina.
Il paradosso consiste nel fatto che tale risparmio sarebbe stato possibile proprio grazie al "ristorno" di parte di quei soldi che sono la nostra quota di Ecotassa già versata……appunto "l'unica strada percorribile"».
«Fermo restando che intercettare un finanziamento è sempre un fatto positivo a prescindere dall'importo - concludono - va evidenziato che emerge sempre una scarsa attenzione alla programmazione nel medio lungo periodo, accontentandosi sempre di un ritorno nell'immediato.
I 24.600 euro per la pulizia dell'agro sono indubbiamente utili per ripulire le bellezze paesaggistiche, archeologiche e rurali della nostra terra ma sono una soluzione temporanea… una vera e propria inutile verniciata su un cancello arrugginito.
Non aver intercettato quota parte degli 8 milioni di euro del Decreto 63/2017 dell'AGER vuol dire non avere la capacità di rafforzare in maniera strutturale quella che è stata una scelta tanto voluta dall'amministrazione, e cioè la raccolta differenziata porta a porta con tariffazione puntuale, dotandosi di nuove isole ecologiche mobili o fisse, attrezzature, sistemi per il miglioramento della qualità del differenziato, monitoraggi, ecc ecc…
Non basta verniciare il cancello… bisogna sverniciarlo, carteggiarlo per rimuovere la vecchia vernice e la ruggine, passargli l'antiruggine e poi verniciarlo… insomma ci vuole tanto lavoro preventivo.
Se sui problemi come quello della raccolta dei rifiuti non si interviene in maniera sistematica e strutturale continueremo a trovarci con la TARI in aumento e anche lo sforzo di aver intercettato i 24.600 euro verrà vanificato il giorno dopo».