Cultura
Il giudice e il sacerdote: Giannella e D'Ambrosio ospiti del bookstore Mondadori alle Vecchie Segherie Mastrototaro
Lunedì 19 conversazione sul libro La corruzione: attori e trame
Bisceglie - giovedì 15 marzo 2018
8.07
Fede e giustizia a braccetto. L'incontro fra un sacerdote e un giudice è la premessa per la realizzazione del libro "La corruzione: attori e trame", edito da Mimesis, lavoro a quattro mani fra Rocco D'Ambrosio, sacerdote della diocesi di Bari e docente alla Pontificia Università Gregoriana e Francesco Giannella, procuratore aggiunto di Bari. Il volume sarà presentato lunedì 19 marzo, alle ore 19:00, nel corso di una conversazione moderata dalla giornalista del Corsera Giusi Fasano, esperta di cronaca giudiziaria. L'appuntamento è fissato presso il bookstore Mondadori alle Vecchie Segherie Mastrototaro di via Porto.
Una lunga chiacchierata fatta di tanti incontri attraverso giorni, caffè e chilometri di terra pugliese. Una riflessione profonda tra le pieghe di una piaga sociale che rappresenta l'Italia peggiore. Un faccia a faccia tra esperienze e delusioni di chi crede ancora nella giustizia senza coprirsi gli occhi davanti al disastro del Paese.
Un libro che ci mette di fronte alle responsabilità di un'intera comunità nei confronti di un male che ammorba la società che rischia di restare schiacciata da una epidemia a cui sembra difficile porre rimedio.
Un saggio che è una sfida, di quelle difficili certo, ma non impossibili. Perché la speranza è sempre quella di sconfiggere questo cancro con le armi della legalità e della cultura. Due mondi di provenienza diversi, due linguaggi professionali differenti ma un impegno comune teso alla condivisione di principi etici fondamentali. Una ricerca che, attraverso le esperienze dei due autori, diventa un originale connubio tra analisi pragmatica dell'operatore giuridico e scansione profonda delle ragioni morali e sociali del decadimento da parte del sacerdote filosofo.
Un'indagine nel 'terreno fertile della corruzione' che si nutre anche di abuso di potere, concussione, peculato, appropriazione indebita per districarsi in un percorso periglioso fino a cercare una via d'uscita da indicare a chi ancora ha la forza di voler cambiare le cose.
Una lunga chiacchierata fatta di tanti incontri attraverso giorni, caffè e chilometri di terra pugliese. Una riflessione profonda tra le pieghe di una piaga sociale che rappresenta l'Italia peggiore. Un faccia a faccia tra esperienze e delusioni di chi crede ancora nella giustizia senza coprirsi gli occhi davanti al disastro del Paese.
Un libro che ci mette di fronte alle responsabilità di un'intera comunità nei confronti di un male che ammorba la società che rischia di restare schiacciata da una epidemia a cui sembra difficile porre rimedio.
Un saggio che è una sfida, di quelle difficili certo, ma non impossibili. Perché la speranza è sempre quella di sconfiggere questo cancro con le armi della legalità e della cultura. Due mondi di provenienza diversi, due linguaggi professionali differenti ma un impegno comune teso alla condivisione di principi etici fondamentali. Una ricerca che, attraverso le esperienze dei due autori, diventa un originale connubio tra analisi pragmatica dell'operatore giuridico e scansione profonda delle ragioni morali e sociali del decadimento da parte del sacerdote filosofo.
Un'indagine nel 'terreno fertile della corruzione' che si nutre anche di abuso di potere, concussione, peculato, appropriazione indebita per districarsi in un percorso periglioso fino a cercare una via d'uscita da indicare a chi ancora ha la forza di voler cambiare le cose.