
Territorio
Il Museo Etnografico "Francesco Prelorenzo": una Bisceglie antica ed inedita
Il Museo, custodito dalla Torre Normanna, sovrasta la città con i suoi segreti e testimonianze: unico problema l'accessibilità
Bisceglie - domenica 23 febbraio 2025
13.00
Il Museo Etnografico "Francesco Prelorenzo" curato dal Professor Luigi Palmiotti e dai soci dell'Archeoclub Sezione di Bisceglie, rappresenta un presidio di storia collettiva di una Bisceglie antica, storica, che ha ancora molto da raccontare. Nel rumore di una città ormai moderna e frenetica, cui silenzio provinciale ha ceduto il passo ad aspirazioni degne di una metropoli, la Torre Normanna che fa da contenitore della collezione, sovrasta autorevole la città.
La raccolta è organizzata su tre piani: al primo piano sono esposti antichi utensili ed attrezzature tipiche del lavoro contadino d'altri tempi; il secondo piano è invece dedicato alla tipica casa biscegliese di epoca settecentesca. Il terzo ed ultimo piano invece raccoglie testimonianze legate alla religiosità popolare così come una piccola pinacoteca di pittori contemporanei locali.
«Con Archeoclub Sezione di Bisceglie ci impegniamo continuamente per la valorizzazione dei beni culturali – hanno raccontato i volontari -. Il museo è stato creato verso il 1987 e dopo diverse sedi il Comune di Bisceglie ha assegnato all'Archeoclub la Torre Normanna come sede museale. Siamo riconosciuti a livello regionale, a livello di Sovrintendenza ai Beni Culturali di Bari come museo di interesse notevole locale».
I beni esposti sono suddivisi in settori. Nell'esposizione legata alla casa d'altri tempi è possibile ammirare il salotto letterario dedicato al professor Mario Cosmai, autore della storia di Bisceglie, con una possibilità di 30 accoglienze per i convegni. L'ultimo piano contente la Pinacoteca è invece dedicato al pittore Leonardo de Mango, pittore biscegliese di fama europea con la benedizione di Monsignor Ricchiuti. Comprende un patrimonio donato all'Archeoclub da diversi pittori locali: Eugenio Monopoli, Mimì Ventura, Leonardo de Mango e ovviamente Francesco Prelorenzo, il grande artista a cui è intitolato il museo.
«Intitolare il Museo al Professor Prelorenzo era un mio dovere: insieme abbiamo scoperto qui a Bisceglie 180 insediamenti preistorici che hanno il riconoscimento della Sovraintendenza e il cui materiale è custodito presso la Sovrintendenza archeologica» ha ricordato il Presidente di Archeoclub Sezione di Bisceglie, Professor Luigi Palmiotti.
«Ci arrivano telefonate dal Ministero per visite di importanti studiosi. Alcuni ragazzi si sono recati qui addirittura dalla Normandia per studiare la Puglia e abbiamo visite anche dalla Polonia e dalla Bulgaria» ha aggiunto Vincenzo di Leo, socio di Archeoclub. Proprio in questo incontro tra la Bisceglie moderna e il fondamentale presidio di cultura e storia biscegliese, che è il Museo Etnografico Prelorenzo, risiede un limite paradossale per un museo che possa dirsi tale: la ristretta fruizione dovuta alle barriere architettoniche. Il Museo infatti, non presenta percorsi secondari pensati ad hoc per persone con disabilità o con difficoltà legate alla deambulazione. Questo enorme limite ne influenza chiaramente la fruizione, causando la perdita di un'esperienza di sensibilità storica che non ha eguali.
«Non possiamo fare modifiche in quanto gli ordini sono della Sovrintendenza, ma bisogna seguire il percorso della Torre così come fu restaurata da Giambattista la Notte. Tempo fa avanzammo richiesta di un ascensore per facilitare il percorso, tuttavia non ci è stato concesso, in quanto appunto non si può modificare l'aspetto della Torre ma si deve procedere a deambulare normalmente. Dunque le persone con disabilità salgono fin dove possono» hanno spiegato i volontari.
«Questo è il museo più visitato della città, perché qui la gente, i biscegliesi, ritrovano le loro radici: come si viveva nel centro storico, quali erano gli utensili utilizzati in passato. Insomma, c'è tutta la vita d'altri tempi. Ecco perché i biscegliesi sono felici di visitare la nostra collezione. Aspettiamo inoltre con ansia la riapertura del museo archeologico, ancora chiuso». Tra i volontari molte le personalità preparate per la fruizione del Museo per persone straniere, così come molti sono i poeti, e gli animatori del dialetto.
La raccolta è organizzata su tre piani: al primo piano sono esposti antichi utensili ed attrezzature tipiche del lavoro contadino d'altri tempi; il secondo piano è invece dedicato alla tipica casa biscegliese di epoca settecentesca. Il terzo ed ultimo piano invece raccoglie testimonianze legate alla religiosità popolare così come una piccola pinacoteca di pittori contemporanei locali.
«Con Archeoclub Sezione di Bisceglie ci impegniamo continuamente per la valorizzazione dei beni culturali – hanno raccontato i volontari -. Il museo è stato creato verso il 1987 e dopo diverse sedi il Comune di Bisceglie ha assegnato all'Archeoclub la Torre Normanna come sede museale. Siamo riconosciuti a livello regionale, a livello di Sovrintendenza ai Beni Culturali di Bari come museo di interesse notevole locale».
I beni esposti sono suddivisi in settori. Nell'esposizione legata alla casa d'altri tempi è possibile ammirare il salotto letterario dedicato al professor Mario Cosmai, autore della storia di Bisceglie, con una possibilità di 30 accoglienze per i convegni. L'ultimo piano contente la Pinacoteca è invece dedicato al pittore Leonardo de Mango, pittore biscegliese di fama europea con la benedizione di Monsignor Ricchiuti. Comprende un patrimonio donato all'Archeoclub da diversi pittori locali: Eugenio Monopoli, Mimì Ventura, Leonardo de Mango e ovviamente Francesco Prelorenzo, il grande artista a cui è intitolato il museo.
«Intitolare il Museo al Professor Prelorenzo era un mio dovere: insieme abbiamo scoperto qui a Bisceglie 180 insediamenti preistorici che hanno il riconoscimento della Sovraintendenza e il cui materiale è custodito presso la Sovrintendenza archeologica» ha ricordato il Presidente di Archeoclub Sezione di Bisceglie, Professor Luigi Palmiotti.
«Ci arrivano telefonate dal Ministero per visite di importanti studiosi. Alcuni ragazzi si sono recati qui addirittura dalla Normandia per studiare la Puglia e abbiamo visite anche dalla Polonia e dalla Bulgaria» ha aggiunto Vincenzo di Leo, socio di Archeoclub. Proprio in questo incontro tra la Bisceglie moderna e il fondamentale presidio di cultura e storia biscegliese, che è il Museo Etnografico Prelorenzo, risiede un limite paradossale per un museo che possa dirsi tale: la ristretta fruizione dovuta alle barriere architettoniche. Il Museo infatti, non presenta percorsi secondari pensati ad hoc per persone con disabilità o con difficoltà legate alla deambulazione. Questo enorme limite ne influenza chiaramente la fruizione, causando la perdita di un'esperienza di sensibilità storica che non ha eguali.
«Non possiamo fare modifiche in quanto gli ordini sono della Sovrintendenza, ma bisogna seguire il percorso della Torre così come fu restaurata da Giambattista la Notte. Tempo fa avanzammo richiesta di un ascensore per facilitare il percorso, tuttavia non ci è stato concesso, in quanto appunto non si può modificare l'aspetto della Torre ma si deve procedere a deambulare normalmente. Dunque le persone con disabilità salgono fin dove possono» hanno spiegato i volontari.
«Questo è il museo più visitato della città, perché qui la gente, i biscegliesi, ritrovano le loro radici: come si viveva nel centro storico, quali erano gli utensili utilizzati in passato. Insomma, c'è tutta la vita d'altri tempi. Ecco perché i biscegliesi sono felici di visitare la nostra collezione. Aspettiamo inoltre con ansia la riapertura del museo archeologico, ancora chiuso». Tra i volontari molte le personalità preparate per la fruizione del Museo per persone straniere, così come molti sono i poeti, e gli animatori del dialetto.