Politica
«Irriconoscibile». Vincenzo Arena lascia il Movimento 5 Stelle
Il giornalista: «A breve un soggetto civico generazionale, legalitario e ambientalista»
Bisceglie - venerdì 2 aprile 2021
15.00
Ha ufficializzato la sua uscita dal Movimento 5 Stelle, annunciando di non esserne più un attivista a conferma delle voci emerse nelle ultime settimane. Vincenzo Arena si è detto pronto alla creazione di un nuovo soggetto civico, attivo in ambito locale, definito «generazionale, legalitario e ambientalista».
Il giornalista biscegliese ha motivato la sua decisione: «Troppe inversioni a U negli ultimi anni (non sto qui ad elencarle) in una forza politica che avevo apprezzato per la sua spinta innovatrice e dirompente» le sue parole.
«Non è stato facile, per uno con una storia come la mia e un'esperienza politica giovanile così schierata, ritornare a far politica attiva dopo oltre 10 anni di stop» ha sottolineato Arena, in passato fra i dirigenti di Azione giovani (l'organizzazione giovanile di Alleanza Nazionale). «Tuttavia avevo intercettato nel Movimento, nel 2017, lo spirito ribelle e antisistema che mi ha sempre affascinato, le istanze legalitarie e antimafia che mi hanno sempre visto protagonista, la spinta ambientalista ed ecologica che mi ha sempre animato» ha spiegato.
«Mi sono avvicinato al Movimento e, in oltre tre anni, spero di aver contrinuto alla sua crescita sul territorio, riconoscendo in questa forza politica la prospettiva difficile ma coraggiosa della "terza via", fuori dai blocchi di potere di "destra" e "sinistra" del passato recente. Il Movimento, a Bisceglie, è stato in questi anni lo spazio ritrovato della politica libera e bella in cui poter incidere, dire la propria, fare battaglie difficili senza dover chiedere il permesso al senatore, all'onorevole, al segretario politico di turno» ha evidenziato, nulla risparmiando ai suoi vecchi "mentori" Francesco Amoruso e Sergio Silvestris (ma non solo).
«A Roma, a Bari, in tante parti d'Italia - a Bisceglie, ancora no - il Movimento oggi, probabilmente dalla nascita del secondo Governo Conte, si accinge a essere altro. È già altro: una costola del nuovo centrosinistra italiano, un pezzo del campo progressista. Scelta di vertice, al solito! Legittima, ma nella quale non posso riconoscermi» ha aggiunto.
«Con il Pd della presunta superiorità culturale, delle prebende, delle spartizioni degli incarichi di governo, di sottogoverno e di sottobosco, delle collateralità opache con la finanza e le banche che hanno spolpato i risparmiatori, delle vicinanze sospette su tanti terriitori alla zona grigia delle mafie... il Movimento aveva detto mai!
Ora si viaggia verso le alleanze strutturali da Roma a Pomigliano, passando per la Regione Puglia. Negli Stati Generali dello scorso anno, cui avevo partecipato e contribuito, si era deciso altro. Terza via, alleanze da valutare caso per caso, situazione per situazione e preferibilmente con forze civiche. Il metodo sempre lo stesso: si parla, di discute, si partecipa, si fa sintesi, si decide in modo orizzontale e poi verticisticamente si smonta tutto. Nessun capo politico, ed ecco un nuovo capo politico. Con tutta la stima che si può avere per Giuseppe Conte, è il metodo a non funzionare: le rifondazioni delle forze politiche dovrebbero partire dal basso, non possono essere sempre imposte dall'alto e decise a tavolino o su spiagge assolate» è l'opinione di Arena.
«Se poi gli eventi dovessero smentire le mie previsioni riguardo al posizionamento politico del Movimento, ai suoi percorsi, alle modalità di selezione e allo spessore della classe dirigente, ai suoi metodi decisionali e organizzativi, allora sarò pronto - come spesso fatto in passato - a fare pubbliche ammende e autocritiche. Staremo a vedere!
Vengo a Bisceglie. Non smetterò di far politica attiva sul territorio. Non libererò il campo legalitario e ambientalista. Intendo lanciare a breve una nuova iniziativa politica civica che coinvolga amici ed energie sane. Ne sto parlando da tempo con tanti che mi stanno sollecitando a questo passo. Un Movimento civico, generazionale prima di tutto, in cui la mia generazione si assuma finalmente l'impegno e l'onore di immaginarsi una città diversa, di incontrare imprenditori, giovani, meno giovani, professionisti, associazioni e guidare Bisceglie. Un Movimento civico che ne liberi il futuro, le sue energie più belle. C'è tanto da fare per questa città e tanto ci sarà da ricostruire al termine di questa terribile emergenza sanitaria ed economica» ha rivelato.
«Sono sicuro, nel percorso che avvieremo, di poter continuare a tenere aperto un canale di contatto e collaborazione costante con persone perbene come Enzo Amendolagine e Pippo Acquaviva, oltre che con tanti altri amici del Movimento 5 Stelle di Bisceglie che tengono ancora la schiena dritta. Con loro continueremo sicuramente le battaglie per fermare le lottizzazioni selvagge, per sevizi di igiene urbana più trasparenti e decorosi, per la crescita sostenibile della nostra città. È un addio al Movimento 5 Stelle (o come si chiamerà di qui a poco), non certo alle persone perbene con le quali ho condiviso un percorso che, sono convinto, in altre forme potrà proseguire.
Intanto a Bisceglie e ai biscegliesi dico: è giunto il momento di guardare Avanti, lasciandosi alle spalle presenti insulsi, passati prossimi e passati remoti» ha concluso Vincenzo Arena.
Il giornalista biscegliese ha motivato la sua decisione: «Troppe inversioni a U negli ultimi anni (non sto qui ad elencarle) in una forza politica che avevo apprezzato per la sua spinta innovatrice e dirompente» le sue parole.
«Non è stato facile, per uno con una storia come la mia e un'esperienza politica giovanile così schierata, ritornare a far politica attiva dopo oltre 10 anni di stop» ha sottolineato Arena, in passato fra i dirigenti di Azione giovani (l'organizzazione giovanile di Alleanza Nazionale). «Tuttavia avevo intercettato nel Movimento, nel 2017, lo spirito ribelle e antisistema che mi ha sempre affascinato, le istanze legalitarie e antimafia che mi hanno sempre visto protagonista, la spinta ambientalista ed ecologica che mi ha sempre animato» ha spiegato.
«Mi sono avvicinato al Movimento e, in oltre tre anni, spero di aver contrinuto alla sua crescita sul territorio, riconoscendo in questa forza politica la prospettiva difficile ma coraggiosa della "terza via", fuori dai blocchi di potere di "destra" e "sinistra" del passato recente. Il Movimento, a Bisceglie, è stato in questi anni lo spazio ritrovato della politica libera e bella in cui poter incidere, dire la propria, fare battaglie difficili senza dover chiedere il permesso al senatore, all'onorevole, al segretario politico di turno» ha evidenziato, nulla risparmiando ai suoi vecchi "mentori" Francesco Amoruso e Sergio Silvestris (ma non solo).
«A Roma, a Bari, in tante parti d'Italia - a Bisceglie, ancora no - il Movimento oggi, probabilmente dalla nascita del secondo Governo Conte, si accinge a essere altro. È già altro: una costola del nuovo centrosinistra italiano, un pezzo del campo progressista. Scelta di vertice, al solito! Legittima, ma nella quale non posso riconoscermi» ha aggiunto.
«Con il Pd della presunta superiorità culturale, delle prebende, delle spartizioni degli incarichi di governo, di sottogoverno e di sottobosco, delle collateralità opache con la finanza e le banche che hanno spolpato i risparmiatori, delle vicinanze sospette su tanti terriitori alla zona grigia delle mafie... il Movimento aveva detto mai!
Ora si viaggia verso le alleanze strutturali da Roma a Pomigliano, passando per la Regione Puglia. Negli Stati Generali dello scorso anno, cui avevo partecipato e contribuito, si era deciso altro. Terza via, alleanze da valutare caso per caso, situazione per situazione e preferibilmente con forze civiche. Il metodo sempre lo stesso: si parla, di discute, si partecipa, si fa sintesi, si decide in modo orizzontale e poi verticisticamente si smonta tutto. Nessun capo politico, ed ecco un nuovo capo politico. Con tutta la stima che si può avere per Giuseppe Conte, è il metodo a non funzionare: le rifondazioni delle forze politiche dovrebbero partire dal basso, non possono essere sempre imposte dall'alto e decise a tavolino o su spiagge assolate» è l'opinione di Arena.
«Se poi gli eventi dovessero smentire le mie previsioni riguardo al posizionamento politico del Movimento, ai suoi percorsi, alle modalità di selezione e allo spessore della classe dirigente, ai suoi metodi decisionali e organizzativi, allora sarò pronto - come spesso fatto in passato - a fare pubbliche ammende e autocritiche. Staremo a vedere!
Vengo a Bisceglie. Non smetterò di far politica attiva sul territorio. Non libererò il campo legalitario e ambientalista. Intendo lanciare a breve una nuova iniziativa politica civica che coinvolga amici ed energie sane. Ne sto parlando da tempo con tanti che mi stanno sollecitando a questo passo. Un Movimento civico, generazionale prima di tutto, in cui la mia generazione si assuma finalmente l'impegno e l'onore di immaginarsi una città diversa, di incontrare imprenditori, giovani, meno giovani, professionisti, associazioni e guidare Bisceglie. Un Movimento civico che ne liberi il futuro, le sue energie più belle. C'è tanto da fare per questa città e tanto ci sarà da ricostruire al termine di questa terribile emergenza sanitaria ed economica» ha rivelato.
«Sono sicuro, nel percorso che avvieremo, di poter continuare a tenere aperto un canale di contatto e collaborazione costante con persone perbene come Enzo Amendolagine e Pippo Acquaviva, oltre che con tanti altri amici del Movimento 5 Stelle di Bisceglie che tengono ancora la schiena dritta. Con loro continueremo sicuramente le battaglie per fermare le lottizzazioni selvagge, per sevizi di igiene urbana più trasparenti e decorosi, per la crescita sostenibile della nostra città. È un addio al Movimento 5 Stelle (o come si chiamerà di qui a poco), non certo alle persone perbene con le quali ho condiviso un percorso che, sono convinto, in altre forme potrà proseguire.
Intanto a Bisceglie e ai biscegliesi dico: è giunto il momento di guardare Avanti, lasciandosi alle spalle presenti insulsi, passati prossimi e passati remoti» ha concluso Vincenzo Arena.