Attualità
Italiaviva Bisceglie: «2 giugno simbolo di ripartenza»
«Dobbiamo guardare al futuro nella fedeltà ai valori costituzionali»
Bisceglie - martedì 2 giugno 2020
In merito al 2 giugno, festa della Repubblica, il comitato Italiaviva Bisceglie, coordinato da Antonio Todisco, ha voluto esprimere un pensiero per questa data storica: «Dopo vent'anni e più di dittatura e cinque di guerra, le macerie, i tanti morti prodotti dalla follia fascista e l'appoggio della monarchia con la sua perdita di credibilità tra abdicazione e fuga del re a Brindisi, le forze di liberazione decisero di indire con suffragio universale (le donne votavano per la prima volta) un referendum popolare sulla nuova forma di governo tra monarchia e repubblica il 2-3 giugno 1946».
«Furono le prime elezioni libere dopo il 1923, in cui furono eletti i membri dell'assemblea costituente, che avrebbero scritto la nostra Costituzione, tra i quali Aldo Moro e Giuseppe Di Vittorio ("lo Stato e la società nazionale devono essere organizzati in modo tale da determinare concretamente le condizioni che assicurino il diritto al lavoro di tutti i cittadini") e poche donne (21 su 556) tra le quali ricordiamo la signora Vittoria Titomanlio di Barletta. Dal 1948 si festeggia il 2 giugno con la tradizionale parata in onore della Repubblica con la presenza del presidente della Repubblica, la deposizione di una corona d'alloro al milite ignoto, simbolo dei caduti in guerra, presso l'altare della patria, i concerti delle bande di tutte le forze armate e la spettacolare esibizione delle frecce tricolori. A causa del Coronavirus, invece, quest'anno niente sfilate davanti alla folla e cerimonie ridotte al minimo» ha affermato.
«Come ci ricordava il presidente della Repubblica ancora il 22 aprile scorso, difendere la salute dei nostri concittadini contro la pandemia corrisponde ai compiti che la nostra Costituzione affida alla Repubblica nella affermazione dei principi di salvaguardia della dignità di ogni persona. La forte coesione e identità del popolo italiano ci deve soccorrere anche nell'affrontare l'attuale insidia per la salute. Anche oggi dobbiamo resistere uniti contro un nemico aggressivo e insidioso ma non invincibile. È al futuro dell'Italia che dobbiamo guardare, nella fedeltà ai valori costituzionali che hanno permesso alla nostra società, nel dopoguerra, di crescere raggiungendo traguardi sociali allora non immaginabili che oggi dobbiamo preservare. Impensabile e da condannare allora senza se e senza ma il maldestro tentativo di taluni "sovranisti" di macchiare la festa di tutti gli italiani democratici e repubblicani» ha aggiunto Todisco.
«Quest'anno è simbolo di ripartenza. Noi ci siamo, al fianco delle istituzioni per un piano per il paese, una politica che si concentri sulla visione dell'Italia che vogliamo essere nel 2030 e sulle iniziative che lo Stato deve attuare per contribuire a realizzarla. Viva la Repubblica italiana» ha concluso.
«Furono le prime elezioni libere dopo il 1923, in cui furono eletti i membri dell'assemblea costituente, che avrebbero scritto la nostra Costituzione, tra i quali Aldo Moro e Giuseppe Di Vittorio ("lo Stato e la società nazionale devono essere organizzati in modo tale da determinare concretamente le condizioni che assicurino il diritto al lavoro di tutti i cittadini") e poche donne (21 su 556) tra le quali ricordiamo la signora Vittoria Titomanlio di Barletta. Dal 1948 si festeggia il 2 giugno con la tradizionale parata in onore della Repubblica con la presenza del presidente della Repubblica, la deposizione di una corona d'alloro al milite ignoto, simbolo dei caduti in guerra, presso l'altare della patria, i concerti delle bande di tutte le forze armate e la spettacolare esibizione delle frecce tricolori. A causa del Coronavirus, invece, quest'anno niente sfilate davanti alla folla e cerimonie ridotte al minimo» ha affermato.
«Come ci ricordava il presidente della Repubblica ancora il 22 aprile scorso, difendere la salute dei nostri concittadini contro la pandemia corrisponde ai compiti che la nostra Costituzione affida alla Repubblica nella affermazione dei principi di salvaguardia della dignità di ogni persona. La forte coesione e identità del popolo italiano ci deve soccorrere anche nell'affrontare l'attuale insidia per la salute. Anche oggi dobbiamo resistere uniti contro un nemico aggressivo e insidioso ma non invincibile. È al futuro dell'Italia che dobbiamo guardare, nella fedeltà ai valori costituzionali che hanno permesso alla nostra società, nel dopoguerra, di crescere raggiungendo traguardi sociali allora non immaginabili che oggi dobbiamo preservare. Impensabile e da condannare allora senza se e senza ma il maldestro tentativo di taluni "sovranisti" di macchiare la festa di tutti gli italiani democratici e repubblicani» ha aggiunto Todisco.
«Quest'anno è simbolo di ripartenza. Noi ci siamo, al fianco delle istituzioni per un piano per il paese, una politica che si concentri sulla visione dell'Italia che vogliamo essere nel 2030 e sulle iniziative che lo Stato deve attuare per contribuire a realizzarla. Viva la Repubblica italiana» ha concluso.