Cultura
L'arte in versi decanta le stelle. Originale e affascinante l'incontro al Casale di Pacciano
L'itinerario proposto da Franco Leone ha stupito il pubblico del casale delle stelle
Bisceglie - lunedì 25 settembre 2017
Le stelle hanno ispirato l'arte tante volte nella storia. Dalle tele più geniali Franco Leone, dottore in informatica, critico d'arte e poeta, ha tratto a sua volta ispirazione prima per altra arte, in versi.
Triplice spunto di riflessione, sabato 23 settembre al casale delle stelle di Bisceglie, quella chiesa di Pacciano che racconta le origini casaline dei primi abitanti della città, inurbatisi con l'arrivo dei Normanni.
Nell'originale itinerario d'arte in versi a cura dell'associazione Trekking Astrofili Physis, piegando la poesia al servizio della pittura, Leone ha trasferito il fascino millenario delle costellazioni.
A scorrere sullo schermo allestito per la lezione, La Medusa (il mostro ucciso da Perseo, e da cui prende il nome una costellazione settentrionale) del Caravaggio, pittore a cui Leone è affezionato al punto da avergli dedicato un libro di 150 opere poetiche, associate ad altrettanti dipinti. E poi la suggestiva Notte stellata sul Rodano di Van Gogh, la cui fedelissima riproduzione delle stelle dell'Orsa Maggiore ha affascinato i ricercatori per decenni.
Meno note ma non meno affascinanti le riproduzioni delle costellazioni del Toro e di Orione nel Carro dell'Aurora. L'imponente affresco del pittore emiliano Guercino, risalente alla prima metà del '600, è custodito in villa Ludovisi a Roma e riproduce, in abiti da donna, Orione e ladi nel momento astrologico del massimo avvicinamento, a fine giugno.
Al fascino dell'astronomia non hanno resistito il gran de Leonardo Da Vinci, Michelangelo, Robert Auer, che alla costellazione del Cigno e alla sua rappresentazione umana (la Leda con un cigno particolarmente intraprendente sotto il profilo erotico) hanno dedicato indiscussi capolavori.
Del resto se è vero che sono le stelle ad aver guidato i grandi navigatori di tutti i tempi, i Magi in cerca del Bimbo Salvatore, gli egizi in tutta l'architettura più stupefacente, i popoli nomadi nelle grandi migrazioni, che l'arte sia ricca di omaggi è una naturale conseguenza. Che l'arte contemporanea alle stelle guardi meno è invece un triste risvolto dei fatti. L'uomo ha smesso di puntare lo sguardo al cielo non trovandovi più nulla di superiore a cui aspirare. E da allora ha iniziato a tramontare.
Triplice spunto di riflessione, sabato 23 settembre al casale delle stelle di Bisceglie, quella chiesa di Pacciano che racconta le origini casaline dei primi abitanti della città, inurbatisi con l'arrivo dei Normanni.
Nell'originale itinerario d'arte in versi a cura dell'associazione Trekking Astrofili Physis, piegando la poesia al servizio della pittura, Leone ha trasferito il fascino millenario delle costellazioni.
A scorrere sullo schermo allestito per la lezione, La Medusa (il mostro ucciso da Perseo, e da cui prende il nome una costellazione settentrionale) del Caravaggio, pittore a cui Leone è affezionato al punto da avergli dedicato un libro di 150 opere poetiche, associate ad altrettanti dipinti. E poi la suggestiva Notte stellata sul Rodano di Van Gogh, la cui fedelissima riproduzione delle stelle dell'Orsa Maggiore ha affascinato i ricercatori per decenni.
Meno note ma non meno affascinanti le riproduzioni delle costellazioni del Toro e di Orione nel Carro dell'Aurora. L'imponente affresco del pittore emiliano Guercino, risalente alla prima metà del '600, è custodito in villa Ludovisi a Roma e riproduce, in abiti da donna, Orione e ladi nel momento astrologico del massimo avvicinamento, a fine giugno.
Al fascino dell'astronomia non hanno resistito il gran de Leonardo Da Vinci, Michelangelo, Robert Auer, che alla costellazione del Cigno e alla sua rappresentazione umana (la Leda con un cigno particolarmente intraprendente sotto il profilo erotico) hanno dedicato indiscussi capolavori.
Del resto se è vero che sono le stelle ad aver guidato i grandi navigatori di tutti i tempi, i Magi in cerca del Bimbo Salvatore, gli egizi in tutta l'architettura più stupefacente, i popoli nomadi nelle grandi migrazioni, che l'arte sia ricca di omaggi è una naturale conseguenza. Che l'arte contemporanea alle stelle guardi meno è invece un triste risvolto dei fatti. L'uomo ha smesso di puntare lo sguardo al cielo non trovandovi più nulla di superiore a cui aspirare. E da allora ha iniziato a tramontare.