Economia e lavoro
L'innovazione varietale nella coltivazione di uva da tavola
Incontro lunedì 26 novembre a Palazzo Tupputi
Bisceglie - venerdì 23 novembre 2018
11.41
Lunedì 26 novembre, alle ore 18:00, si svolgerà presso Palazzo Tupputi a Bisceglie un incontro voluto dall'organizzazione di produttori agricoli Arca Fruit in collaborazione con Grape Evolution a proposito dei risultati delle ricerche scientifiche condotte sui nuovi cultivar di uva da tavola apirene.
Fino agli anni 80, la situazione varietale delle uve da tavola appariva statica: i viticoltori preferivano coltivare nei propri vigneti sempre le stesse varietà. Solo nel 1985 si è avuta un'inversione di tendenza, con l'inizio di un'intensa attività di studio di nuove cultivar, con lo scopo principale di assecondare le nuove esigenze del mercato, concentrandosi prevalentemente sulle uve senza semi, denominate uve apirene.
Nello stesso periodo si è cercato di allargare il più possibile il periodo di commercializzazione dell'uva, adottando nuove tecniche di coltivazione che prevedevano, in particolare, la copertura con film plastici in modo tale da avere prodotto dall'inizio di luglio (anticipo della maturazione) fino a dicembre (ritardo della maturazione). Furono, inoltre, intensificate le ricerche relative all'applicazione di tecniche colturali per migliorare ulteriormente lo sviluppo del grappolo e le dimensioni delle bacche.
In seguito a questo percorso di innovazione, si è avuto un profondo cambiamento della consistenza varietale italiana. Molte varietà, che per le proprie caratteristiche fisiche e qualitative non erano corrispondenti alle esigenze della commercializzazione ed al gusto del consumatore, sono state abbandonate per far posto a cultivar più nuovi ed adatti ad un nuovo mercato globalizzato.
Per il futuro si prevede una graduale sostituzione delle varietà con semi con quelle apirene, che siano più rispondenti alle esigenze del mercato (soprattutto quelle del Nord-Europa che rappresenta per l'Italia un mercato molto importante), oltre a prestarsi meglio nella preparazione di prodotti alimentari.
L'obiettivo della ricerca di tutto il mondo è quello di produrre varietà apirene che, oltre ad avere caratteristiche idonee per l'adattabilità ai vari ambienti, abbiano requisiti che si riscontrano nelle migliori varietà con semi coltivate oggi.
Fino agli anni 80, la situazione varietale delle uve da tavola appariva statica: i viticoltori preferivano coltivare nei propri vigneti sempre le stesse varietà. Solo nel 1985 si è avuta un'inversione di tendenza, con l'inizio di un'intensa attività di studio di nuove cultivar, con lo scopo principale di assecondare le nuove esigenze del mercato, concentrandosi prevalentemente sulle uve senza semi, denominate uve apirene.
Nello stesso periodo si è cercato di allargare il più possibile il periodo di commercializzazione dell'uva, adottando nuove tecniche di coltivazione che prevedevano, in particolare, la copertura con film plastici in modo tale da avere prodotto dall'inizio di luglio (anticipo della maturazione) fino a dicembre (ritardo della maturazione). Furono, inoltre, intensificate le ricerche relative all'applicazione di tecniche colturali per migliorare ulteriormente lo sviluppo del grappolo e le dimensioni delle bacche.
In seguito a questo percorso di innovazione, si è avuto un profondo cambiamento della consistenza varietale italiana. Molte varietà, che per le proprie caratteristiche fisiche e qualitative non erano corrispondenti alle esigenze della commercializzazione ed al gusto del consumatore, sono state abbandonate per far posto a cultivar più nuovi ed adatti ad un nuovo mercato globalizzato.
Per il futuro si prevede una graduale sostituzione delle varietà con semi con quelle apirene, che siano più rispondenti alle esigenze del mercato (soprattutto quelle del Nord-Europa che rappresenta per l'Italia un mercato molto importante), oltre a prestarsi meglio nella preparazione di prodotti alimentari.
L'obiettivo della ricerca di tutto il mondo è quello di produrre varietà apirene che, oltre ad avere caratteristiche idonee per l'adattabilità ai vari ambienti, abbiano requisiti che si riscontrano nelle migliori varietà con semi coltivate oggi.