Cronaca
L'ultimo commosso saluto a Donato Papagni, il biscegliese investito e ucciso sulla 16 bis
La Procura di Foggia ha aperto un'inchiesta per omicidio stradale
Bisceglie - mercoledì 6 aprile 2022
12.15
Si sono svolti martedì, nella chiesa di Santa Caterina da Siena a Bisceglie, i funerali di Donato Papagni, 42enne deceduto a causa di un tragico incidente avvenuto poco prima delle 23 di sabato scorso sulla strada statale 16 bis, nel tratto cerignolano, all'altezza del chilometro 712+300 (link all'articolo). Le generalità dell'uomo sono state diffuse una volta avvertiti tutti i parenti. L'uomo, attivo nel commercio ambulante, lavorava come autista per l'azienda ortofrutticola Vandeli srl. Di rientro da una trasferta nel napoletano per la consegna di alcuni prodotti, Papagni era uscito dall'A16 per immettersi sulla statale 16 bis, in direzione Bari, a bordo di un furgone aziendale.
Un'improvvisa avaria del mezzo lo ha lasciato in panne. Il biscegliese è stato quindi costretto a fermarsi, ha correttamente accostato il veicolo all'estrema destra della sua corsia di marcia, ha azionato tutti i dispositivi di segnalazione, a cominciare dalle luci lampeggianti a intermittenza del veicolo, ha avvisato la sua ditta del problema, ha telefonato alla moglie spiegandole l'accaduto e informandola che avrebbe tardato - è l'ultima volta che la donna ha sentito il marito -, ed è sceso dall'abitacolo per dare uno sguardo alle condizioni del motore. Subito dopo aver alzato il cofano però è piombato sul suo furgone un autoarticolato proveniente dalla stessa direzione di marcia. Per cause che dovranno essere chiarite dagli agenti della Polizia Stradale di Cerignola, che ha effettuato i rilievi, e dall'inchiesta dell'autorità giudiziaria, il conducente del mezzo pesante non si è avveduto del veicolo in panne e ha tamponato violentemente il furgone che, in seguito all'urto, ha a sua volta investito l'incolpevole Papagni, che purtroppo non ha avuto scampo: un destino crudele.
La vittima ha lasciato in un dolore immenso la moglie Antonella, due figli di appena 11 e 8 anni, i genitori, un fratello e una sorella che ora chiedono con forza che si faccia piena luce sui fatti e soprattutto giustizia, e per questo, e per essere assistiti, attraverso l'area manager Puglia e responsabile della sede di Bari, Sabino De Benedictis, si sono affidati a Studio3A-Valore S.p.A., società specializzata a livello nazionale nel risarcimento danni e nella tutela dei diritti dei cittadini, che ha già messo a disposizione per analizzare l'incidente l'ingegnere cinematico Pietro Pallotti, con la collaborazione dell'avvocato penalista del foro di Bari Fabio Ferrara.
Il pubblico ministero della Procura di Foggia Matteo Stella ha aperto come da prassi un procedimento penale per il reato di omicidio stradale indagando il conducente del tir che ha inopinatamente e inspiegabilmente travolto il furgone di Papagni causandone la morte. Il sostituto procuratore non ha ritenuto necessario disporre l'autopsia sulla salma, essendo chiaro che il decesso è stato dovuto esclusivamente ai gravissimi politraumi riportati nel sinistro, e ha subito dato il nulla osta per la sepoltura. Nelle prossime ore, tuttavia, il magistrato potrebbe affidare una perizia cinematica per ricostruire con precisione la dinamica, le cause e tutte le responsabilità del sinistro, un provvedimento auspicato da Studio3A per dare risposte ai propri assistiti, in particolare sul perché il camionista non si sia avveduto del mezzo fermo in panne nonostante tutti i dispositivi di segnalazione azionati. Oltre a presentare un'istanza in tal senso, lo studio chiederà anche di disporre un accertamento irripetibile sullo smartphone in uso all'indagato per verificare se lo stesse utilizzando al momento dell'urto e stesse quindi guidando in modo distratto.
Un'improvvisa avaria del mezzo lo ha lasciato in panne. Il biscegliese è stato quindi costretto a fermarsi, ha correttamente accostato il veicolo all'estrema destra della sua corsia di marcia, ha azionato tutti i dispositivi di segnalazione, a cominciare dalle luci lampeggianti a intermittenza del veicolo, ha avvisato la sua ditta del problema, ha telefonato alla moglie spiegandole l'accaduto e informandola che avrebbe tardato - è l'ultima volta che la donna ha sentito il marito -, ed è sceso dall'abitacolo per dare uno sguardo alle condizioni del motore. Subito dopo aver alzato il cofano però è piombato sul suo furgone un autoarticolato proveniente dalla stessa direzione di marcia. Per cause che dovranno essere chiarite dagli agenti della Polizia Stradale di Cerignola, che ha effettuato i rilievi, e dall'inchiesta dell'autorità giudiziaria, il conducente del mezzo pesante non si è avveduto del veicolo in panne e ha tamponato violentemente il furgone che, in seguito all'urto, ha a sua volta investito l'incolpevole Papagni, che purtroppo non ha avuto scampo: un destino crudele.
La vittima ha lasciato in un dolore immenso la moglie Antonella, due figli di appena 11 e 8 anni, i genitori, un fratello e una sorella che ora chiedono con forza che si faccia piena luce sui fatti e soprattutto giustizia, e per questo, e per essere assistiti, attraverso l'area manager Puglia e responsabile della sede di Bari, Sabino De Benedictis, si sono affidati a Studio3A-Valore S.p.A., società specializzata a livello nazionale nel risarcimento danni e nella tutela dei diritti dei cittadini, che ha già messo a disposizione per analizzare l'incidente l'ingegnere cinematico Pietro Pallotti, con la collaborazione dell'avvocato penalista del foro di Bari Fabio Ferrara.
Il pubblico ministero della Procura di Foggia Matteo Stella ha aperto come da prassi un procedimento penale per il reato di omicidio stradale indagando il conducente del tir che ha inopinatamente e inspiegabilmente travolto il furgone di Papagni causandone la morte. Il sostituto procuratore non ha ritenuto necessario disporre l'autopsia sulla salma, essendo chiaro che il decesso è stato dovuto esclusivamente ai gravissimi politraumi riportati nel sinistro, e ha subito dato il nulla osta per la sepoltura. Nelle prossime ore, tuttavia, il magistrato potrebbe affidare una perizia cinematica per ricostruire con precisione la dinamica, le cause e tutte le responsabilità del sinistro, un provvedimento auspicato da Studio3A per dare risposte ai propri assistiti, in particolare sul perché il camionista non si sia avveduto del mezzo fermo in panne nonostante tutti i dispositivi di segnalazione azionati. Oltre a presentare un'istanza in tal senso, lo studio chiederà anche di disporre un accertamento irripetibile sullo smartphone in uso all'indagato per verificare se lo stesse utilizzando al momento dell'urto e stesse quindi guidando in modo distratto.