Cronaca
«La beffa oltre il danno. Lavoratori in area Covid senza indennità di rischio»
Gli ausiliari pulitori in servizio nel reparto di malattie infettive del "Vittorio Emanuele II" lamentano di non poter usufruire dell'infortunio in caso di contagio
Bisceglie - venerdì 1 luglio 2022
22.00
La diffusione dei contagi da Covid, in Puglia e più in generale su tutto il territorio nazionale, è in fase di incremento esponenziale nelle ultime settimane. Diviene essenziale, a maggior ragione, badare a tutte le precauzioni possibili per scongiurare una recrudescenza di casi, specie all'interno delle strutture sanitarie. Il racconto relativo a quanto si verificherebbe nell'unità operativa di malattie infettive dell'ospedale "Vittorio Emanuele II" di Bisceglie è perciò interessante. Gli operatori di Sanitaservice in servizio come ausiliari pulitori lamentano l'eccessiva esposizione al rischio di infezioni oltre ad altre criticità in merito al mancato riconoscimento di rischia fini retributivi «al contrario degli altri operatori che come noi si bardano per accedere alle aree Covid» come ha spiegato un dipendente.
«Nel reparto di malattie infettive, peraltro, è doveroso rimarcare che non circola soltanto il Covid e può accadere anche di risultare positivi nonostante tutti gli accorgimenti» ha aggiunto. «Il problema, in quel caso, è l'inammissibilità dell'infortunio che costringe l'operatore a mettersi in malattia, con la conseguenza della sottrazione di una quota dal premio di produzione. Una situazione davvero assurda» ha osservato.
«È la beffa che va oltre il danno: i lavoratori sono obbligati ad entrare in area Covid e in un reparto di malattie infettive senza percepire un solo centesimo di indennità di rischio, con forti penalizzazioni nell'eventualità di un contagio, senza considerare la possibilità di trasmettere i virus ai propri familiari». Una disparità di trattamento alla quale bisognerebbe porre rimedio.
«Nel reparto di malattie infettive, peraltro, è doveroso rimarcare che non circola soltanto il Covid e può accadere anche di risultare positivi nonostante tutti gli accorgimenti» ha aggiunto. «Il problema, in quel caso, è l'inammissibilità dell'infortunio che costringe l'operatore a mettersi in malattia, con la conseguenza della sottrazione di una quota dal premio di produzione. Una situazione davvero assurda» ha osservato.
«È la beffa che va oltre il danno: i lavoratori sono obbligati ad entrare in area Covid e in un reparto di malattie infettive senza percepire un solo centesimo di indennità di rischio, con forti penalizzazioni nell'eventualità di un contagio, senza considerare la possibilità di trasmettere i virus ai propri familiari». Una disparità di trattamento alla quale bisognerebbe porre rimedio.