Tartaruga Petrolina
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Territorio

La giovane tartaruga Petrolina rimessa in libertà nelle acque biscegliesi

L'esemplare di caretta caretta è stato curato dal Wwf

È tornata in libertà, nelle acque dell'Adriatico, la giovane tartaruga Petrolina. Giovedì pomeriggio, presso il Circolo della Vela di Bisceglie, l'atto conclusivo dell'ennesimo caso di soccorso prestato dai volontari del Wwf Puglia.

L'esemplare di caretta caretta «è stato recuperato in difficoltà, oltre cinque mesi fa, da alcuni diportisti a Giovinazzo» ha affermato Pasquale Salvemini «mentre una delle sue due pinne posteriori erano avvolte in un sacco di nylon». L'immediato accertamento della mancanza di una pinna posteriore e di una lesione importante alla seconda pinna posteriore causata da una busta in nylon non ha impedito, per fortuna, il salvataggio di Petrolina, curata dagli specialisti del Dipartimento di Medicina Veterinaria di Bari che collaborano con la rete di volontari del Wwf pugliese. «Tra noi e l'Università degli Studi di Bari è attivo un protocollo d'intesa, sottoscritto all'inizio del 2018, che riguarda l'attività di ricerca scientifica, cura e promozione delle tartarughe marine» ha rimarcato Salvemini.

Petrolina è stata curata a Molfetta, presso il Centro di recupero tartarughe marine, struttura presso la quale si ricoverano gli esemplari marini incappati negli strumenti da pesca, nelle reti abbandonate alla deriva, negli ami di palangari o, peggio ancora, che abbiano ingoiato pezzi e buste di plastica di cui, purtroppo, il mare è ormai pieno. Le tartarughe marine, infatti, le scambiano per meduse. Una vera piaga che ogni anno costa la vita a molti esemplari.

«Queste plastiche vanno ad occludere il canale digerente e portano alla morte. Inoltre plastiche, fili e corde possono purtroppo determinare l'intrappolamento del collo e delle pinne sino a provocare il decesso dell'animale» ha spiegato il medico Antonio Di Bello.

«Petrolina è una tartaruga piccola ma particolarmente forte che in pochi mesi è riuscita a recuperare l'utilizzo dell'unica pinna posteriore a disposizione» ha concluso Salvemini.
  • centro tartarughe marine WWF
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