Cronaca
La Guardia Costiera sequestra nove tonnellate di prodotti ittici in cattivo stato di conservazione
Controlli negli esercizi al dettaglio e all'ingrosso e sui punti di sbarco del pescato. Sanzioni per 71 mila euro
Puglia - martedì 23 giugno 2020
10.45
9 tonnellate complessive di prodotto ittico sequestrate e sanzioni per un totale di 71 mila euro. Questo il bilancio dell'attività di controllo in materia di pesca condotta nei giorni scorsi dagli uomini della Guardia Costiera di tutte le Capitanerie di porto della Puglia, coordinati dal 6° Centro di controllo area pesca della Direzione marittima di Bari.
I controlli e le ispezioni hanno riguardato esercizi commerciali al dettaglio e all'ingrosso e punti di sbarco del pescato, con la finalità prioritaria di garantire la tutela dei consumatori attraverso la verifica della rintracciabilità dei prodotti ittici, per la cui violazione sono state inflitte sanzioni per un totale di 23 mila euro.
L'accertata violazione di norme in materia d'igiene e sicurezza alimentare in occasione dei controlli operati con il supporto dell'autorità sanitaria ha portato alla contestazione di illeciti amministrativi per un totale di 16 mila euro, oltre a due denunce all'autorità giudiziaria per fatti penalmente rilevanti in relazione a prodotti in cattivo stato di conservazione.
Rilevante anche l'attività repressiva della pesca e vendita di specie vietate. Sono stai infatti sequestrati circa 2000 esemplari di ricci di mare di cui, come è noto, è vietata annualmente la pesca nei mesi di maggio e giugno.
I divieti imposti dalle norme mirano, difatti, a tutelare preziose risorse ittiche che potrebbero essere a rischio di estinzione. Tra questa, appunto, il riccio di mare. Il valore economico del riccio di mare è aumentato considerevolmente nel corso degli ultimi anni a seguito dell'innalzamento della domanda sul mercato e da questo ne è derivato un aumento considerevole delle catture.
I controlli e le ispezioni hanno riguardato esercizi commerciali al dettaglio e all'ingrosso e punti di sbarco del pescato, con la finalità prioritaria di garantire la tutela dei consumatori attraverso la verifica della rintracciabilità dei prodotti ittici, per la cui violazione sono state inflitte sanzioni per un totale di 23 mila euro.
L'accertata violazione di norme in materia d'igiene e sicurezza alimentare in occasione dei controlli operati con il supporto dell'autorità sanitaria ha portato alla contestazione di illeciti amministrativi per un totale di 16 mila euro, oltre a due denunce all'autorità giudiziaria per fatti penalmente rilevanti in relazione a prodotti in cattivo stato di conservazione.
Rilevante anche l'attività repressiva della pesca e vendita di specie vietate. Sono stai infatti sequestrati circa 2000 esemplari di ricci di mare di cui, come è noto, è vietata annualmente la pesca nei mesi di maggio e giugno.
I divieti imposti dalle norme mirano, difatti, a tutelare preziose risorse ittiche che potrebbero essere a rischio di estinzione. Tra questa, appunto, il riccio di mare. Il valore economico del riccio di mare è aumentato considerevolmente nel corso degli ultimi anni a seguito dell'innalzamento della domanda sul mercato e da questo ne è derivato un aumento considerevole delle catture.