Cultura
La poesia acrobatica del circo contemporaneo El Grito conquista il pubblico del Garibaldi
Sul palco del teatro di Bisceglie un fantasioso esperimento tra la musica di Bach e l'arte circense
Bisceglie - sabato 6 gennaio 2018
7.07
Se nutrite pregiudizi sul circo e sul musical – un po' come me -, avreste dovuto vedere questo spettacolo. Vi sareste in primo luogo meravigliati, poi ricreduti.
Mettere in fila numeri acrobatici con un filo conduttore originale, in grado di tenere desta l'attenzione di un pubblico fatto per metà di bambini, per metà di adulti che vogliono sognare, non è cosa semplice. Lo è ancora meno se lo spazio scenico è quello limitato di un teatro e se si è solo in tre.
Se poi si vuole tirare in causa un caposaldo indiscutibile della musica di tutti i tempi come Johan Sebastian Bach e associarlo a funambolismi ed ironia, l'esercizio si fa ancora più pericoloso.
La compagnia El Grito ha fatto tutto con molta poesia, regalando, per la seconda volta al pubblico di Bisceglie, uno spettacolo di grazia funambolica di grande originalità.
«Il più bello da inizio stagione» ha azzardato il pubblico commentando le trovate originali del musicista – acrobata – creativo Giacomo Costantini – vero motore scenico dell'azione, della sua leggiadra moglie Fabiana Ruiz Diaz – uruguaiana, specializzata in acrobatica aerea – e del nuovo ottimo acquisto Andrea Farnetani, clown contemporaneo di rango che ha girato tutto il mondo mettendo in equilibrio corpi di ogni genere con incredibile abilità, danzando, recitando, diffondendo il suo amore per la risata.
Onirico e visionario, colto per citazioni ma al contempo mai troppo impegnativo, John Sebastian Circus è il frutto riuscito di una ricerca itinerante tra musica e circo durata, per la compagnia, tre anni. "Una tappa luminosa nel percorso artistico della giovane compagnia italiana di circo contemporaneo" motivava giustamente Scintille/Asti Teatro 36 attribuendo un premio alla compagnia.
Insomma una chicca tutta made in Italy che Bisceglie ha saputo coltivare bene, ospitando e riospitando questi artisti strappa applausi che meritano ancora un bis.
Non sarà un caso che El Grito sia una delle appena due compagnie italiane di circo contemporaneo riconosciute dal Ministero dei beni e delle attività culturali e che nel 2015 abbia ottenuto il punteggio più alto sulla qualità artistica di tutto il settore del circo.
Peccato per chi, il 5 gennaio al Teatro Garibaldi, non c'era.
Mettere in fila numeri acrobatici con un filo conduttore originale, in grado di tenere desta l'attenzione di un pubblico fatto per metà di bambini, per metà di adulti che vogliono sognare, non è cosa semplice. Lo è ancora meno se lo spazio scenico è quello limitato di un teatro e se si è solo in tre.
Se poi si vuole tirare in causa un caposaldo indiscutibile della musica di tutti i tempi come Johan Sebastian Bach e associarlo a funambolismi ed ironia, l'esercizio si fa ancora più pericoloso.
La compagnia El Grito ha fatto tutto con molta poesia, regalando, per la seconda volta al pubblico di Bisceglie, uno spettacolo di grazia funambolica di grande originalità.
«Il più bello da inizio stagione» ha azzardato il pubblico commentando le trovate originali del musicista – acrobata – creativo Giacomo Costantini – vero motore scenico dell'azione, della sua leggiadra moglie Fabiana Ruiz Diaz – uruguaiana, specializzata in acrobatica aerea – e del nuovo ottimo acquisto Andrea Farnetani, clown contemporaneo di rango che ha girato tutto il mondo mettendo in equilibrio corpi di ogni genere con incredibile abilità, danzando, recitando, diffondendo il suo amore per la risata.
Onirico e visionario, colto per citazioni ma al contempo mai troppo impegnativo, John Sebastian Circus è il frutto riuscito di una ricerca itinerante tra musica e circo durata, per la compagnia, tre anni. "Una tappa luminosa nel percorso artistico della giovane compagnia italiana di circo contemporaneo" motivava giustamente Scintille/Asti Teatro 36 attribuendo un premio alla compagnia.
Insomma una chicca tutta made in Italy che Bisceglie ha saputo coltivare bene, ospitando e riospitando questi artisti strappa applausi che meritano ancora un bis.
Non sarà un caso che El Grito sia una delle appena due compagnie italiane di circo contemporaneo riconosciute dal Ministero dei beni e delle attività culturali e che nel 2015 abbia ottenuto il punteggio più alto sulla qualità artistica di tutto il settore del circo.
Peccato per chi, il 5 gennaio al Teatro Garibaldi, non c'era.