Attualità
Largo Castello, la piazza dei cento tombini dove fare turismo è un salto nel buio
Il gestore del Nuovo Bonomi: «Vorrei aprire un ristorante, ma mi hanno piazzato una cassetta Enel persino davanti all'accesso»
Bisceglie - domenica 29 ottobre 2017
«Vorrei aprire un ristorante, ma mi hanno piazzato una cassetta Enel persino davanti all'accesso».
Michele Corrado, gestore del Nuovo Bonomi, non sa più che dire. Perché per lui, che ha una fiorente e prestigiosa attività ricettiva in Largo Castello, è ormai diventato un incubo.
Nella sola piazza del monumento medioevale ci sono 100 tombini contati, tra quelli installati da AQP, Enel, TIM e via dicendo.
All'ingresso del suo resort spunta un tombino della fogna, che solo da poche settimane è riuscito a cambiare, adeguando almeno il colore a quello della pavimentazione in pietra.
Ci sono tubi e cassette ovunque., che spuntano tra i tavolini, sotto i piedi dei clienti italiani e stranieri.
«Fare turismo così e difficile. Mi sono permesso di cementare i tombini che rischiavano di saltare e che perdono calcinacci e pulviscolo ad ogni pioggia, perché nonostante le segnalazioni, nessuno se ne occupava. Vogliamo fare turismo così, come se la concorrenza di luoghi impeccabili a pochi km da Bisceglie non ci dovesse preoccupare».
L'ultimo ostacolo che Corrado sta incontrando, riguarda la nuova attività ristorativa che intende aprire ai piedi del resort. Un'attività aperta al pubblico, di fascia alta, che incontrerebbe i gusti di chi da un centro storico cerca qualcosa in più.
Ma invece non può. I locali - in foto di copertina - che ha scelto per la sua attività, in quanto naturalmente i più adatti per continuità con la struttura alberghiera ad ospitare il nuovo pubblico esercizio, non sono fruibili. Non è possibile spalancare le porte al pubblico, perché le cancellate si scontrano con una delle innumerevoli cassette Enel di Largo Castello.
«Un persecuzione all'imprenditoria» - spiega Corrado, che alle istituzioni chiede soltanto: «Secondo voi, che devo fare?»
Michele Corrado, gestore del Nuovo Bonomi, non sa più che dire. Perché per lui, che ha una fiorente e prestigiosa attività ricettiva in Largo Castello, è ormai diventato un incubo.
Nella sola piazza del monumento medioevale ci sono 100 tombini contati, tra quelli installati da AQP, Enel, TIM e via dicendo.
All'ingresso del suo resort spunta un tombino della fogna, che solo da poche settimane è riuscito a cambiare, adeguando almeno il colore a quello della pavimentazione in pietra.
Ci sono tubi e cassette ovunque., che spuntano tra i tavolini, sotto i piedi dei clienti italiani e stranieri.
«Fare turismo così e difficile. Mi sono permesso di cementare i tombini che rischiavano di saltare e che perdono calcinacci e pulviscolo ad ogni pioggia, perché nonostante le segnalazioni, nessuno se ne occupava. Vogliamo fare turismo così, come se la concorrenza di luoghi impeccabili a pochi km da Bisceglie non ci dovesse preoccupare».
L'ultimo ostacolo che Corrado sta incontrando, riguarda la nuova attività ristorativa che intende aprire ai piedi del resort. Un'attività aperta al pubblico, di fascia alta, che incontrerebbe i gusti di chi da un centro storico cerca qualcosa in più.
Ma invece non può. I locali - in foto di copertina - che ha scelto per la sua attività, in quanto naturalmente i più adatti per continuità con la struttura alberghiera ad ospitare il nuovo pubblico esercizio, non sono fruibili. Non è possibile spalancare le porte al pubblico, perché le cancellate si scontrano con una delle innumerevoli cassette Enel di Largo Castello.
«Un persecuzione all'imprenditoria» - spiega Corrado, che alle istituzioni chiede soltanto: «Secondo voi, che devo fare?»