Attualità
Lavori in corso per un grande impianto per l’uso irriguo di acque reflue affinate in agricoltura
Il sindaco Angarano: «Opera strategica vista la carenza di acqua nel nostro territorio, un segno di attenzione tangibile e concreta al comparto agricolo che sta vivendo momenti di difficoltà e apprensione»
Bisceglie - venerdì 16 febbraio 2024
14.25 Comunicato Stampa
Buone notizie per l'agricoltura di Bisceglie. Sono in corso i lavori per la realizzazione di un impianto per il riutilizzo a fini irrigui delle acque reflue, opportunamente affinate, licenziate dal depuratore al servizio dell'abitato di Bisceglie. Stamattina il Sindaco di Bisceglie Angelantonio Angarano con gli Assessori Roberta Rigante e Maurizio Di Pinto hanno effettuato un sopralluogo.
L'opera, finanziata con 5.250.000 euro del Patto per la Puglia FSC (fondo sviluppo e coesione) 2014 2020, andrà a servire un comprensorio di ben 1100 ettari (suddiviso in due distretti, uno "basso", con quote comprese tra 30 e 60 metri sul livello del mare, e l'altro "alto", con quote comprese tra 60 e 90 metri sul livello del mare) delimitato a nord dalla strada Comunale Lama di Macina, che segna il confine con la zona produttiva; a est dal confine tra il territorio comunale di Bisceglie e quello di Molfetta; a sud dalla Autostrada A14 Bologna-Taranto e a Ovest dalla strada comunale Macchione.
Del comprensorio che sarà servito dal nuovo impianto, ben 990 ettari, pari al 90%, sono di superficie agricola utile. Le coltivazioni presenti sono prevalentemente uliveti (66%), frutteti e in particolare ciliegeti e mandorleti (17%), vigneti (10%) e orticole (7%). Di queste coltivazioni, quelle effettivamente oggetto di una corretta pratica irrigua sono i ciliegeti, i vigneti e le orticole. Gli oliveti, invece, a causa principalmente della scarsezza della risorsa idrica e del suo costo, sono condotti "in asciutto" o con "interventi irrigui di soccorso", utilizzando volumi di adacquamento largamente inferiori rispetto a quelli necessari.
L'unica fonte di approvvigionamento del comprensorio è costituita da acque di falda prelevata da circa 80 pozzi artesiani. Questo sistema mostra evidenti segni di cedimento in quanto i pozzi, oltre a presentare costi di approvvigionamento elevati, manifestano, a causa de loro vicinanza al mare, evidenti fenomeni di salificazione per intrusione di acque marine.
La disponibilità di una nuova risorsa potrà dunque risultare determinante, considerando anche che le acque reflue affinate hanno costi più ridotti e qualità più elevata perché caratterizzate, oltre che da una salinità molto inferiore a quella delle acque di falda compromesse dall'intrusione marina, anche dalla presenza di nutrienti, azoto e fosforo, che riducono la necessità di concimazioni.
Le opere in progetto sono costituite da un impianto di sollevamento iniziale ubicato nell'area dell'impianto depurativo per il sollevamento delle acque affinate alle quattro vasche di accumulo previste; una rete di adduzione con uno sviluppo complessivo di circa 7.912 metri lineari, per il trasferimento delle acque reflue recuperate dall'impianto di affinamento alle quattro vasche di accumulo; quattro impianti di pressurizzazione da ubicare all'interno delle camere di manovra delle vasche di accumulo per la distribuzione alla rete di distribuzione irrigua; 38 gruppi di consegna irrigua da installare a partire dalle vasche di accumulo; un impianto per l'automazione degli impianti di sollevamento e per il monitoraggio dei parametri idraulici completo di collegamento con l'unità centrale e di software per la visualizzazione dei parametri idraulici; una cabina elettrica e cavidotti elettrici per una lunghezza complessiva di 2.724 metri.
L'acqua sarà consegnata alle utenze attraverso tessere elettroniche in dotazione degli agricoltori che consentono il prelievo di volumi di acqua prepagati e nell'ambito di turni stabiliti, il tutto gestito attraverso un apposito software.
«Un segno di attenzione tangibile e concreta al comparto agricolo che sta vivendo momenti di difficoltà e apprensione in tutta Italia - ha sottolineato il Sindaco di Bisceglie, Angelantonio Angarano -. Con gli strumenti che il Comune ha a disposizione cerchiamo di supportare il settore, il lavoro di centinaia di migliaia di operatori, tra braccianti, produttori, e imprenditori, che quotidianamente sono al lavoro per coltivare e commercializzare le eccellenze della nostra terra. La nuova disponibilità di risorsa idrica è fondamentale considerando anche la atavica carenza di acqua nel nostro territorio e la siccità, che rischiano di compromettere i raccolti. Ecco perché questa opera acquisisce una notevole importanza strategica. Un ringraziamento va all'Ufficio Tecnico Comunale, al Dirigente Arch. Giacomo Losapio e ai dipendenti che stanno seguendo i lavori. Sempre in tema di agricoltura, inoltre, abbiamo ottenuto un maxi-finanziamento PNRR di 7.500.000 euro per l'ammodernamento e la digitalizzazione del mercato ortofrutticolo in via Padre Kolbe, volto alla creazione di un hub di valorizzazione della filiera dei prodotti tipici del territorio quale volano per la crescita e valorizzazione delle aziende e dei prodotti locali. Senza agricoltura non può esserci futuro» ha concluso il Sindaco Angarano.
L'opera, finanziata con 5.250.000 euro del Patto per la Puglia FSC (fondo sviluppo e coesione) 2014 2020, andrà a servire un comprensorio di ben 1100 ettari (suddiviso in due distretti, uno "basso", con quote comprese tra 30 e 60 metri sul livello del mare, e l'altro "alto", con quote comprese tra 60 e 90 metri sul livello del mare) delimitato a nord dalla strada Comunale Lama di Macina, che segna il confine con la zona produttiva; a est dal confine tra il territorio comunale di Bisceglie e quello di Molfetta; a sud dalla Autostrada A14 Bologna-Taranto e a Ovest dalla strada comunale Macchione.
Del comprensorio che sarà servito dal nuovo impianto, ben 990 ettari, pari al 90%, sono di superficie agricola utile. Le coltivazioni presenti sono prevalentemente uliveti (66%), frutteti e in particolare ciliegeti e mandorleti (17%), vigneti (10%) e orticole (7%). Di queste coltivazioni, quelle effettivamente oggetto di una corretta pratica irrigua sono i ciliegeti, i vigneti e le orticole. Gli oliveti, invece, a causa principalmente della scarsezza della risorsa idrica e del suo costo, sono condotti "in asciutto" o con "interventi irrigui di soccorso", utilizzando volumi di adacquamento largamente inferiori rispetto a quelli necessari.
L'unica fonte di approvvigionamento del comprensorio è costituita da acque di falda prelevata da circa 80 pozzi artesiani. Questo sistema mostra evidenti segni di cedimento in quanto i pozzi, oltre a presentare costi di approvvigionamento elevati, manifestano, a causa de loro vicinanza al mare, evidenti fenomeni di salificazione per intrusione di acque marine.
La disponibilità di una nuova risorsa potrà dunque risultare determinante, considerando anche che le acque reflue affinate hanno costi più ridotti e qualità più elevata perché caratterizzate, oltre che da una salinità molto inferiore a quella delle acque di falda compromesse dall'intrusione marina, anche dalla presenza di nutrienti, azoto e fosforo, che riducono la necessità di concimazioni.
Le opere in progetto sono costituite da un impianto di sollevamento iniziale ubicato nell'area dell'impianto depurativo per il sollevamento delle acque affinate alle quattro vasche di accumulo previste; una rete di adduzione con uno sviluppo complessivo di circa 7.912 metri lineari, per il trasferimento delle acque reflue recuperate dall'impianto di affinamento alle quattro vasche di accumulo; quattro impianti di pressurizzazione da ubicare all'interno delle camere di manovra delle vasche di accumulo per la distribuzione alla rete di distribuzione irrigua; 38 gruppi di consegna irrigua da installare a partire dalle vasche di accumulo; un impianto per l'automazione degli impianti di sollevamento e per il monitoraggio dei parametri idraulici completo di collegamento con l'unità centrale e di software per la visualizzazione dei parametri idraulici; una cabina elettrica e cavidotti elettrici per una lunghezza complessiva di 2.724 metri.
L'acqua sarà consegnata alle utenze attraverso tessere elettroniche in dotazione degli agricoltori che consentono il prelievo di volumi di acqua prepagati e nell'ambito di turni stabiliti, il tutto gestito attraverso un apposito software.
«Un segno di attenzione tangibile e concreta al comparto agricolo che sta vivendo momenti di difficoltà e apprensione in tutta Italia - ha sottolineato il Sindaco di Bisceglie, Angelantonio Angarano -. Con gli strumenti che il Comune ha a disposizione cerchiamo di supportare il settore, il lavoro di centinaia di migliaia di operatori, tra braccianti, produttori, e imprenditori, che quotidianamente sono al lavoro per coltivare e commercializzare le eccellenze della nostra terra. La nuova disponibilità di risorsa idrica è fondamentale considerando anche la atavica carenza di acqua nel nostro territorio e la siccità, che rischiano di compromettere i raccolti. Ecco perché questa opera acquisisce una notevole importanza strategica. Un ringraziamento va all'Ufficio Tecnico Comunale, al Dirigente Arch. Giacomo Losapio e ai dipendenti che stanno seguendo i lavori. Sempre in tema di agricoltura, inoltre, abbiamo ottenuto un maxi-finanziamento PNRR di 7.500.000 euro per l'ammodernamento e la digitalizzazione del mercato ortofrutticolo in via Padre Kolbe, volto alla creazione di un hub di valorizzazione della filiera dei prodotti tipici del territorio quale volano per la crescita e valorizzazione delle aziende e dei prodotti locali. Senza agricoltura non può esserci futuro» ha concluso il Sindaco Angarano.