Attualità
Le avevano negato un farmaco salvavita. Lieto fine per la storia di Anna
La donna biscegliese ha ottenuto quanto le spettava di diritto dopo aver alzato la voce. Ora ringrazia quanti l'hanno supportata nella sua battaglia per la vita
Bisceglie - mercoledì 20 settembre 2017
«È finalmente finita. Grazie a tutte quelle persone che nel privato e tramite il web, mi hanno offerto sostegno morale».
Ha finalmente avuto giustizia Anna Mastrototaro, la giovane donna biscegliese, trapiantata di lungo periodo, che si era vista negare un farmaco salvavita insostituibile perché il generico sarebbe costato di meno alla Sanità pugliese.
Un qui pro quo presso la farmacia dell'ospedale aveva scatenato il paradosso. BisceglieViva si era fatta carico di raccontare la sua storia martedì 12 settembre. Poche ore e molti messaggi di solidarietà dopo, Anna aveva ricevuto dalla farmacia una telefonata con cui le veniva comunicato l'inoltro dell'ordine.
«Si è trattato di un malinteso» le avevano spiegato dalla farmacia del presidio ospedaliero Bisceglie – Trani. «Pertanto già oggi potrà passare a ritirare parte della terapia prevista dal suo piano».
Ad una settimana esatta, mentre Anna già aveva pronto il testo di una pec severa da inviare al direttore generale della Asl, la buona notizia: il Prograf, il farmaco che non avrebbero potuto passarle, è arrivato, con copertura fino a Natale.
«Sono in tanti ad essere nella mia situazione. Molti per paura o per omertà non denunciano, eppure farlo eviterebbe al sistema sanitario di svolgere il suo ruolo con efficacia. Invece oggi il paziente non è una vita da salvare, ma un conto da saldare, su cui occorre quando possibile economizzare».
Ha finalmente avuto giustizia Anna Mastrototaro, la giovane donna biscegliese, trapiantata di lungo periodo, che si era vista negare un farmaco salvavita insostituibile perché il generico sarebbe costato di meno alla Sanità pugliese.
Un qui pro quo presso la farmacia dell'ospedale aveva scatenato il paradosso. BisceglieViva si era fatta carico di raccontare la sua storia martedì 12 settembre. Poche ore e molti messaggi di solidarietà dopo, Anna aveva ricevuto dalla farmacia una telefonata con cui le veniva comunicato l'inoltro dell'ordine.
«Si è trattato di un malinteso» le avevano spiegato dalla farmacia del presidio ospedaliero Bisceglie – Trani. «Pertanto già oggi potrà passare a ritirare parte della terapia prevista dal suo piano».
Ad una settimana esatta, mentre Anna già aveva pronto il testo di una pec severa da inviare al direttore generale della Asl, la buona notizia: il Prograf, il farmaco che non avrebbero potuto passarle, è arrivato, con copertura fino a Natale.
«Sono in tanti ad essere nella mia situazione. Molti per paura o per omertà non denunciano, eppure farlo eviterebbe al sistema sanitario di svolgere il suo ruolo con efficacia. Invece oggi il paziente non è una vita da salvare, ma un conto da saldare, su cui occorre quando possibile economizzare».