Attualità
Le dieci soluzioni per abbattere la Tari e migliorare la differenziata a Bisceglie
Le proposte dal basso raccolte dalla coalizione Bisceglie 2018 in un incontro pubblico sul tema dei rifiuti
Bisceglie - mercoledì 18 ottobre 2017
07.43
Dieci proposte per migliorare la raccolta differenziata e abbattere la TARI.
Sono quelle che, attraverso il dibattito con la cittadinanza, la coalizione Bisceglie 2018 ha elaborato a partire dai fatti: effetti della green card che ricadono solo sul 4% dei cittadini, segnandone, nella pratica, il fallimento; aumento sproporzionato del numero delle utenze (il 41% dal 2015 al 2016) a servizio già avviato; raddoppiamento delle discariche abusive in conseguenza delle utenze sconosciute al fisco, che non ricevono i mastelli e abbandonano i rifiuti nell'agro; differenziata imposta ai biscegliesi, che si sono ribellati ad un percorso né partecipato, né spiegato, né condiviso, né interiorizzato; forze dell'ordine assenti nonostante lo "sconto" sulle multe per chi inquina (l'importo previsto dall'ordinanza sindacale del 2016 è di 500 euro, mentre il Testo unico sull'ambiente prevede sanzioni fino a 2000 euro); nessun controllo e nessuna prospettiva di miglioramento del servizio.
«Nel 2004 – ha spiegato ai cittadini il biologo Mauro Sasso, che ha censito tutti i "luoghi dell'abbandono" dell'agro di Bisceglie – i siti erano 34, ora sono 45 in più. E in estate ci sono stati oltre 30 roghi di rifiuti, anche importanti. Negli ultimi anni nessun amministratore è stato in grado di coinvolgere i cittadini. L'ultimo tentativo fu fatto nel 2009, con una guida alla differenziata a cui parteciparono le associazioni di volontariato. Urge tecnologizzare i sistemi: tramite un'app per smartphone di semplice utilizzo il cittadino non solo deve essere aggiornato su cosa raccogliere e come farlo, ma deve avere la possibilità immediata di capire, quando va all'isola ecologica, cosa guadagna o cosa risparmia in termini di TARI».
Tra le tante incongruenze del sistema rifiuti a Bisceglie, Angelo Consiglio ne ha analizzata una, significativa: «Nel 2015, a fronte di 22.000 utenze, di cui 19.000 domestiche, abbiamo pagato 9.133.859 euro di TARI. Nel 2016, quando le utenze domestiche sono lievitate fino a raggiungere la quota 28.863, abbiamo pagato 10.518.332 euro di tassa sulla spazzatura. Nel 2017 il costo del servizio è aumentato ancora, arrivando alla cifra di 11.169.249 euro, calcolati su 32.987 utenze. Se il costo medio del servizio è di 350 euro per utenza, ci sono 2.317.424 euro che non si sa dove sono finiti. Un costo medio di oltre 400 euro per utente nel 2015, dunque superiore a quello registrato negli anni successivi. Migliaia di cittadini hanno pagato di più in passato e a loro andrebbe rimborsato ciò che hanno pagato anche per le 11.000 utenze rilevate solo negli anni a seguire».
A riassumere gli interventi dei cittadini, numerosi e puntuali, è stato Sergio Silvestris, che ha elaborato un decalogo di proposte da presentare ai futuri candidati sindaci alle elezioni amministrative di maggio 2018.
Le dieci proposte partecipate prevedono:
Sono quelle che, attraverso il dibattito con la cittadinanza, la coalizione Bisceglie 2018 ha elaborato a partire dai fatti: effetti della green card che ricadono solo sul 4% dei cittadini, segnandone, nella pratica, il fallimento; aumento sproporzionato del numero delle utenze (il 41% dal 2015 al 2016) a servizio già avviato; raddoppiamento delle discariche abusive in conseguenza delle utenze sconosciute al fisco, che non ricevono i mastelli e abbandonano i rifiuti nell'agro; differenziata imposta ai biscegliesi, che si sono ribellati ad un percorso né partecipato, né spiegato, né condiviso, né interiorizzato; forze dell'ordine assenti nonostante lo "sconto" sulle multe per chi inquina (l'importo previsto dall'ordinanza sindacale del 2016 è di 500 euro, mentre il Testo unico sull'ambiente prevede sanzioni fino a 2000 euro); nessun controllo e nessuna prospettiva di miglioramento del servizio.
«Nel 2004 – ha spiegato ai cittadini il biologo Mauro Sasso, che ha censito tutti i "luoghi dell'abbandono" dell'agro di Bisceglie – i siti erano 34, ora sono 45 in più. E in estate ci sono stati oltre 30 roghi di rifiuti, anche importanti. Negli ultimi anni nessun amministratore è stato in grado di coinvolgere i cittadini. L'ultimo tentativo fu fatto nel 2009, con una guida alla differenziata a cui parteciparono le associazioni di volontariato. Urge tecnologizzare i sistemi: tramite un'app per smartphone di semplice utilizzo il cittadino non solo deve essere aggiornato su cosa raccogliere e come farlo, ma deve avere la possibilità immediata di capire, quando va all'isola ecologica, cosa guadagna o cosa risparmia in termini di TARI».
Tra le tante incongruenze del sistema rifiuti a Bisceglie, Angelo Consiglio ne ha analizzata una, significativa: «Nel 2015, a fronte di 22.000 utenze, di cui 19.000 domestiche, abbiamo pagato 9.133.859 euro di TARI. Nel 2016, quando le utenze domestiche sono lievitate fino a raggiungere la quota 28.863, abbiamo pagato 10.518.332 euro di tassa sulla spazzatura. Nel 2017 il costo del servizio è aumentato ancora, arrivando alla cifra di 11.169.249 euro, calcolati su 32.987 utenze. Se il costo medio del servizio è di 350 euro per utenza, ci sono 2.317.424 euro che non si sa dove sono finiti. Un costo medio di oltre 400 euro per utente nel 2015, dunque superiore a quello registrato negli anni successivi. Migliaia di cittadini hanno pagato di più in passato e a loro andrebbe rimborsato ciò che hanno pagato anche per le 11.000 utenze rilevate solo negli anni a seguire».
A riassumere gli interventi dei cittadini, numerosi e puntuali, è stato Sergio Silvestris, che ha elaborato un decalogo di proposte da presentare ai futuri candidati sindaci alle elezioni amministrative di maggio 2018.
Le dieci proposte partecipate prevedono:
- la riduzione del costo del servizio da tradurre in riduzione della tassa sui rifiuti, attraverso la realizzazione in loco non di discariche o inceneritori, ma di un impianto per la selezione dei rifiuti, che ridurrebbe le spese di trasporto;
- La riduzione della quantità di rifiuti prodotti, attraverso la distribuzione di compostiere per l'autosmaltimento dell'umido a tutti i residenti in stabili dotati di giardino;
- La raccolta di prossimità con carrellati al posto dei mastelli in tutti i condomini recintati o negli atri sorvegliati
- La modifica al regolamento urbanistico, per prevedere l'obbligo di un vano tecnico interrato da adibirsi alla raccolta differenziata condominiale, in tutte le palazzine di nuova costruzione;
- La realizzazione di cinque isole ecologiche su terrenti pubblici, per evitare code che disincentivano i cittadini al conferimento e l'utilizzo di "isole volanti" dotate di pesa e pc;
- La revisione del calendario di raccolta, al fine di prevedere un doppio turno di raccolta della plastica;
- L'incremento delle fototrappole nei luoghi sensibili
- La revisione del regolamento della green card, garantendo una compensazione immediata tra premialità ottenute nell'anno precedente e tasse dovute nell'anno successivo (si tratterebbe di sostituire gli assegni con un sistema di scontistiche sulla TARI);
- La previsione di campagne di educazione e formazione nelle scuole elementari e campagne incentivanti in accordo con i commercianti;
- La revisione del metodo di calcolo della TARI sulle residenze stagionali, affinchè chi ha una seconda casa in campagna non paghi due volte (con uno sconto di appena il 10% sulla residenza estiva), pur producendo gli stessi rifiuti di sempre.