I consiglieri comunali di Bisceglie Francesco Spina, Franco Napoletano, Enzo Amendolagine e Giorgia Preziosa hanno chiesto pubblicamente - e ancora una volta - al Prefetto della Bat di aprire una procedura di scioglimento del consiglio comunale. I quattro lo hanno ribadito in una conferenza stampa convocata nella tarda mattinata di lunedì 23 dicembre. «La sentenza del Tar e quella del Consiglio di Stato sono state chiare. L'amministrazione Angarano non può continuare ad andare avanti in queste condizioni: il bilancio 2019, coi termini già scaduti, non è stato ancora approvato e stiamo entrando nel 2020 e i cittadini continuano a rimetterci di tasca propria con le tasse comunali, come la Tari, che aumenteranno sempre più» hanno dichiarato a gran voce gli esponenti delle opposizioni.
Spina: «La nostra programmazione è ferma al 31 luglio 2018»
«Il Consiglio di Stato ha dichiarato in modo netto che gli atti del comune di Bisceglie dal 2019 sono tutti nulli. La nostra programmazione è ferma al 31 luglio 2018. Se Angarano pensa che sia stata una vittoria, è una vergogna sul piano giuridico e istituzionale. Il comune ha già due diffide per il consuntivo 2018 e per il bilancio di previsione 2019: quando partirono dal Prefetto, insieme a quella di Andria che è stata sciolta, l'amministrazione fece in tutta fretta per approvare gli atti, sbagliando, ed è stata bacchettata dal Tar e dal Consiglio di Stato. Ora è impensabile ricompensare il tutto con un altro anno di tempo. Il comune di Bisceglie non può andare più avanti in questo modo e lo sanno tutti» ha affermato Francesco Spina.
«Il parere dei revisori dei conti richiama gli atti annullati»
«Il Prefetto deve intervenire assolutamente. La situazione sta penalizzando tantissimo i cittadini. La nostra battaglia serve soprattutto a non far pagare più tasse ai biscegliesi, come la Tari. Il Consiglio di Stato ha anche acclarato che Angarano può fare quello che vuole tramite la sua firma sulle ordinanze. Ha i poteri ed è inutile che dia la colpa alle opposizioni. Sono due anni che le cose non funzionano e lui poteva farle funzionare all'inizio come anche ora. Le spese legali le pagano i biscegliesi, mentre noi ci stiamo autotassando. Anche nel pomeriggio rimarcheremo in consiglio comunale che non si può andare avanti in questo modo, con un parere dei revisori dei conti che richiama gli atti già annullati. Il Prefetto intervenga per evitare che si commetta un reato a Bisceglie» ha aggiunto.
Preziosa: «L'amministrazione deve assumersi le responsabilità»
«Chiediamo al Prefetto di avviare una procedura di scioglimento del consiglio comunale, essendo già trascorsi i 20 giorni per riapprovare il bilancio. La nostra città vive in uno stato di immobilismo e abbandono. La maggioranza si deve assumere tutte le responsabilità sulla faccenda. Abbiamo deciso di agire per far avere il meglio ai cittadini, a cui vogliamo bene» ha fatto presente Giorgia Preziosa.
Amendolagine: «Come si può andare avanti così?»
«A Bisceglie l'approvazione dei documenti non esiste. Non solo hanno avuto la possibilità di approvare gli atti fino al 31 marzo ma il Prefetto aveva dato la possibilità di farlo nei successivi 20 giorni. I termini non sono stati rispettati e abbiamo deciso di fare ricorso al Tar a nostre spese; il tribunale amministrativo ci ha dato ragione e ha annullato gli atti. Il Consiglio di Stato si è poi espresso, confermando la decisione. Non si può quindi soprassedere alle decisioni dello Stato. Si è tentato nuovamente di approvare il bilancio, sbagliando. Nel frattempo il 2019 sta terminando e gli atti non ci sono ancora» ha rimarcato Enzo Amendolagine.
«Angarano, quando vuole, le proroghe le adotta»
«Come si ha l'intenzione di andare avanti? Conosciamo bene la vicenda dell'igiene urbana, delle scuole e del verde pubblico. C'è stato un fallimento a 360 gradi. Il sindaco attribuisce a noi la responsabilità di quello che sta accadendo! Quando ha voluto, Angarano ha adottato proroghe, specialmente nell'igiene urbana. Grazie a noi si è fatta una gara ponte che però è stata vinta da Energetikambiente, che richiama la vecchia Ambiente 2.0. Lo stesso discorso è valso per mensa scolastica e canile. Riteniamo che i tempi per procedere su questo versante siano scaduti» ha aggiunto l'esponente del Movimento 5 Stelle.
Napoletano: «Per la prima volta nella storia Bisceglie si vede bocciare un bilancio»
«È sotto gli occhi di tutti, tranne dell'amministrazione, che tra una settimana finisce il 2019 e il comune di Bisceglie non ha il bilancio dell'anno in corso, né avrà il tempo per approvarlo, come tutti gli atti correlati che sono stati annullati. Ci sono tante illegittimità amministrative. Per la prima volta della sua storia Bisceglie si vede bocciare un bilancio, dimostrazione che siamo amministrati da un personale non adatto a governare una città. L'aggravante è che oggi ci sono tante cose che non vanno come l'igiene cittadina, i provvedimenti economici che si teme portarli in consiglio e la presenza del suolo pubblico in paese. Dal 1 gennaio dovrebbe scattare un esercizio provvisorio del comune, coi dodicesimi del bilancio del 2019 che noi non abbiamo. Il Prefetto ha il compito di applicare le leggi e sciogliere il consiglio comunale» ha sottolineato Franco Napoletano, del gruppo Pci-Il faro.
«Anche il segretario generale è in fuga»
«La città chiede al sindaco di andarsene. I biscegliesi notano le cose che non funzionano come i topi in piazza o gli alberi che cadono. Abbiamo assistito addirittura alle manifestazioni di protesta dei genitori dei bambini che frequentano la scuola nel quartiere Salnitro. Insomma: non c'è un angolo della città in cui si dice che è stato fatto qualcosa di buono. Noto come in un anno e mezzo non si sia asfaltata una strada, anzi è stato bloccato un servizio come il trasporto urbano. L'opposizione, è evidente, fa il suo dovere e deve evidenziare gli aspetti che non funzionano. Avevamo anche suggerito alla maggioranza di rendere gli atti in regola ma l'arroganza e la voglia di essere superiori li ha portati a questa vicenda. Abbiamo un sindaco che ha paura della sua stessa ombra, non firma nulla se non sotto dettatura, con un consiglio comunale che non interviene mai. Magari devono chiedere consiglio al segretario generale che è in fuga, quello principale, ora anche il supplente e se ne dovrà nominare un altro. Cominciano a perdere i pezzi anche in giunta: il primo assessore ha abbandonato la nave, ammettendo che la faccia non la vuole mettere più» ha ribadito.
«Non ce la sentiamo di condannare la città per altri tre anni»
«Non ce la sentiamo di condannare la città per altri tre anni a questa mediocrità amministrativa. Bisogna impedirlo, per il bene delle famiglie di questo paese. Abbiamo lasciato la città come punto di riferimento del territorio e invece adesso la ritroviamo con tanti cittadini che se ne vanno nei comuni limitrofi. Ci sono i presupposti giuridici per prendere i giusti provvedimenti. Adesso non si potrà più far finta di nulla» ha concluso Napoletano.