Territorio
Le osservazioni del Gruppo Pro Natura sulla gestione del servizio di raccolta rifiuti
L'associazione presieduta da Mauro Sasso chiede «una relazione attendibile sulla reale portata dell'evasione Tari»
Bisceglie - venerdì 14 settembre 2018
11.41
Una lunga e dettagliata relazione contenente osservazioni sulla gestione del servizio di raccolta dei rifiuti a Bisceglie. L'ha diffusa l'associazione Ripalta Area Protetta - Federazione Nazionale Pro Natura, presieduta da Mauro Sasso, portatrice di interessi collettivi e diffusi legati alla tutela dell'ambiente.
«Abbiamo depositato denunce, inviato proposte, diffuso comunicati stampa, organizzato conferenze, incontri ed iniziative per la pulizia di luoghi pubblici, promosso l'educazione ambientale tra i cittadini e nelle scuole.
L'ultima segnalazione in ordine di tempo è stata inviata con Pec il 7 giugno scorso e illustrava la nuova mappatura dei siti di abbandono abusivo dei rifiuti nelle zone extraurbane e periurbane della città. Dai dati raccolti su base volontaria emergeva che i siti utilizzati per l'abbandono illegale di rifiuti erano almeno 90, distribuiti su tutto il territorio comunale, dei quali 6 su suolo privato, uno in area demaniale costiera, 83 ai margini delle strade. Inoltre erano stati individuati 7 luoghi di accumulo temporaneo, che venivano periodicamente sanati. Va evidenziato i dati raccolti erano verosimilmente sottostimati e non contemplavano i piccoli cumuli di immondizia e le buste di spazzatura.
Il monitoraggio faceva seguito ad analoghe mappature eseguite negli anni 2004, 2008 e 2017, che ci oggi consentono di affermare la nostra conoscenza del territorio e dell'evoluzione degli eventi negli ultimi 15 anni. Oggi possiamo affermare che dal primo censimento del 2004 il fenomeno dell'abbandono abusivo dei rifiuti non si è mai arrestato e, nel corso degli anni, si sono formati 56 nuovi siti, mentre sono ancora utilizzati 34 siti già segnalati 14 anni fa. Inoltre, in coincidenza dell'introduzione della raccolta differenziata porta a porta spinta due anni fa, c'è stata una sorta di trasmigrazione del rifiuto solido urbano dalla città alla campagna che è diventata una gigantesca discarica diffusa, in quanto si scorgono mini cumuli e sacchetti isolati ovunque, frequentemente dati alle fiamme.
Siamo tuttavia convinti che le soluzioni che dovranno essere individuate non possono prescindere dai tentativi messi in atto nel recente passato. Riteniamo che un'analisi seria della questione debba analizzare lo stato dell'arte a partire dall'avvio della raccolta differenziata spinta circa 2 anni fa, quando si registrò un aumento del fenomeno dell'abbandono incontrollato dei rifiuti urbani lungo i bordi delle strade pubbliche, specie nelle periferie, nonché all'interno di aree private.
Con la delibera di giunta comunale n° 22 del 28/03/2017 si modificò il regolamento comunale sulla gestione dei rifiuti, prevedendo una sanzione di 500 euro per chi abbandonava illegalmente rifiuti. In quell'occasione facemmo notare che sin dal 2006 avevamo richiesto l'applicazione di una sanzione pecuniaria adeguata, che ai sensi dell'articolo 255 del Testo Unico Ambientale poteva raggiungere sino a 3000 euro.
Dal 27 marzo 2017 (fonte http://www.comune.bisceglie.bt.it/cittadino/le-notizie/notizia/inasprite-le-sanzioni-chi-abbandona-rifiuti-strada-500-euro) una "Task Force comunale composta dalla Polizia Municipale e da altri responsabili di vigilanza e controllo procedeva ad accertare anche con il supporto di sistemi di videosorveglianza e con foto trappole comportamenti irregolari di abbandono dell'immondizia".
Il 21 aprile 2017 (fonte http://www.comune.bisceglie.bt.it/cittadino/le-notizie/notizia/gestione-rifiuti-istituito-il-tavolo-tecnico-le-festivita-pasquali) veniva istituito "il tavolo tecnico per fronteggiare l'emergenza dell'abbandono rifiuti nelle campagne" che vedeva la partecipazione "dell'amministrazione comunale, dei rappresentanti delle forze dell'ordine, delle associazioni di volontariato competenti per la questione rifiuti (Oer, Guardie Campestri, Metronotte, Guardie Zoofile Oipa), del Coc del Comune di Bisceglie e del gestore del servizio". La "Task Force" aveva il compito di controllare e reprimere, con sanzioni di 500 euro e con esposti anche di carattere penale, punendo coloro che violeranno le regole che disciplinano la gestione dei rifiuti.
Il 27 ottobre 2017 (fonte hhttp://www.comune.bisceglie.bt.it/cittadino/le-notizie/notizia/caccia-aperta-agli-sporcaccioni-droni-stanare-gli-incivili) l'amministrazione comunale "rafforzava i controlli già in corso della Polizia Municipale con un nuovo servizio. Ogni giorno, in diversi momenti della giornata, alcuni droni avrebbero Bisceglie per raccogliere materiale fotografico e video utile all'identificazione degli sporcaccioni".
Quindi nell'ultimo periodo, comunque dopo l'avvio della raccolta differenziata spinta, ci sono stati diversi tentativi di risolvere la problematica dell'abbandono illegale dei rifiuti, tutti senza il minimo il coinvolgimento della scrivente associazione, che non è stata mai interpellata. Attualmente si potrebbe ipotizzare che la superficie interessata è non inferiore a 1000 mq, per un ammontare di almeno 10 tonnellate di spazzatura. La tipologia dei rifiuti è varia: elettrodomestici, scarti edilizi e di lavorazione industriale, materassi, vetro frantumato, copertoni, tubi in plastica, inerti, onduline presumibilmente in eternit/amianto (circa 14 siti), rifiuti speciali, indumenti, vecchi mobili ed infissi, a cui si sono aggiunti migliaia di sacchetti di spazzatura di rsu. Particolarmente critica è la situazione di Cala Pantano, dove è del tutto evidente l'inquinamento del suolo, confermato da un nostro recente sopralluogo e già segnalato alle Autorità competenti con lettera prot. 2018-27-U del 13 maggio 2018.
C'è da menzionare anche il "Progetto unitario del servizio di raccolta e trasporto dei rifiuti urbani ed assimilati, servizio di spazzamento delle strade ed altri complementari", mai decollato, che prevedeva la fusione dei servizi di spazzamento, raccolta e trasporto dei Comuni di Barletta, Bisceglie e Trani, sul quale il 3 aprile 2017, tra le altre dichiarazioni, affermavamo: "Non esiste infine un impianto di compostaggio nella provincia e la situazione regionale è preoccupante. Sul territorio della BAT, infatti, non vi sono impianti di compostaggio realizzati, né autorizzati. A Bisceglie il progetto per un impianto di compostaggio con recupero biogas da 100.000 tonnellate all'anno è stato bocciato dal consiglio comunale nel 2014. In conclusione, restano forti perplessità su questa iniziativa che appare, sin dalla sua genesi, un progetto con prospettive incerte".
Riguardo la Tari, è necessario organizzare una lotta serrata all'evasione della tassa. Qualora continuassero ad esistere evasori sconosciuti al fisco, è evidente che ci sarebbero centinaia o forse migliaia di cittadini i cui rifiuti non vengono monitorati e sui quali, pertanto, non è possibile avere alcun tipo di controllo. Al passaggio da un sistema di raccolta della spazzatura su strada ad uno puntuale, infatti, è corrisposto un abnorme crescita del fenomeno dell'abbandono illegale dei rifiuti, quindi questo è un forte indizio su quanto stretto sia il legame tra l'evasione della Tari e la crescita incontrollate di mini discariche su tutto il territorio comunale.
Tanto premesso, riteniamo che per sconfiggere questo fenomeno che si protrae da decenni sia necessario conoscere quali siano state le azioni poste in essere nel recente passato, in maniera tale da poter capire quali siano stati gli errori commessi e poter, quindi, pianificare una strategia che consenta la risoluzione dei problemi. Per tali motivi vogliamo conoscere, secondo i termini previsti dalla legge 241/90:
«Abbiamo depositato denunce, inviato proposte, diffuso comunicati stampa, organizzato conferenze, incontri ed iniziative per la pulizia di luoghi pubblici, promosso l'educazione ambientale tra i cittadini e nelle scuole.
L'ultima segnalazione in ordine di tempo è stata inviata con Pec il 7 giugno scorso e illustrava la nuova mappatura dei siti di abbandono abusivo dei rifiuti nelle zone extraurbane e periurbane della città. Dai dati raccolti su base volontaria emergeva che i siti utilizzati per l'abbandono illegale di rifiuti erano almeno 90, distribuiti su tutto il territorio comunale, dei quali 6 su suolo privato, uno in area demaniale costiera, 83 ai margini delle strade. Inoltre erano stati individuati 7 luoghi di accumulo temporaneo, che venivano periodicamente sanati. Va evidenziato i dati raccolti erano verosimilmente sottostimati e non contemplavano i piccoli cumuli di immondizia e le buste di spazzatura.
Il monitoraggio faceva seguito ad analoghe mappature eseguite negli anni 2004, 2008 e 2017, che ci oggi consentono di affermare la nostra conoscenza del territorio e dell'evoluzione degli eventi negli ultimi 15 anni. Oggi possiamo affermare che dal primo censimento del 2004 il fenomeno dell'abbandono abusivo dei rifiuti non si è mai arrestato e, nel corso degli anni, si sono formati 56 nuovi siti, mentre sono ancora utilizzati 34 siti già segnalati 14 anni fa. Inoltre, in coincidenza dell'introduzione della raccolta differenziata porta a porta spinta due anni fa, c'è stata una sorta di trasmigrazione del rifiuto solido urbano dalla città alla campagna che è diventata una gigantesca discarica diffusa, in quanto si scorgono mini cumuli e sacchetti isolati ovunque, frequentemente dati alle fiamme.
Siamo tuttavia convinti che le soluzioni che dovranno essere individuate non possono prescindere dai tentativi messi in atto nel recente passato. Riteniamo che un'analisi seria della questione debba analizzare lo stato dell'arte a partire dall'avvio della raccolta differenziata spinta circa 2 anni fa, quando si registrò un aumento del fenomeno dell'abbandono incontrollato dei rifiuti urbani lungo i bordi delle strade pubbliche, specie nelle periferie, nonché all'interno di aree private.
Con la delibera di giunta comunale n° 22 del 28/03/2017 si modificò il regolamento comunale sulla gestione dei rifiuti, prevedendo una sanzione di 500 euro per chi abbandonava illegalmente rifiuti. In quell'occasione facemmo notare che sin dal 2006 avevamo richiesto l'applicazione di una sanzione pecuniaria adeguata, che ai sensi dell'articolo 255 del Testo Unico Ambientale poteva raggiungere sino a 3000 euro.
Dal 27 marzo 2017 (fonte http://www.comune.bisceglie.bt.it/cittadino/le-notizie/notizia/inasprite-le-sanzioni-chi-abbandona-rifiuti-strada-500-euro) una "Task Force comunale composta dalla Polizia Municipale e da altri responsabili di vigilanza e controllo procedeva ad accertare anche con il supporto di sistemi di videosorveglianza e con foto trappole comportamenti irregolari di abbandono dell'immondizia".
Il 21 aprile 2017 (fonte http://www.comune.bisceglie.bt.it/cittadino/le-notizie/notizia/gestione-rifiuti-istituito-il-tavolo-tecnico-le-festivita-pasquali) veniva istituito "il tavolo tecnico per fronteggiare l'emergenza dell'abbandono rifiuti nelle campagne" che vedeva la partecipazione "dell'amministrazione comunale, dei rappresentanti delle forze dell'ordine, delle associazioni di volontariato competenti per la questione rifiuti (Oer, Guardie Campestri, Metronotte, Guardie Zoofile Oipa), del Coc del Comune di Bisceglie e del gestore del servizio". La "Task Force" aveva il compito di controllare e reprimere, con sanzioni di 500 euro e con esposti anche di carattere penale, punendo coloro che violeranno le regole che disciplinano la gestione dei rifiuti.
Il 27 ottobre 2017 (fonte hhttp://www.comune.bisceglie.bt.it/cittadino/le-notizie/notizia/caccia-aperta-agli-sporcaccioni-droni-stanare-gli-incivili) l'amministrazione comunale "rafforzava i controlli già in corso della Polizia Municipale con un nuovo servizio. Ogni giorno, in diversi momenti della giornata, alcuni droni avrebbero Bisceglie per raccogliere materiale fotografico e video utile all'identificazione degli sporcaccioni".
Quindi nell'ultimo periodo, comunque dopo l'avvio della raccolta differenziata spinta, ci sono stati diversi tentativi di risolvere la problematica dell'abbandono illegale dei rifiuti, tutti senza il minimo il coinvolgimento della scrivente associazione, che non è stata mai interpellata. Attualmente si potrebbe ipotizzare che la superficie interessata è non inferiore a 1000 mq, per un ammontare di almeno 10 tonnellate di spazzatura. La tipologia dei rifiuti è varia: elettrodomestici, scarti edilizi e di lavorazione industriale, materassi, vetro frantumato, copertoni, tubi in plastica, inerti, onduline presumibilmente in eternit/amianto (circa 14 siti), rifiuti speciali, indumenti, vecchi mobili ed infissi, a cui si sono aggiunti migliaia di sacchetti di spazzatura di rsu. Particolarmente critica è la situazione di Cala Pantano, dove è del tutto evidente l'inquinamento del suolo, confermato da un nostro recente sopralluogo e già segnalato alle Autorità competenti con lettera prot. 2018-27-U del 13 maggio 2018.
C'è da menzionare anche il "Progetto unitario del servizio di raccolta e trasporto dei rifiuti urbani ed assimilati, servizio di spazzamento delle strade ed altri complementari", mai decollato, che prevedeva la fusione dei servizi di spazzamento, raccolta e trasporto dei Comuni di Barletta, Bisceglie e Trani, sul quale il 3 aprile 2017, tra le altre dichiarazioni, affermavamo: "Non esiste infine un impianto di compostaggio nella provincia e la situazione regionale è preoccupante. Sul territorio della BAT, infatti, non vi sono impianti di compostaggio realizzati, né autorizzati. A Bisceglie il progetto per un impianto di compostaggio con recupero biogas da 100.000 tonnellate all'anno è stato bocciato dal consiglio comunale nel 2014. In conclusione, restano forti perplessità su questa iniziativa che appare, sin dalla sua genesi, un progetto con prospettive incerte".
Riguardo la Tari, è necessario organizzare una lotta serrata all'evasione della tassa. Qualora continuassero ad esistere evasori sconosciuti al fisco, è evidente che ci sarebbero centinaia o forse migliaia di cittadini i cui rifiuti non vengono monitorati e sui quali, pertanto, non è possibile avere alcun tipo di controllo. Al passaggio da un sistema di raccolta della spazzatura su strada ad uno puntuale, infatti, è corrisposto un abnorme crescita del fenomeno dell'abbandono illegale dei rifiuti, quindi questo è un forte indizio su quanto stretto sia il legame tra l'evasione della Tari e la crescita incontrollate di mini discariche su tutto il territorio comunale.
Tanto premesso, riteniamo che per sconfiggere questo fenomeno che si protrae da decenni sia necessario conoscere quali siano state le azioni poste in essere nel recente passato, in maniera tale da poter capire quali siano stati gli errori commessi e poter, quindi, pianificare una strategia che consenta la risoluzione dei problemi. Per tali motivi vogliamo conoscere, secondo i termini previsti dalla legge 241/90:
- Quanti e quali siti sono stati bonificati nell'ultimo anno solare e quali siano stati i costi sostenuti;
- quali siano stati i risultati prodotti dalla "task force";
- quale siano i risultati dell'azione preventiva e repressiva della Polizia Locale, con specifico riferimento all'utilizzo delle cosiddette "foto trappole" e dei "droni" e relativi costi, ovvero quanti verbali amministrativi siano stati elevati e quante denunce penali siano state inoltrate alla Procura;
- se siano stati individuati gli evasori della Tari e quale siano state le azioni poste in essere per recuperare le tasse dovute.
- La rimozione di tutti i rifiuti abbandonati illegalmente, in ottemperanza a quanto previsto dall'art. 49 del Regolamento per la raccolta dei rifiuti urbani del comune di Bisceglie, approvato con delibera di consiglio n° 103 del 27/11/2013;
- la bonifica dei siti di abbandono illegale dei rifiuti, in ossequio all'articolo 192 del D.Lgs 152/06;
- che i siti di abbandono abituale dei rifiuti siano recintati con rete rossa da cantiere, sulla quale siano apposti cartelli di divieto e avvertimento;
- che venga intensificata la sorveglianza della Polizia Locale dei siti segnalati e dell'intero agro biscegliese, anche con l'ausilio di mezzi tecnologici e siano accertate eventuali inosservanze al dettato legislativo;
- che sia redatta una relazione attendibile sulla reale portata dell'evasione dell'imposta sui rifiuti;
- che, come sperimentato in altre realtà, alla sanzione pecuniaria venga abbinato un controllo automatico al cittadino sanzionato in merito alla regolarità dei pagamenti della Tari ed altre imposte comunali, convinti che cosi facendo si metta in piedi un deterrente ancora più forte;
- che questa associazione sia resa partecipe del procedimento per la risoluzione delle problematiche sopra esposte, anche attraverso forme di collaborazione e progetti mirati».