Attualità
Legambiente: «Meno di un decimo della cifra per le luminarie ai pasti degli indigenti»
«Forse Sindaco e Giunta credono che le lucine colorate possano far dimenticare il momento che viviamo?»
Bisceglie - martedì 1 dicembre 2020
05.00
Netta contrarietà a quanto stabilito dalla Giunta attraverso una delibera che recentemente ha disposto una serie di contributi per la realizzazione di eventi e l'installazione di luminarie per le vie del centro di Bisceglie in occasione elle festività natalizie. L'ha espressa Alessandro Di Gregorio, presidente del circolo biscegliese di Legambiente, in una lettera aperta indirizzata al Sindaco Angelantonio Angarano.
«Non ci siamo, proprio non ci siamo. La nuova delibera della Giunta comunale biscegliese - al gran completo - ci trova sconcertati!
In essa, per le festività natalizie, si destinano a luminarie e rappresentazioni varie oltre 34500 euro mentre, per i pasti caldi degli indigenti, meno di un decimo di quella cifra.
Ci chiediamo sgomenti se, come hanno fatto molti comuni italiani, non sarebbe stato opportuno dedicare un solo simbolo al Natale (albero o presepe o entrambi) e destinare le somme restanti a famiglie, cittadini, operatori rimasti senza lavoro o comunque in condizioni di difficoltà» ha sostenuto Legambiente Bisceglie.
«Come farlo, lo avremmo lasciato alla sensibilità degli amministratori ma, un concerto di Capodanno proprio non crediamo serva alla città!
Per carità, non c'entrano le associazioni interessate, verso le quali nutriamo assoluto rispetto e simpatia ma, questa volta, quest'anno, si sarebbe potuto tranquillamente "passare".
D'accordo la festa religiosa (che potremo osservare in chiesa) ma cosa ci "azzeccano" le luminarie?
Forse Sindaco e Giunta credono che le lucine colorate possano sopire o addirittura far dimenticare il momento che viviamo?
Oppure hanno temuto che il gesto nobile di destinare quelle cifre ai meno abbienti, potesse ulteriormente scalfire il loro già precario stato di "salute politica" da parte dei pro-luminarie?» è rilevato nella missiva in cui la scelta effettuata da Angarano è stata definita «deprecabile».
Di Gregorio ha concluso con un'esortazione rivolta al primo cittadino: «Annoveri e conservi anche questa ennesima nota tra le cose da ricordare da parte di Legambiente, signor Sindaco: crediamo che alcune scelte, più che politiche debbano essere culturali».
«Non ci siamo, proprio non ci siamo. La nuova delibera della Giunta comunale biscegliese - al gran completo - ci trova sconcertati!
In essa, per le festività natalizie, si destinano a luminarie e rappresentazioni varie oltre 34500 euro mentre, per i pasti caldi degli indigenti, meno di un decimo di quella cifra.
Ci chiediamo sgomenti se, come hanno fatto molti comuni italiani, non sarebbe stato opportuno dedicare un solo simbolo al Natale (albero o presepe o entrambi) e destinare le somme restanti a famiglie, cittadini, operatori rimasti senza lavoro o comunque in condizioni di difficoltà» ha sostenuto Legambiente Bisceglie.
«Come farlo, lo avremmo lasciato alla sensibilità degli amministratori ma, un concerto di Capodanno proprio non crediamo serva alla città!
Per carità, non c'entrano le associazioni interessate, verso le quali nutriamo assoluto rispetto e simpatia ma, questa volta, quest'anno, si sarebbe potuto tranquillamente "passare".
D'accordo la festa religiosa (che potremo osservare in chiesa) ma cosa ci "azzeccano" le luminarie?
Forse Sindaco e Giunta credono che le lucine colorate possano sopire o addirittura far dimenticare il momento che viviamo?
Oppure hanno temuto che il gesto nobile di destinare quelle cifre ai meno abbienti, potesse ulteriormente scalfire il loro già precario stato di "salute politica" da parte dei pro-luminarie?» è rilevato nella missiva in cui la scelta effettuata da Angarano è stata definita «deprecabile».
Di Gregorio ha concluso con un'esortazione rivolta al primo cittadino: «Annoveri e conservi anche questa ennesima nota tra le cose da ricordare da parte di Legambiente, signor Sindaco: crediamo che alcune scelte, più che politiche debbano essere culturali».