Attualità
Legambiente sogna a Bisceglie una città dei ragazzi
Non un luogo ma un processo di integrazione sociale, fomrazione lavorativa ed educazione
Bisceglie - giovedì 5 ottobre 2017
Non solo un luogo dedicato, fisicamente identificabile, ma anche un processo, che sia di integrazione sociale, di formazione lavorativa di base e di educazione ad uno stile di vita sostenibile.
La città dei ragazzi immaginata da Legambiente, che ha presentato la sua proposta al comune di Bisceglie, ha una doppia anima. Di struttura ricettiva, comprensiva di refettorio e cucine, laboratori didattici, laboratori attrezzati ed officine, ma una idea da portare ovunque e quando possibile, dentro e fuori le mura della città.
La Città dei Ragazzi immaginata dal circolo di Legambiente coordinato da Alessandro Di Gregorio è un grande cantiere, in cui educare i ragazzi ad attività linea con uno stile sia di vita che lavorativo 'sostenibile'.
«Si pensa a piccole officine per la riparazione di biciclette; laboratori di lavorazione del legno, pietra e recupero dei materiali rivenienti da demolizioni o da scarti di lavorazione o ancora per la realizzazione di detergenti 'verdi' o ancora per l'apprendimento di tecniche di lavorazione di tessuti e filati naturali. Ad essi sarà affiancata la disponibilità delle cucine per l'insegnamento della cottura del cibo legato alle nostre tradizioni ed ai prodotti a km 0, con uno sguardo attento al ciclo circolare delle produzioni di Ho.Re.Ba».
Nei sogni di Legambiente il centro non avrà solo una grande aula magna e spazi aperti in cui gli studenti potranno apprendere le pratiche della coltivazione biologica, ma anche «'open' e 'mobile', capace di incontrare enti, associazioni, scuole e tutte le situazioni capaci di scambiare esperienze di vita e formative. Le attività dei giovani si fonderanno nel tessuto urbano realizzando in sede o fuori, piccole opere ed interventi legati ai percorsi formativi a vantaggio della città e dei cittadini tutti».
«Siamo convinti - spiega Di Gregorio - che attraverso tali percorsi che insegnino uno stile di vita sostenibile, si stimoli l'integrazione tra soggetti svantaggiati e non e la creatività. Solo così potremo veramente lasciare alle generazioni future l'occasione di migliorare il mondo e se stessi».
La città dei ragazzi immaginata da Legambiente, che ha presentato la sua proposta al comune di Bisceglie, ha una doppia anima. Di struttura ricettiva, comprensiva di refettorio e cucine, laboratori didattici, laboratori attrezzati ed officine, ma una idea da portare ovunque e quando possibile, dentro e fuori le mura della città.
La Città dei Ragazzi immaginata dal circolo di Legambiente coordinato da Alessandro Di Gregorio è un grande cantiere, in cui educare i ragazzi ad attività linea con uno stile sia di vita che lavorativo 'sostenibile'.
«Si pensa a piccole officine per la riparazione di biciclette; laboratori di lavorazione del legno, pietra e recupero dei materiali rivenienti da demolizioni o da scarti di lavorazione o ancora per la realizzazione di detergenti 'verdi' o ancora per l'apprendimento di tecniche di lavorazione di tessuti e filati naturali. Ad essi sarà affiancata la disponibilità delle cucine per l'insegnamento della cottura del cibo legato alle nostre tradizioni ed ai prodotti a km 0, con uno sguardo attento al ciclo circolare delle produzioni di Ho.Re.Ba».
Nei sogni di Legambiente il centro non avrà solo una grande aula magna e spazi aperti in cui gli studenti potranno apprendere le pratiche della coltivazione biologica, ma anche «'open' e 'mobile', capace di incontrare enti, associazioni, scuole e tutte le situazioni capaci di scambiare esperienze di vita e formative. Le attività dei giovani si fonderanno nel tessuto urbano realizzando in sede o fuori, piccole opere ed interventi legati ai percorsi formativi a vantaggio della città e dei cittadini tutti».
«Siamo convinti - spiega Di Gregorio - che attraverso tali percorsi che insegnino uno stile di vita sostenibile, si stimoli l'integrazione tra soggetti svantaggiati e non e la creatività. Solo così potremo veramente lasciare alle generazioni future l'occasione di migliorare il mondo e se stessi».