Attualità
Lidl di via Bovio a rischio chiusura, Nelmodogiusto: «Che fine faranno i lavoratori?»
La vicenda si fa sempre più intricata
Bisceglie - lunedì 13 gennaio 2025
10.49
Dopo la sentenza del Consiglio di Stato dello scorso 16 settembre, che ha annullato il permesso di costruire rilasciato nel giugno 2018 e l'autorizzazione commerciale correlata, il Comune ha avviato un procedimento di riesame del titolo edilizio. Nel frattempo, la ripartizione Suap ha ordinato l'«inibizione immediata della prosecuzione dell'attività», ponendo a rischio la continuità operativa del punto vendita Lidl di via Giovanni Bovio 352.
La decisione del Consiglio di Stato ha scatenato reazioni divergenti. Da una parte, Lidl Italia ha chiesto al Comune di sospendere qualsiasi provvedimento sanzionatorio fino alla conclusione del procedimento di riesame, sottolineando l'importanza di perseguire il pubblico interesse limitando al massimo il sacrificio privato. Dall'altra, le società concorrenti Penny Market srl e Repros srl hanno diffidato l'amministrazione comunale a chiudere immediatamente il supermercato, rivendicando il rispetto rigoroso delle normative del settore.
Secondo il Suap, però, non è possibile considerare solo l'interesse della catena tedesca, ma occorre bilanciare i diritti di tutti gli attori coinvolti. In una nota datata 15 novembre, Lidl Italia ha ribadito che un eventuale esito positivo del procedimento di riesame non costituirebbe una nuova autorizzazione commerciale, che dovrebbe essere richiesta ex novo secondo la normativa regionale.
La questione assume contorni ancor più delicati per le ripercussioni sociali ed economiche. Il rischio di chiusura del punto vendita coinvolge direttamente i dipendenti del supermercato, per i quali non è ancora stata prospettata una soluzione. I consiglieri comunali Giorgia Preziosa e Gianni Casella, del gruppo "Nel modo giusto", hanno sollevato interrogativi preoccupanti: «Che fine faranno i lavoratori? Qual è la posizione dell'amministrazione rispetto a loro?». Inoltre, resta da chiarire se Lidl intenda intraprendere azioni legali nei confronti del Comune per il potenziale danno subito. «Un eventuale risarcimento richiesto dalla catena potrebbe gravare sulle tasche dei cittadini», hanno evidenziato i consiglieri.
La decisione del Consiglio di Stato ha scatenato reazioni divergenti. Da una parte, Lidl Italia ha chiesto al Comune di sospendere qualsiasi provvedimento sanzionatorio fino alla conclusione del procedimento di riesame, sottolineando l'importanza di perseguire il pubblico interesse limitando al massimo il sacrificio privato. Dall'altra, le società concorrenti Penny Market srl e Repros srl hanno diffidato l'amministrazione comunale a chiudere immediatamente il supermercato, rivendicando il rispetto rigoroso delle normative del settore.
Secondo il Suap, però, non è possibile considerare solo l'interesse della catena tedesca, ma occorre bilanciare i diritti di tutti gli attori coinvolti. In una nota datata 15 novembre, Lidl Italia ha ribadito che un eventuale esito positivo del procedimento di riesame non costituirebbe una nuova autorizzazione commerciale, che dovrebbe essere richiesta ex novo secondo la normativa regionale.
La questione assume contorni ancor più delicati per le ripercussioni sociali ed economiche. Il rischio di chiusura del punto vendita coinvolge direttamente i dipendenti del supermercato, per i quali non è ancora stata prospettata una soluzione. I consiglieri comunali Giorgia Preziosa e Gianni Casella, del gruppo "Nel modo giusto", hanno sollevato interrogativi preoccupanti: «Che fine faranno i lavoratori? Qual è la posizione dell'amministrazione rispetto a loro?». Inoltre, resta da chiarire se Lidl intenda intraprendere azioni legali nei confronti del Comune per il potenziale danno subito. «Un eventuale risarcimento richiesto dalla catena potrebbe gravare sulle tasche dei cittadini», hanno evidenziato i consiglieri.