Attualità
Lopalco: «Ecco perché bisogna vaccinare l'intera popolazione»
L'assessore regionale lancia un nuovo appello a giovani e adulti: «Correte a effettuare la somministrazione»
Puglia - giovedì 26 agosto 2021
12.30
Un nuovo appello rivolto soprattutto ai quasi 400mila pugliesi, fra i 20 e i 49 anni, che non hanno ancora deciso di prenotare la prima dose di vaccino. L'assessore alla sanità regionale Pier Luigi Lopalco è intervenuto sulla propria bacheca social per invogliare nuovamente quanti non hanno effettuato la prima somministrazione, dando alcune considerazioni in merito.
«Per facilitare la valutazione del rischio in questa fascia di età, vi dico che:
I motivi per cui bisogna vaccinarsi
«Nella fascia dei giovani adulti il rischio legato alla pandemia non è stato da molti correttamente percepito. L'infezione da SARS-CoV-2 in questo gruppo di popolazione provoca malattia grave in una proporzione relativamente più bassa rispetto a chi è più avanti con gli anni. Quindi molti hanno avuto esperienze dirette, fra amici e familiari, di casi di Covid-19 superati con pochissimi problemi. Queste esperienze hanno anche alimentato la stupidaggine che il virus possa essere curato a casa con questo o quel farmaco, ma (vai a capire perché) la Spectre impedisce che il problema pandemia sia facilmente risolto in questo modo» ha sottolineato l'epidemiologo.«Per facilitare la valutazione del rischio in questa fascia di età, vi dico che:
- non è vero che il rischio per i giovani di finire in ospedale sia basso: nel picco epidemico di marzo scorso il tasso di ospedalizzazione fra i 20-29enni è arrivato a ben 37 ospedalizzazioni per 100mila abitanti in una settimana. Per capirci, in una città delle dimensioni di Bari sono finiti in ospedale, in una sola settimana, 100 ventenni. Questo rischio raddoppia fra i 30-39 anni ed è più di tre volte superiore fra i 40-49 anni (dati dell'istituto superiore di sanità);
- affrontare una polmonite da Coronavirus non è una passeggiata: comporta sofferenze non da poco e lascia molto spesso strascichi fastidiosissimi. Per non parlare che comunque il rischio di finire in terapia intensiva, o peggio, è comunque considerevole;
- il rischio di infezione lieve o asintomatica è più alto per i giovani che per gli anziani, a causa della più vasta rete e maggiore frequenza di contatti sociali. In questo caso i giovani sono coloro che più di altri diffondono il contagio. Causare il contagio e quindi la malattia di un proprio caro è un'esperienza che non augurerei a nessuno».