Economia e lavoro
Losito: «Nessuno può privarci del nostro futuro»
Il componente di Confagricoltura Bari-Bat: «È scaduto il tempo della fiducia incondizionata»
BAT - venerdì 14 dicembre 2018
10.41
Francesco Losito, di Confagricoltura Bari-Bat, è intervenuto sulle polemiche che hanno riguardato nei giorni scorsi i ritardi nazionali e regionali circa azioni da approntare a sostegno all'agricoltura pugliese.
«Da giorni leggo ed ascolto rilasciare interviste e dichiarazioni (anche) televisive, tra le più disparate ed in alcuni casi anche inopportune, circa la protesta messa in atto a Bari da Confagricoltura, Cia ed Alleanza delle cooperative, lo scorso lunedì 10 dicembre, nella sala Finocchiaro del consiglio regionale di Puglia.
Manifestazione a cui ho avuto il piacere di partecipare personalmente nella qualità di imprenditore agricolo e dirigente di Confagricoltura Bari-Bat.
Sorvolo sulle gratuite offese di qualche direttore televisivo che ha avuto il cattivo gusto e la caduta di stile di paragonare gli agricoltori pugliesi a coloro i quali, a suo dire, avrebbero scambiato negli ultimi anni la "regione Puglia con una vacca da mungere", dimenticandosi forse di quanto negli ultimi decenni le emittenti private abbiano "munto" dai fondi per l'editoria della Presidenza del consiglio dei Ministri. Ma lo sappiamo bene, l'obiettività non è di questo mondo.
Sorvolo anche su quegli amministratori locali che hanno voluto far sentire con notevole ritardo la loro voce, pur consapevoli di non aver mai visto un albero d'olivo in vita propria, se non in versione bonsai per arredamento.
Non posso che apprezzare il tentativo di tutti gli altri di appuntarsi in petto la medaglietta, se non fosse squallido oltre che maldestro lo scarica barile andato in scena, rimpallando ogni responsabilità sull'avversario politico di turno, senza rendersi conto che gli unici a subirne le conseguenze, evidentemente negative, sono gli agricoltori pugliesi oramai stanchi di questo teatrino, falcidiati da una profonda crisi finanziaria a causa della gelata dello scorso febbraio marzo, in attesa da anni del pagamento delle cosiddette misure di terra oltre che delle misure del Psr.
Ed è così che assistiamo al solito repertorio secondo cui l'opposizione in regione attacca il governo Emiliano, l'assessore Di Gioia scarica le responsabilità sul ministro Centinaio, i 5 stelle contestano l'operato della regione Puglia in agricoltura e la Lega tace pur consapevole di avere il ministro tra le proprie fila.
Avrei avuto gioco facile, quale coordinatore regionale di IDeA, nel dire anche io che il senatore Quagliariello ha fatto la sua parte depositando in Senato un emendamento alla finanziaria, dopo averne per altro già presentati altri due in agricoltura, sempre in Senato (sulle importazioni di olio dai paesi extra comunitari e sul dilagare della Xylella in Puglia).
Ho preferito invece lavorare con gli amici ed i colleghi di Confagricoltura alla risoluzione dei problemi, non solo il 10 dicembre in Sala Finocchiaro a Bari ma anche il giorno dopo nella riunione tecnica tenutasi in assessorato regionale sempre a Bari.
E proprio per questo motivo mi corre l'obbligo di ringraziare individualmente, per tutto il lavoro svolto ciascuno dei dirigenti e dei tecnici che quotidianamente supportano le nostre organizzazioni datoriali e che consentono alle stesse di tenere alta la guardia sulla cattiva gestione amministrativa e la cattiva politica che da tempo oramai a livello regionale e nazionale sta danneggiando enormemente l'agricoltura pugliese.
Dico ai giovani imprenditori agricoli di Puglia, molti dei quali mi onoro di conoscere e più in generale all'intera categoria, non gettate la spugna. Non possiamo, né dobbiamo consentire a nessuno di privarci del nostro lavoro, delle nostre aziende, delle nostra passione: in una sola parola del nostro futuro.
Lo dico da imprenditore agricolo alla quarta generazione. Questo è il momento di essere uniti e compatti senza cedere alle lusinghe di nessuno
È scaduto il tempo della fiducia incondizionata e se qualcuno pensa che la sola propaganda politica possa essere sufficiente a risolvere i problemi si sbaglia di grosso.
Attenderemo i fatti, aspetteremo le risposte concrete che abbiamo richiesto ed allora vedremo e sapremo chi effettivamente ha operato nell'interesse di una categoria che ancora oggi rappresenta l'asse trainante dell'intera economia in regione».
«Da giorni leggo ed ascolto rilasciare interviste e dichiarazioni (anche) televisive, tra le più disparate ed in alcuni casi anche inopportune, circa la protesta messa in atto a Bari da Confagricoltura, Cia ed Alleanza delle cooperative, lo scorso lunedì 10 dicembre, nella sala Finocchiaro del consiglio regionale di Puglia.
Manifestazione a cui ho avuto il piacere di partecipare personalmente nella qualità di imprenditore agricolo e dirigente di Confagricoltura Bari-Bat.
Sorvolo sulle gratuite offese di qualche direttore televisivo che ha avuto il cattivo gusto e la caduta di stile di paragonare gli agricoltori pugliesi a coloro i quali, a suo dire, avrebbero scambiato negli ultimi anni la "regione Puglia con una vacca da mungere", dimenticandosi forse di quanto negli ultimi decenni le emittenti private abbiano "munto" dai fondi per l'editoria della Presidenza del consiglio dei Ministri. Ma lo sappiamo bene, l'obiettività non è di questo mondo.
Sorvolo anche su quegli amministratori locali che hanno voluto far sentire con notevole ritardo la loro voce, pur consapevoli di non aver mai visto un albero d'olivo in vita propria, se non in versione bonsai per arredamento.
Non posso che apprezzare il tentativo di tutti gli altri di appuntarsi in petto la medaglietta, se non fosse squallido oltre che maldestro lo scarica barile andato in scena, rimpallando ogni responsabilità sull'avversario politico di turno, senza rendersi conto che gli unici a subirne le conseguenze, evidentemente negative, sono gli agricoltori pugliesi oramai stanchi di questo teatrino, falcidiati da una profonda crisi finanziaria a causa della gelata dello scorso febbraio marzo, in attesa da anni del pagamento delle cosiddette misure di terra oltre che delle misure del Psr.
Ed è così che assistiamo al solito repertorio secondo cui l'opposizione in regione attacca il governo Emiliano, l'assessore Di Gioia scarica le responsabilità sul ministro Centinaio, i 5 stelle contestano l'operato della regione Puglia in agricoltura e la Lega tace pur consapevole di avere il ministro tra le proprie fila.
Avrei avuto gioco facile, quale coordinatore regionale di IDeA, nel dire anche io che il senatore Quagliariello ha fatto la sua parte depositando in Senato un emendamento alla finanziaria, dopo averne per altro già presentati altri due in agricoltura, sempre in Senato (sulle importazioni di olio dai paesi extra comunitari e sul dilagare della Xylella in Puglia).
Ho preferito invece lavorare con gli amici ed i colleghi di Confagricoltura alla risoluzione dei problemi, non solo il 10 dicembre in Sala Finocchiaro a Bari ma anche il giorno dopo nella riunione tecnica tenutasi in assessorato regionale sempre a Bari.
E proprio per questo motivo mi corre l'obbligo di ringraziare individualmente, per tutto il lavoro svolto ciascuno dei dirigenti e dei tecnici che quotidianamente supportano le nostre organizzazioni datoriali e che consentono alle stesse di tenere alta la guardia sulla cattiva gestione amministrativa e la cattiva politica che da tempo oramai a livello regionale e nazionale sta danneggiando enormemente l'agricoltura pugliese.
Dico ai giovani imprenditori agricoli di Puglia, molti dei quali mi onoro di conoscere e più in generale all'intera categoria, non gettate la spugna. Non possiamo, né dobbiamo consentire a nessuno di privarci del nostro lavoro, delle nostre aziende, delle nostra passione: in una sola parola del nostro futuro.
Lo dico da imprenditore agricolo alla quarta generazione. Questo è il momento di essere uniti e compatti senza cedere alle lusinghe di nessuno
È scaduto il tempo della fiducia incondizionata e se qualcuno pensa che la sola propaganda politica possa essere sufficiente a risolvere i problemi si sbaglia di grosso.
Attenderemo i fatti, aspetteremo le risposte concrete che abbiamo richiesto ed allora vedremo e sapremo chi effettivamente ha operato nell'interesse di una categoria che ancora oggi rappresenta l'asse trainante dell'intera economia in regione».