Politica
5 Stelle chiedono conto del piano comunale di protezione civile
Enzo Amendolagine ha presentato un'interrogazione consiliare a tutto campo
Bisceglie - venerdì 23 novembre 2018
7.05
Enzo Amendolagine, consigliere comunale del Movimento 5 Stelle, ha presentato un'interrogazione sul tema dei contenuti del piano comunale di protezione civile.
«Il Codice della protezione civile, approvato a gennaio 2018, assegna un ruolo fondamentale alla pianificazione comunale di protezione civile: il piano non rappresenta più solo uno strumento con le procedure operative da adottare in emergenza, ma è il documento cardine su cui fondare prevenzione strutturale e non strutturale dei rischi» ha spiegato l'esponente pentastellato eletto nella massima assise cittadina.
«Bisceglie è una città esposta a molteplici rischi naturali e antropici: i cambiamenti climatici producono sempre più spesso, anche sul nostro territorio, situazioni di pericolo per l'incolumità di persone e cose; lo sfruttamento del suolo e l'inquinamento ambientale rischiano di avere conseguenze sempre più impattanti sulla salute dei cittadini; l'incremento delle aree urbanizzate rende più fragile la rete infrastrutturale» ha aggiunto.
«Ecco che attorno al piano di protezione civile - e al suo coordinamento con la pianificazione territoriale - ruotano quelle che vengono definite dal Codice azioni di prevenzione strutturale e non strutturale. Fra le prime, ad esempio: la manutenzione delle infrastrutture viarie ed idriche, la messa in sicurezza di situazioni di dissesto idrogeologico conclamate. Fra le seconde: la mappatura costante dei rischi e più semplicemente - ma non meno importanti - l'informazione e la comunicazione al cittadino. Di cui il sindaco, anche in quanto autorità territoriale di protezione civile, è responsabile. E qui, ma non solo qui, casca l'asino!» ha rilevato Amendolagine.
«Nel 2009, dopo 20 anni di indifferenza e di silenzio assordante sul tema, si è proceduto ad un aggiornamento del piano. Un aggiornamento pubblicizzato in pompa magna: tutti i giornali locali riportavano il magnifico risultato di un piano che finalmente mappava i rischi del territorio e definiva le procedure operative di gestione delle emergenze. Ed era addirittura disponibile "in formato digitale". Abbiamo provato a cercare il piano sul sito del comune e non l'abbiamo trovato. Se un piano di protezione civile resta in un cassetto sconosciuto degli uffici comunali è come se non esistesse, se non fosse stato mai redatto. Un esempio semplice: dove sono ubicate le aree di attesa che in caso di emergenza i cittadini dovrebbero raggiungere? Paradossale, ma questa non è informazione di pubblico dominio» hanno sottolineato gli attivisti del Movimento 5 Stelle.
Fra i quesiti esposti all'amministrazione, con richiesta di risposta scritta, Amendolagine intende sapere «se l'aggiornamento del Piano di protezione civile del comune di Bisceglie sia fermo all'anno 2009 e per quale motivo - in deroga ad ogni principio di trasparenza - il Piano di protezione non sia disponibile sul sito del comune; se l'attuale configurazione della struttura amministrativa che sovrintende la materia di protezione civile sia in grado di espletare efficacemente le funzioni che le sono attribuite; quali procedimenti amministrativi l'amministrazione o il sindaco vogliano adottare per aggiornare il piano e in che tempi e se, nell'aggiornamento, ci si immagina di coinvolgere - come prescrive il Codice - cittadini e volontariato; se l'amministrazione disponga, per la pianificazione di una pronta risposta operativa in emergenza, di un censimento aggiornato delle persone in condizioni di fragilità sociale e con disabilità; quali iniziative di informazione e comunicazione l'amministrazione intenda o intenderà adottare per rendere capillare la conoscenza del piano; quali iniziative l'amministrazione intenda intraprendere per coordinare la pianificazione di protezione civile e la pianificazione territoriale».
Il Movimento ha posto questioni di natura politico-amministrativa: «Se, in attesa dell'aggiornamento, l'amministrazione intenda adottare iniziative per aggiornare la mappatura dei rischi e gli scenari di rischio; se l'amministrazione sia a conoscenza di situazioni di serio rischio sul territorio e quali atti intenda adottare per mitigarle; se, in attesa dell'aggiornamento, l'amministrazione intenda adottare attività di prevenzione strutturale per mitigare in particolare il rischio meteo; quale indirizzo politico l'amministrazione intenda esprimere sullo stanziamento di risorse finanziarie per le attività di protezione civile».
«Il Codice della protezione civile, approvato a gennaio 2018, assegna un ruolo fondamentale alla pianificazione comunale di protezione civile: il piano non rappresenta più solo uno strumento con le procedure operative da adottare in emergenza, ma è il documento cardine su cui fondare prevenzione strutturale e non strutturale dei rischi» ha spiegato l'esponente pentastellato eletto nella massima assise cittadina.
«Bisceglie è una città esposta a molteplici rischi naturali e antropici: i cambiamenti climatici producono sempre più spesso, anche sul nostro territorio, situazioni di pericolo per l'incolumità di persone e cose; lo sfruttamento del suolo e l'inquinamento ambientale rischiano di avere conseguenze sempre più impattanti sulla salute dei cittadini; l'incremento delle aree urbanizzate rende più fragile la rete infrastrutturale» ha aggiunto.
«Ecco che attorno al piano di protezione civile - e al suo coordinamento con la pianificazione territoriale - ruotano quelle che vengono definite dal Codice azioni di prevenzione strutturale e non strutturale. Fra le prime, ad esempio: la manutenzione delle infrastrutture viarie ed idriche, la messa in sicurezza di situazioni di dissesto idrogeologico conclamate. Fra le seconde: la mappatura costante dei rischi e più semplicemente - ma non meno importanti - l'informazione e la comunicazione al cittadino. Di cui il sindaco, anche in quanto autorità territoriale di protezione civile, è responsabile. E qui, ma non solo qui, casca l'asino!» ha rilevato Amendolagine.
«Nel 2009, dopo 20 anni di indifferenza e di silenzio assordante sul tema, si è proceduto ad un aggiornamento del piano. Un aggiornamento pubblicizzato in pompa magna: tutti i giornali locali riportavano il magnifico risultato di un piano che finalmente mappava i rischi del territorio e definiva le procedure operative di gestione delle emergenze. Ed era addirittura disponibile "in formato digitale". Abbiamo provato a cercare il piano sul sito del comune e non l'abbiamo trovato. Se un piano di protezione civile resta in un cassetto sconosciuto degli uffici comunali è come se non esistesse, se non fosse stato mai redatto. Un esempio semplice: dove sono ubicate le aree di attesa che in caso di emergenza i cittadini dovrebbero raggiungere? Paradossale, ma questa non è informazione di pubblico dominio» hanno sottolineato gli attivisti del Movimento 5 Stelle.
Fra i quesiti esposti all'amministrazione, con richiesta di risposta scritta, Amendolagine intende sapere «se l'aggiornamento del Piano di protezione civile del comune di Bisceglie sia fermo all'anno 2009 e per quale motivo - in deroga ad ogni principio di trasparenza - il Piano di protezione non sia disponibile sul sito del comune; se l'attuale configurazione della struttura amministrativa che sovrintende la materia di protezione civile sia in grado di espletare efficacemente le funzioni che le sono attribuite; quali procedimenti amministrativi l'amministrazione o il sindaco vogliano adottare per aggiornare il piano e in che tempi e se, nell'aggiornamento, ci si immagina di coinvolgere - come prescrive il Codice - cittadini e volontariato; se l'amministrazione disponga, per la pianificazione di una pronta risposta operativa in emergenza, di un censimento aggiornato delle persone in condizioni di fragilità sociale e con disabilità; quali iniziative di informazione e comunicazione l'amministrazione intenda o intenderà adottare per rendere capillare la conoscenza del piano; quali iniziative l'amministrazione intenda intraprendere per coordinare la pianificazione di protezione civile e la pianificazione territoriale».
Il Movimento ha posto questioni di natura politico-amministrativa: «Se, in attesa dell'aggiornamento, l'amministrazione intenda adottare iniziative per aggiornare la mappatura dei rischi e gli scenari di rischio; se l'amministrazione sia a conoscenza di situazioni di serio rischio sul territorio e quali atti intenda adottare per mitigarle; se, in attesa dell'aggiornamento, l'amministrazione intenda adottare attività di prevenzione strutturale per mitigare in particolare il rischio meteo; quale indirizzo politico l'amministrazione intenda esprimere sullo stanziamento di risorse finanziarie per le attività di protezione civile».