Politica
Maglia 165, i 5 Stelle: «Risposte contraddittorie alla nostra interrogazione»
«Angarano & company sempre più schizofrenici politicamente»
Bisceglie - giovedì 28 maggio 2020
Il Movimento 5 Stelle di Bisceglie ha espresso perplessità per quanto emerso, nella riunione in videoconferenza del consiglio comunale di martedì 26 maggio, nel corso del dibattito sull'interrogazione presentata da Enzo Amendolagine sul piano di lottizzazione della maglia 165, «finalmente discussa dopo ben tre mesi e che avevamo presentato per chiedere chiarezza sul rispetto delle norme di legge in questa vicenda. E dopo le risposte tecniche del dirigente al ramo e quelle politiche di assessore all'urbanistica e del Sindaco siamo ancora più confusi di prima. Confusi anche perché la discussione dell'interrogazione è stata preceduta dal deposito di una proposta di approvazione definitiva da parte della Giunta del piano medesimo».
I pentastellati hanno riassunto la vicenda: «Il piano iniziale, adottato dalla Giunta nel 2012, ha subìto modifiche imposte dalla Regione. Il dirigente dell'ufficio tecnico di Bisceglie ha chiesto alla Regione lumi sul fatto se, a seguito di queste modifiche o di altre prescrizioni eventualmente imposte dal Comune, il piano modificato dovesse essere riadottato dalla Giunta comunale o approvato in via definitiva. La Regione ha risposto che il Comune, in caso di modifiche sostanziali, fosse esso stesso a valutare la necessità di una eventuale riadozione.
Ci pare, quindi, che non si possa procedere a un'approvazione definitiva senza passare per una riadozione e ripubblicazione del Piano viste le intervenute modifiche al Piano dal 2012 a oggi e la mancata riadozione da allora dello stesso, secondo le procedure di legge.
Il piano di lottizzazione per ottenere il parere paesaggistico favorevole dalla Regione avrebbe potuto godere di una norma transitoria del Pptr (il nuovo piano paesaggistico regionale, articolo 106 comma 1) per cui per i piani urbanistici esecutivi/attuativi approvati o dotati del parere paesaggistico gli ulteriori provvedimenti rimangono disciplinati dal Putt (il vecchio piano paesaggistico).
Ebbene, alla data di entrata in vigore del Pptr, il 24 marzo 2015 (il 23 marzo 2015 è pubblicato sul bollettino della Regione), il piano di lottizzazione della maglia 165 non era (e non è ancora) approvato. Non solo ma, a quella data, non era neanche dotato del parere paesaggistico favorevole (anzi in precedenza, relativamente al progetto iniziale, era stato pure espresso diniego dalla Regione). Il dirigente al ramo ha eccepito proprio questo comma come appiglio per l'approvazione del piano, ma sembra proprio che, alla prova dei fatti, il piano in questione non possedesse all'epoca dell'entrata in vigore del Pptr i requisiti per fruire di quella salvaguardia.
Il parere paesaggistico favorevole (con prescrizioni) è arrivato, con una delibera di Giunta regionale, solo il 25 settembre 2015, cioè ben sei mesi dopo l'entrata in vigore del Pptr. I tempi della burocrazia italiana, si dirà. Ma fatto sta che il parere è giunto sei mesi dopo l'avvio della efficacia delle norme del Pptr.
La Regione, di fatti, si è preoccupata di accertare che il piano di lottizzazione non contrastasse con le prescrizioni del Pptr. E sì, perché la Giunta Regionale dell'epoca (assessore all'urbanistica la professoressa Barbanente) aveva fatto inserire nel testo del Pptr una norma di salvaguardia (articolo 105): non potevano essere approvati, sulle aree tutelate dal Codice Urbani (codice dei beni culturali e del paesaggio), tra cui i territori costieri compresi nella fascia dei 300 metri dalla battigia, interventi in contrasto con le prescrizioni del nuovo piano paesaggistico.
Per questo motivo la Regione, nel dare parere paesaggistico favorevole, lo ha fatto ai sensi di un'altra disposizione delle norme tecniche di attuazione del Pptr (articolo 106, comma 6) che faceva rientrare le aree oggetto di lottizzazione nella fattispecie dei cosiddetti "territori costruiti" (e tali sono quelle aree, per stessa reiterata ammissione del dirigente al ramo e dell'assessore) per cui bisogna rispettare esclusivamente gli "obiettivi di qualità paesaggistica e territoriale".
Quest'ultima norma transitoria (cioè il comma 6 dell'articolo 106) ha però un limite molto rilevante. Infatti, il comma successivo dello stesso articolo stabilisce che negli stessi "territori costruiti", qualora lo strumento urbanistico, cioè il Prg (piano regolatore generale), non si adegui al Pptr entro un anno dalla sua entrata in vigore, si applica la disciplina dei beni paesaggistici e degli ulteriori contesti del Pptr, cioè del nuovo piano paesaggistico.
Ebbene il Prg di Bisceglie non è stato adeguato al Pptr, né l'adeguamento del Prg al Putt equivale alla conformità del Prg al Pptr.
Al di là, quindi, del parere paesaggistico della Regione, bisogna oggi applicare in toto le norme del Pptr, perché le norme transitorie per i "territori costruiti" non sono senza limiti temporali. Il piano di lottizzazione per godere della salvaguardia dell'articolo 106 comma 6 delle Nta doveva essere riadottato e approvato entro un anno dall'entrata in vigore del Pptr, ma così non è stato. E non capiamo come si possa sostenere, come ha fatto il dirigente dell'ufficio tecnico in consiglio comunale, che il piano della maglia 165 sia conforme al Piano paesaggistico territoriale regionale, perché lampantemente non lo è ai sensi delle tutele ora vigenti per i territori costieri e di alto valore paesaggistico: entro 300 metri dalla costa non si può costruire!
Il dirigente al ramo, sia nella risposta all'interrogazione sia in aula, ha ribadito la sua interpretazione che a noi pare in contrasto con una serie di norme vigenti. E fra gli stessi uffici regionali hanno ribadito che il Comune dovesse ponderare bene la riadozione del Piano anche in funzione delle modifiche sostanziali intervenute fino ad oggi.
Oltre ai dubbi di carattere tecnico, permangono i dubbi di carattere procedimentale:
- il piano di lottizzazione è stato adottato nel 2012;
- il piano di lottizzazione è stato modificato, per recepire le prescrizioni della Regione successivamente;
- il piano di lottizzazione doveva essere riadottato come proposto dallo stesso dirigente in data 9 marzo 2018 alla Giunta con la proposta di "Nuova adozione piano di lottizzazione della maglia n° 165 di Prg zona omogenea C3";
- sono pervenute nuove prescrizioni dalla commissione urbanistica e quindi il piano, adottato nel 2012 la prima volta e sostanzialmente cambiato da allora, va riadottato prima di procedere all'approvazione definitiva;
- si sono susseguite proposte di nuova adozione o approvazione del piano di lottizzazione, sia in Giunta sia in consiglio, ma non sono mai state discusse;
- il piano, in definitiva, va riadottato per due ragioni non derogabili su cui il Dirigente più volte si è espresso:
- il piano è (come ribadito dallo stesso dirigente, da ultimo, nelle premesse alla proposta di approvazione definitiva in consiglio comunale, datata 28 febbraio 2020) "plano-volumetricamente diverso rispetto a quello a suo tempo adottato dalla Giunta municipale n° 53 del 13 febbraio 2012" e, quindi, come detto dallo stesso dirigente nella medesima proposta di approvazione da parte del consiglio il piano "deve essere nuovamente adottato";
- lo strumento urbanistico vigente (Prg) non è conforme al Pptr, come ribadito dallo stesso dirigente al ramo nella risposta alla nostra interrogazione e, quindi, non può essere approvato un piano di lottizzazione in contrasto con le normative vigenti, dato che sono trascorsi i termini delle salvaguardie previste dalle norme tecniche di attuazione del Pptr.
Dulcis in fundo, dopo i numerosi dubbi ancora da diradare sul piano tecnico, normativo e procedimentale, permangono le schizofrenie politiche: la Giunta della Svolta è quella della bozza di Pug approvata con presa d'atto e che prevede il parco costiero in quell'area o quella della cementificazione della 165?
Il sindaco ha detto chiaramente durante il consiglio scorso: "Io sono per il Pug". E allora agisca di conseguenza, suggerendo ai presunti ambientalisti e ai difensori a parole della bellezza, del paesaggio e della legalità nelle sue schiere di avere uno scatto di chiarezza e dignità politica.
Angarano e soci portino in consiglio il punto sul piano di lottizzazione, come richiesto dall'opposizione, si assumano la responsabilità politica e le eventuali conseguenze giudiziarie di un'approvazione di una lottizzazione che fa trasparire profili di potenziali illiceità e illegittimità.
Se son sicuri delle loro ragioni e vogliono tradire il mandato dei loro elettori cui avevano promesso "magnifiche sorti progressive", prati verdi e tutela del paesaggio… bene, hanno l'occasione di gettare la maschera una volta per tutte.
Oppure attendono pilatescamente che a decidere sia il commissario ad acta della Giustizia Amministrativa?».
I pentastellati hanno riassunto la vicenda: «Il piano iniziale, adottato dalla Giunta nel 2012, ha subìto modifiche imposte dalla Regione. Il dirigente dell'ufficio tecnico di Bisceglie ha chiesto alla Regione lumi sul fatto se, a seguito di queste modifiche o di altre prescrizioni eventualmente imposte dal Comune, il piano modificato dovesse essere riadottato dalla Giunta comunale o approvato in via definitiva. La Regione ha risposto che il Comune, in caso di modifiche sostanziali, fosse esso stesso a valutare la necessità di una eventuale riadozione.
Ci pare, quindi, che non si possa procedere a un'approvazione definitiva senza passare per una riadozione e ripubblicazione del Piano viste le intervenute modifiche al Piano dal 2012 a oggi e la mancata riadozione da allora dello stesso, secondo le procedure di legge.
Il piano di lottizzazione per ottenere il parere paesaggistico favorevole dalla Regione avrebbe potuto godere di una norma transitoria del Pptr (il nuovo piano paesaggistico regionale, articolo 106 comma 1) per cui per i piani urbanistici esecutivi/attuativi approvati o dotati del parere paesaggistico gli ulteriori provvedimenti rimangono disciplinati dal Putt (il vecchio piano paesaggistico).
Ebbene, alla data di entrata in vigore del Pptr, il 24 marzo 2015 (il 23 marzo 2015 è pubblicato sul bollettino della Regione), il piano di lottizzazione della maglia 165 non era (e non è ancora) approvato. Non solo ma, a quella data, non era neanche dotato del parere paesaggistico favorevole (anzi in precedenza, relativamente al progetto iniziale, era stato pure espresso diniego dalla Regione). Il dirigente al ramo ha eccepito proprio questo comma come appiglio per l'approvazione del piano, ma sembra proprio che, alla prova dei fatti, il piano in questione non possedesse all'epoca dell'entrata in vigore del Pptr i requisiti per fruire di quella salvaguardia.
Il parere paesaggistico favorevole (con prescrizioni) è arrivato, con una delibera di Giunta regionale, solo il 25 settembre 2015, cioè ben sei mesi dopo l'entrata in vigore del Pptr. I tempi della burocrazia italiana, si dirà. Ma fatto sta che il parere è giunto sei mesi dopo l'avvio della efficacia delle norme del Pptr.
La Regione, di fatti, si è preoccupata di accertare che il piano di lottizzazione non contrastasse con le prescrizioni del Pptr. E sì, perché la Giunta Regionale dell'epoca (assessore all'urbanistica la professoressa Barbanente) aveva fatto inserire nel testo del Pptr una norma di salvaguardia (articolo 105): non potevano essere approvati, sulle aree tutelate dal Codice Urbani (codice dei beni culturali e del paesaggio), tra cui i territori costieri compresi nella fascia dei 300 metri dalla battigia, interventi in contrasto con le prescrizioni del nuovo piano paesaggistico.
Per questo motivo la Regione, nel dare parere paesaggistico favorevole, lo ha fatto ai sensi di un'altra disposizione delle norme tecniche di attuazione del Pptr (articolo 106, comma 6) che faceva rientrare le aree oggetto di lottizzazione nella fattispecie dei cosiddetti "territori costruiti" (e tali sono quelle aree, per stessa reiterata ammissione del dirigente al ramo e dell'assessore) per cui bisogna rispettare esclusivamente gli "obiettivi di qualità paesaggistica e territoriale".
Quest'ultima norma transitoria (cioè il comma 6 dell'articolo 106) ha però un limite molto rilevante. Infatti, il comma successivo dello stesso articolo stabilisce che negli stessi "territori costruiti", qualora lo strumento urbanistico, cioè il Prg (piano regolatore generale), non si adegui al Pptr entro un anno dalla sua entrata in vigore, si applica la disciplina dei beni paesaggistici e degli ulteriori contesti del Pptr, cioè del nuovo piano paesaggistico.
Ebbene il Prg di Bisceglie non è stato adeguato al Pptr, né l'adeguamento del Prg al Putt equivale alla conformità del Prg al Pptr.
Al di là, quindi, del parere paesaggistico della Regione, bisogna oggi applicare in toto le norme del Pptr, perché le norme transitorie per i "territori costruiti" non sono senza limiti temporali. Il piano di lottizzazione per godere della salvaguardia dell'articolo 106 comma 6 delle Nta doveva essere riadottato e approvato entro un anno dall'entrata in vigore del Pptr, ma così non è stato. E non capiamo come si possa sostenere, come ha fatto il dirigente dell'ufficio tecnico in consiglio comunale, che il piano della maglia 165 sia conforme al Piano paesaggistico territoriale regionale, perché lampantemente non lo è ai sensi delle tutele ora vigenti per i territori costieri e di alto valore paesaggistico: entro 300 metri dalla costa non si può costruire!
Il dirigente al ramo, sia nella risposta all'interrogazione sia in aula, ha ribadito la sua interpretazione che a noi pare in contrasto con una serie di norme vigenti. E fra gli stessi uffici regionali hanno ribadito che il Comune dovesse ponderare bene la riadozione del Piano anche in funzione delle modifiche sostanziali intervenute fino ad oggi.
Oltre ai dubbi di carattere tecnico, permangono i dubbi di carattere procedimentale:
- il piano di lottizzazione è stato adottato nel 2012;
- il piano di lottizzazione è stato modificato, per recepire le prescrizioni della Regione successivamente;
- il piano di lottizzazione doveva essere riadottato come proposto dallo stesso dirigente in data 9 marzo 2018 alla Giunta con la proposta di "Nuova adozione piano di lottizzazione della maglia n° 165 di Prg zona omogenea C3";
- sono pervenute nuove prescrizioni dalla commissione urbanistica e quindi il piano, adottato nel 2012 la prima volta e sostanzialmente cambiato da allora, va riadottato prima di procedere all'approvazione definitiva;
- si sono susseguite proposte di nuova adozione o approvazione del piano di lottizzazione, sia in Giunta sia in consiglio, ma non sono mai state discusse;
- il piano, in definitiva, va riadottato per due ragioni non derogabili su cui il Dirigente più volte si è espresso:
- il piano è (come ribadito dallo stesso dirigente, da ultimo, nelle premesse alla proposta di approvazione definitiva in consiglio comunale, datata 28 febbraio 2020) "plano-volumetricamente diverso rispetto a quello a suo tempo adottato dalla Giunta municipale n° 53 del 13 febbraio 2012" e, quindi, come detto dallo stesso dirigente nella medesima proposta di approvazione da parte del consiglio il piano "deve essere nuovamente adottato";
- lo strumento urbanistico vigente (Prg) non è conforme al Pptr, come ribadito dallo stesso dirigente al ramo nella risposta alla nostra interrogazione e, quindi, non può essere approvato un piano di lottizzazione in contrasto con le normative vigenti, dato che sono trascorsi i termini delle salvaguardie previste dalle norme tecniche di attuazione del Pptr.
Dulcis in fundo, dopo i numerosi dubbi ancora da diradare sul piano tecnico, normativo e procedimentale, permangono le schizofrenie politiche: la Giunta della Svolta è quella della bozza di Pug approvata con presa d'atto e che prevede il parco costiero in quell'area o quella della cementificazione della 165?
Il sindaco ha detto chiaramente durante il consiglio scorso: "Io sono per il Pug". E allora agisca di conseguenza, suggerendo ai presunti ambientalisti e ai difensori a parole della bellezza, del paesaggio e della legalità nelle sue schiere di avere uno scatto di chiarezza e dignità politica.
Angarano e soci portino in consiglio il punto sul piano di lottizzazione, come richiesto dall'opposizione, si assumano la responsabilità politica e le eventuali conseguenze giudiziarie di un'approvazione di una lottizzazione che fa trasparire profili di potenziali illiceità e illegittimità.
Se son sicuri delle loro ragioni e vogliono tradire il mandato dei loro elettori cui avevano promesso "magnifiche sorti progressive", prati verdi e tutela del paesaggio… bene, hanno l'occasione di gettare la maschera una volta per tutte.
Oppure attendono pilatescamente che a decidere sia il commissario ad acta della Giustizia Amministrativa?».