Economia e lavoro
Maltempo, Coldiretti: «Gelo su peschi e mandorli in fiore, addio frutta»
Danni anche agli ortaggi coltivati secondo il monitoraggio effettuato dall'organizzazione
Bisceglie - martedì 16 febbraio 2021
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Il repentino abbassamento delle temperature e la conseguente ondata di gelo abbattutasi su Bisceglie e su tutta la Puglia ha compromesso la produzione di peschi e mandorli già fioriti e colpito, secondo Coldiretti, anche ortaggi coltivati come cavoli, verze, carciofi, finocchi, cicorie e broccoli. Questo l'esito del monitoraggio effettuato dall'organizzazione nelle ultime ore.
Il maltempo è giunto dopo un mese di gennaio segnato da temperature superiori alla media storica che hanno favorito il risveglio della vegetazione che è ora più sensibile al grande freddo. Lo sbalzo termico ha inevitabilmente un impatto anche sull'aumento dei costi di riscaldamento delle produzioni in serra ma anche delle stalle dove si cerca di difendere gli animali dal freddo anche rinforzando la dieta per garantire una razione supplementare di energia e calorie.
«Siamo di fronte alle conseguenze dei cambiamenti climatici con una tendenza alla tropicalizzazione e il moltiplicarsi di eventi estremi con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi e intense e il rapido passaggio dal sole al maltempo che ha fatto perdere oltre 3 miliardi di euro in un decennio, tra cali della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne con allagamenti, frane e smottamenti» hanno osservato da Coldiretti Puglia.
Il rischio idrogeologico, con differente pericolosità idraulica e geomorfologica, riguarda il 100% dei comuni della Bat, il 95% dei territori di Brindisi e Foggia, il 90% dei comuni dell'Area Metropolitana Bari e l'81% dei comuni leccesi. Secondo un'elaborazione Coldiretti Puglia dei dati Ispra sarebbero 8098 i cittadini pugliesi esposti a frane e 119034 quelli esposti ad alluvioni.
«Siamo di fronte alle evidenti conseguenze dei cambiamenti climatici, dove l'eccezionalità degli eventi atmosferici è ormai la norma, con una tendenza alla tropicalizzazione chesi manifesta con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo, con sbalzi termici significativi che compromettono le coltivazioni nei campi con costi per oltre 3 miliardi di euro in un decennio, tra perdite della produzione agricola e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne» ha rimarcato Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.
Il maltempo è giunto dopo un mese di gennaio segnato da temperature superiori alla media storica che hanno favorito il risveglio della vegetazione che è ora più sensibile al grande freddo. Lo sbalzo termico ha inevitabilmente un impatto anche sull'aumento dei costi di riscaldamento delle produzioni in serra ma anche delle stalle dove si cerca di difendere gli animali dal freddo anche rinforzando la dieta per garantire una razione supplementare di energia e calorie.
«Siamo di fronte alle conseguenze dei cambiamenti climatici con una tendenza alla tropicalizzazione e il moltiplicarsi di eventi estremi con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi e intense e il rapido passaggio dal sole al maltempo che ha fatto perdere oltre 3 miliardi di euro in un decennio, tra cali della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne con allagamenti, frane e smottamenti» hanno osservato da Coldiretti Puglia.
Il rischio idrogeologico, con differente pericolosità idraulica e geomorfologica, riguarda il 100% dei comuni della Bat, il 95% dei territori di Brindisi e Foggia, il 90% dei comuni dell'Area Metropolitana Bari e l'81% dei comuni leccesi. Secondo un'elaborazione Coldiretti Puglia dei dati Ispra sarebbero 8098 i cittadini pugliesi esposti a frane e 119034 quelli esposti ad alluvioni.
«Siamo di fronte alle evidenti conseguenze dei cambiamenti climatici, dove l'eccezionalità degli eventi atmosferici è ormai la norma, con una tendenza alla tropicalizzazione chesi manifesta con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo, con sbalzi termici significativi che compromettono le coltivazioni nei campi con costi per oltre 3 miliardi di euro in un decennio, tra perdite della produzione agricola e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne» ha rimarcato Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.