Politica
Manovra tributaria, Spina: «Opposizioni escluse»
Emendamenti al Dup, iniziativa congiunta di 7 consiglieri di minoranza per chiedere la proroga dei termini: «Cinque giorni sono pochi»
Bisceglie - martedì 8 settembre 2020
14.30
Una stangata tributaria. Francesco Spina non ha alcuna esitazione nel definire in questo modo i contenuti dei provvedimenti assunti dall'amministrazione e successivamente approvati nel corso della riunione di lunedì 7 settembre del consiglio comunale (link all'articolo).
«Angarano ha espressamente escluso le opposizioni. L'unica sua preoccupazione era far cassa, per pagare interamente il gestore del servizio di igiene urbana e dare i contributi agli amici degli amici» ha attaccato l'ex primo cittadino. «La Tari 2020 è stata approvata con una - solo momentanea - conferma della tariffa altissima dell'anno scorso, disattendendo peraltro la richiesta delle opposizioni di non far pagare il tributo alle attività chiuse nei tre mesi di emergenza Covid. Ma oltre a confermare le tariffe Tari precedenti, non contenta, l'amministrazione Angarano ha anche previsto la beffa di un conguaglio Tari 2020 da determinate a fine anno e da far pagare ai cittadini con le cartelle Tari del prossimo triennio. Oltre a 3 milioni di euro in mutui, ora Angarano indebita le future generazioni anche con i suoi obbrobri tributari» ha sottolineato Spina.
«Tutte le altre tariffe, compresa l'addizionale comunale Irpef, sono state confermate senza gli sgravi "Covid" che aveva promesso, anzi diminuendo il valore complessivo delle agevolazioni e delle riduzioni previste dalle amministrazioni precedenti. I cittadini però siano certi che questa manovra tributaria, fatta con il "blitz" (senza le opposizioni) di lunedì non passerà, a costo di sollevare la ribellione fiscale della città. Le leggi di partecipazione democratica e i cittadini vanno rispettati» ha evidenziato il consigliere di minoranza.
«Angarano ritorni in sé: applichi la legge e riveda la manovra tributaria secondo gli indirizzi che dovranno essere discussi preventivamente in consiglio comunale, rispettando, oltre che la legge, le promesse che aveva fatto pubblicamente, in consiglio comunale, durante il periodo Covid» ha spiegato l'ex Sindaco.
I consiglieri di opposizione Amendolagine, Capurso, Napoletano, Preziosa, Russo, Sasso e Spina hanno chiesto, nella mattinata di martedì 8 settembre, la proroga del termine per le proposte emendative al Dup (il documento strategico di programmazione) «fissato venerdì sera nel termine (elusivo di legge) brevissimo di 5 giorni, al fine di poter discutere democraticamente in consiglio comunale dell'intera manovra di bilancio, compresa la rivisitazione dell'affrettata e arrogante manovra tributaria di Angarano, che ha presentato ai cittadini un conto salatissimo e l'ennesima stangata con la completa noncuranza delle grave situazione socio-economica della comunità biscegliese.
I cittadini chiedevano, almeno, di non pagare le tasse comunali sulle attività chiuse dallo Stato durante il periodo "covid". Anche questa vecchia promessa di Angarano si è rivelata, purtroppo, una clamorosa bugia e la procedura adottata senza le opposizioni in aula non è il viatico migliore per arrivare all'udienza decisiva del 25 novembre, quando si discuterà sugli strafalcioni e i danni causati anche dalle scelte tributarie scellerate relative alla programmazione 2019, già annullata una prima volta dai giudici amministrativi» .
«Angarano ha espressamente escluso le opposizioni. L'unica sua preoccupazione era far cassa, per pagare interamente il gestore del servizio di igiene urbana e dare i contributi agli amici degli amici» ha attaccato l'ex primo cittadino. «La Tari 2020 è stata approvata con una - solo momentanea - conferma della tariffa altissima dell'anno scorso, disattendendo peraltro la richiesta delle opposizioni di non far pagare il tributo alle attività chiuse nei tre mesi di emergenza Covid. Ma oltre a confermare le tariffe Tari precedenti, non contenta, l'amministrazione Angarano ha anche previsto la beffa di un conguaglio Tari 2020 da determinate a fine anno e da far pagare ai cittadini con le cartelle Tari del prossimo triennio. Oltre a 3 milioni di euro in mutui, ora Angarano indebita le future generazioni anche con i suoi obbrobri tributari» ha sottolineato Spina.
«Tutte le altre tariffe, compresa l'addizionale comunale Irpef, sono state confermate senza gli sgravi "Covid" che aveva promesso, anzi diminuendo il valore complessivo delle agevolazioni e delle riduzioni previste dalle amministrazioni precedenti. I cittadini però siano certi che questa manovra tributaria, fatta con il "blitz" (senza le opposizioni) di lunedì non passerà, a costo di sollevare la ribellione fiscale della città. Le leggi di partecipazione democratica e i cittadini vanno rispettati» ha evidenziato il consigliere di minoranza.
«Angarano ritorni in sé: applichi la legge e riveda la manovra tributaria secondo gli indirizzi che dovranno essere discussi preventivamente in consiglio comunale, rispettando, oltre che la legge, le promesse che aveva fatto pubblicamente, in consiglio comunale, durante il periodo Covid» ha spiegato l'ex Sindaco.
I consiglieri di opposizione Amendolagine, Capurso, Napoletano, Preziosa, Russo, Sasso e Spina hanno chiesto, nella mattinata di martedì 8 settembre, la proroga del termine per le proposte emendative al Dup (il documento strategico di programmazione) «fissato venerdì sera nel termine (elusivo di legge) brevissimo di 5 giorni, al fine di poter discutere democraticamente in consiglio comunale dell'intera manovra di bilancio, compresa la rivisitazione dell'affrettata e arrogante manovra tributaria di Angarano, che ha presentato ai cittadini un conto salatissimo e l'ennesima stangata con la completa noncuranza delle grave situazione socio-economica della comunità biscegliese.
I cittadini chiedevano, almeno, di non pagare le tasse comunali sulle attività chiuse dallo Stato durante il periodo "covid". Anche questa vecchia promessa di Angarano si è rivelata, purtroppo, una clamorosa bugia e la procedura adottata senza le opposizioni in aula non è il viatico migliore per arrivare all'udienza decisiva del 25 novembre, quando si discuterà sugli strafalcioni e i danni causati anche dalle scelte tributarie scellerate relative alla programmazione 2019, già annullata una prima volta dai giudici amministrativi» .