Politica
Michele Emiliano non rinnova la tessera del Partito Democratico
Il presidente della regione: «Decisione dolorosa ma inevitabile in ossequio alla recente sentenza della Corte Costituzionale»
Italia - lunedì 3 dicembre 2018
17.51
Michele Emiliano ha annunciato il mancato rinnovo della tessera d'iscrizione al Partito Democratico.
«Per ragioni legate al mio ruolo di magistrato, sia pure in aspettativa per mandato elettorale, devo comunicare la mia decisione, dolorosa ma inevitabile, di non rinnovare l'iscrizione al Pd, in ossequio alla recente sentenza della Corte Costituzionale in materia» ha spiegato il presidente della regione, già sindaco di Bari e magistrato in aspettativa da 14 anni, nella lettera inviata al circolo del quartiere Murat-San Nicola di Bari.
«Continuerò a supportare il Partito Democratico in ogni modo in cui mi sarà richiesto oltre che a frequentare il mio circolo. Il mio ruolo di capo politico della coalizione di centrosinistra della regione Puglia è collegato alla mia militanza nel Pd al quale sarò sempre legato» ha aggiunto Emiliano, alla luce del pronunciamento attraverso il quale la Consulta, lo scorso luglio, ha ribadito che la norma che vieta ai magistrati fuori ruolo di iscriversi a partiti politici non è in contrasto con la Costituzione. Un'incompatibilità che ha di fatto costretto il governatore della Puglia a rinunciare alla tessera.
Caustico il commento, su twitter, dell'ex ministro dello sviluppo economico Carlo Calenda, uno dei suoi più acerrimi rivali interni: «Una buona notizia. Finalmente Emiliano fuori dal Pd».
«Per ragioni legate al mio ruolo di magistrato, sia pure in aspettativa per mandato elettorale, devo comunicare la mia decisione, dolorosa ma inevitabile, di non rinnovare l'iscrizione al Pd, in ossequio alla recente sentenza della Corte Costituzionale in materia» ha spiegato il presidente della regione, già sindaco di Bari e magistrato in aspettativa da 14 anni, nella lettera inviata al circolo del quartiere Murat-San Nicola di Bari.
«Continuerò a supportare il Partito Democratico in ogni modo in cui mi sarà richiesto oltre che a frequentare il mio circolo. Il mio ruolo di capo politico della coalizione di centrosinistra della regione Puglia è collegato alla mia militanza nel Pd al quale sarò sempre legato» ha aggiunto Emiliano, alla luce del pronunciamento attraverso il quale la Consulta, lo scorso luglio, ha ribadito che la norma che vieta ai magistrati fuori ruolo di iscriversi a partiti politici non è in contrasto con la Costituzione. Un'incompatibilità che ha di fatto costretto il governatore della Puglia a rinunciare alla tessera.
Caustico il commento, su twitter, dell'ex ministro dello sviluppo economico Carlo Calenda, uno dei suoi più acerrimi rivali interni: «Una buona notizia. Finalmente Emiliano fuori dal Pd».