Attualità
Modifiche al Pnrr, Bisceglie rischia di perdere 10 milioni
La revisione proposta dal governo è ancora in fase di valutazione. A rischio 9 investimenti per un valore complessivo di 17 miliardi
Bisceglie - mercoledì 20 settembre 2023
12.00
Oltre 40 mila progetti del Pnrr sono a rischio. La maggior parte riguardano il Sud Italia e quindi interessano anche Bisceglie. Tra le modifiche più rilevanti proposte dal governo italiano a Bruxelles nei giorni scorsi c'è il definanziamento di 9 investimenti, per i quali erano stati destinati complessivamente 17 miliardi di risorse Pnrr. Di questi, 12,3 miliardi erano già stati assegnati.
Per Bisceglie, il valore dei progetti a rischio è stimato intorno ai 10 milioni di euro (fonte: Open Polis). Alcuni di questi progetti sarebbero in fase piuttosto avanzata, con i lavori già avviati, e la perdita del finanziamento rischierebbe di lasciare i cantieri a metà perché si tratta di opere importanti e piuttosto costose.
Il ministro per gli affari europei, Raffaele Fitto, ha tenuto un incontro a Bruxelles con rappresentanti della Commissione europea per discutere il Pnrr dell'Italia. Al centro di questo incontro c'era la proposta di revisione dell'agenda e di integrazione del capitolo RepowerEu nel Pnrr italiano. Questa proposta, inviata dal governo italiano a Bruxelles alla fine di agosto, è attualmente in fase di valutazione da parte della Commissione europea. Sarà attuata solo se otterrà l'approvazione della Commissione.
Il governo italiano ha affermato che finanzierà gli interventi selezionati in queste misure utilizzando altre fonti di finanziamento, come i fondi di coesione e il fondo complementare. Tuttavia, non ha ancora chiarito come questa copertura sarà effettuata, lasciando incertezza soprattutto per i comuni, gli enti pubblici e privati che avevano già ottenuto risorse per interventi di cui sono responsabili.
Un documento prodotto dal centro studi di Camera e Senato suggerisce che i finanziamenti verranno dirottati verso il RepowerEu, ma con diverse modalità. Per due misure specifiche, come l'utilizzo dell'idrogeno in settori hard-to-abate e la tutela e valorizzazione del verde urbano ed extraurbano, viene proposto un definanziamento solo parziale. Tuttavia, per altre sette misure, l'idea è di eliminare completamente il finanziamento Pnrr. Ciò solleva interrogativi sul modo in cui il governo intende reinvestire queste somme, in quanto in alcuni casi non è chiaro se verranno dirottate verso misure simili o su quali obiettivi verranno indirizzate.
Non è ancora chiaro perché il governo abbia scelto di eliminare drasticamente questi investimenti anziché apportare correzioni o utilizzare i poteri sostitutivi previsti dalla governance del piano per compensare i ritardi delle piccole amministrazioni. Inoltre, non è chiaro il motivo per cui i tagli proposti si siano concentrati principalmente nell'ambito sociale ed ambientale. Questi sviluppi sollevano preoccupazioni e interrogativi riguardo alla gestione del Pnrr italiano e alla destinazione delle risorse europee assegnate per la ripresa economica.
Per Bisceglie, il valore dei progetti a rischio è stimato intorno ai 10 milioni di euro (fonte: Open Polis). Alcuni di questi progetti sarebbero in fase piuttosto avanzata, con i lavori già avviati, e la perdita del finanziamento rischierebbe di lasciare i cantieri a metà perché si tratta di opere importanti e piuttosto costose.
Il ministro per gli affari europei, Raffaele Fitto, ha tenuto un incontro a Bruxelles con rappresentanti della Commissione europea per discutere il Pnrr dell'Italia. Al centro di questo incontro c'era la proposta di revisione dell'agenda e di integrazione del capitolo RepowerEu nel Pnrr italiano. Questa proposta, inviata dal governo italiano a Bruxelles alla fine di agosto, è attualmente in fase di valutazione da parte della Commissione europea. Sarà attuata solo se otterrà l'approvazione della Commissione.
Il governo italiano ha affermato che finanzierà gli interventi selezionati in queste misure utilizzando altre fonti di finanziamento, come i fondi di coesione e il fondo complementare. Tuttavia, non ha ancora chiarito come questa copertura sarà effettuata, lasciando incertezza soprattutto per i comuni, gli enti pubblici e privati che avevano già ottenuto risorse per interventi di cui sono responsabili.
Un documento prodotto dal centro studi di Camera e Senato suggerisce che i finanziamenti verranno dirottati verso il RepowerEu, ma con diverse modalità. Per due misure specifiche, come l'utilizzo dell'idrogeno in settori hard-to-abate e la tutela e valorizzazione del verde urbano ed extraurbano, viene proposto un definanziamento solo parziale. Tuttavia, per altre sette misure, l'idea è di eliminare completamente il finanziamento Pnrr. Ciò solleva interrogativi sul modo in cui il governo intende reinvestire queste somme, in quanto in alcuni casi non è chiaro se verranno dirottate verso misure simili o su quali obiettivi verranno indirizzate.
Non è ancora chiaro perché il governo abbia scelto di eliminare drasticamente questi investimenti anziché apportare correzioni o utilizzare i poteri sostitutivi previsti dalla governance del piano per compensare i ritardi delle piccole amministrazioni. Inoltre, non è chiaro il motivo per cui i tagli proposti si siano concentrati principalmente nell'ambito sociale ed ambientale. Questi sviluppi sollevano preoccupazioni e interrogativi riguardo alla gestione del Pnrr italiano e alla destinazione delle risorse europee assegnate per la ripresa economica.