Cultura
Mostra di argenti sacri al Museo Diocesano
Sabato la presentazione in Cattedrale, quindi l'apertura nei fine settimana
Bisceglie - mercoledì 2 febbraio 2022
10.11
Sarà presentata in Cattedrale sabato 5 febbraio, alle 19:30, la mostra di argenti sacri dal titolo "Rerum Sacrarum" che rseterà aperta al pubblico nell'adiacente Museo Diocesano in orario pomeridiano e serale (dalle 17 alle 21) dei giorni 5, 6, 11, 12, 13, 18, 19, 20, 25, 26, 27 febbraio e 4, 5, 6 marzo.
Curata dal Capitolo Cattedrale di Bisceglie in collaborazione con l'associazione Amici del Museo Diocesano, la mostra espone calici, pissidi, croci, ostensori, codici miniati ed altri oggetti preziosi dal XII al XIX secolo.
Le prime testimonianze partono dal XII secolo, quando il vescovo Amando traslò nella cattedrale le reliquie dei Santi martiri Mauro Vescovo, Sergio e Pantaleone, eletti a protettori della città. Ma è nel XV secolo che il tesoro capitolare si arricchisce di pezzi particolarmente importanti riferibili alla committenza di Francesco del Balzo, duca di Andria e conte di Bisceglie, personaggio di primo piano alla corte Aragonese, che nel 1475, unitamente al vescovo Giacomo da Gravina, riscopre le reliquie dei Santi martiri protettori della città.
Il passaggio di Bisceglie da città feudale a città regia (1513) con la conseguente affermazione dell'aristocrazia locale, la conquista spagnola del Messico (1521) che permette l'arrivo nel Regno di Napoli di notevoli quantitativi di argento e il Concilio di Trento (chiusosi nel 1563) daranno ulteriore impulso alla committenza laica ed ecclesiastica di apparati preziosi tra il XVI ed il XVIII secolo, ma di cui restano ben poche testimonianze a causa dell'abitudine inveterata di rimodernare le suppellettili senza alcuna considerazione per il loro valore storico. Testimonianze rese ancora più rare dalle requisizioni imposte durante le guerre napoleoniche, da quelle verificatesi all'indomani dell'Unità d'Italia con le c.d. "Leggi eversive" e dall'ondata di furti sacrileghi verificatisi in Puglia negli anni Ottanta del '900.
Attraverso gli oggetti d'argento la mostra racconta la storia dell'antica diocesi e della stessa città di Bisceglie.
Curata dal Capitolo Cattedrale di Bisceglie in collaborazione con l'associazione Amici del Museo Diocesano, la mostra espone calici, pissidi, croci, ostensori, codici miniati ed altri oggetti preziosi dal XII al XIX secolo.
Le prime testimonianze partono dal XII secolo, quando il vescovo Amando traslò nella cattedrale le reliquie dei Santi martiri Mauro Vescovo, Sergio e Pantaleone, eletti a protettori della città. Ma è nel XV secolo che il tesoro capitolare si arricchisce di pezzi particolarmente importanti riferibili alla committenza di Francesco del Balzo, duca di Andria e conte di Bisceglie, personaggio di primo piano alla corte Aragonese, che nel 1475, unitamente al vescovo Giacomo da Gravina, riscopre le reliquie dei Santi martiri protettori della città.
Il passaggio di Bisceglie da città feudale a città regia (1513) con la conseguente affermazione dell'aristocrazia locale, la conquista spagnola del Messico (1521) che permette l'arrivo nel Regno di Napoli di notevoli quantitativi di argento e il Concilio di Trento (chiusosi nel 1563) daranno ulteriore impulso alla committenza laica ed ecclesiastica di apparati preziosi tra il XVI ed il XVIII secolo, ma di cui restano ben poche testimonianze a causa dell'abitudine inveterata di rimodernare le suppellettili senza alcuna considerazione per il loro valore storico. Testimonianze rese ancora più rare dalle requisizioni imposte durante le guerre napoleoniche, da quelle verificatesi all'indomani dell'Unità d'Italia con le c.d. "Leggi eversive" e dall'ondata di furti sacrileghi verificatisi in Puglia negli anni Ottanta del '900.
Attraverso gli oggetti d'argento la mostra racconta la storia dell'antica diocesi e della stessa città di Bisceglie.