Attualità
Nadia Simone vince la IX edizione dell’Art For Rights
Premio attivismo conferito a Zulka Abdulai. Noury: «Abbiamo ancora il dovere di parlare di reato di tortura»
Bisceglie - lunedì 13 novembre 2023
8.56
Si è conclusa ufficialmente nella serata di domenica 12 novembre la IX edizione dell'Art For Rights presso le Vecchie Segherie Mastrototaro. Ospiti della serata Riccardo Noury, Mohamed Dihani e Patrick Zaki. L'evento ha avuto inizio con la lettura di alcune testimonianze di tortura provenienti da tutto il mondo, per poi proseguire con la presentazione della prima delle tre classifiche (quella risultante dai voti delle persone avventrici della mostra).
A seguire il talk a tema tortura con la moderazione di Valeria Ricchiuti responsabile del gruppo di Amnesty Bisceglie. Noury e Dihani si sono confrontati sull'importanza di questo tema, conducendo una discussione mai scontata e che ha portato all'attenzione del numeroso pubblico in sala la necessità di trattare tale argomento anche se apparentemente lontano dalla nostra quotidianità. Successivamente è stata presentata la seconda classifica, quella dei giudici e poco dopo l'intervento di Patrick Zaki che il gruppo ha tanto voluto fosse presente per coronare la fine del contest.
«Voi avete qui di fronte non un portavoce di Hamas, come mi hanno chiamato di recente. Ma il portavoce di un'organizzazione internazionale imparziale che non fa sconti a nessuno» ha esordito Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International, riferendosi agli ultimi avvenimenti che lo hanno visto come oggetto di un odio organizzato, come lo ha definito lui stesso. «La tortura non mira mai ad uccidere la persona, ma la personalità. Ecco perché è necessario condannarla in ogni sua forma» ha poi continuato, tracciando le fila della storia del reato di tortura nel mondo, a partire dalla Convenzione della Nazioni Unite contro la tortura e altre pene degradanti (1984) fino ad arrivare al reato di tortura in Italia introdotto solo nel 2017 e continuamente messo in dubbio.
Durante la serata è stato conferito anche il premio attivismo, che è stato assegnato da parte del gruppo a Zulka Abdulai a coronamento del progetto EDU (educazione ai diritti umani) portato avanti assieme ai minori non accompagnati ospiti della comunità Oasi 2 Melampo di Trani.
A seguire Lucrezia Mazzilli, curatrice della mostra del contest, ha illustrato le tele dipinte dai visitatori della mostra nella sala di decompressione, vale a dire lo spazio affidato allo sfogo creativo delle emozioni provate durante il tour della mostra che gli avventori hanno voluto lasciare impresse.
In ultimo la presentazione della classifica finale ed il premio conferito a Nadia Simone con l'opera "Still in Shadows". Premi anche per "Truth" di Marianna Marrocco che ha conquistato il secondo posto, "Ci siamo ancora" di Roberto Lonigro (terzo) e "Irreversibile" di Santina Moccia (quarto).
A seguire il talk a tema tortura con la moderazione di Valeria Ricchiuti responsabile del gruppo di Amnesty Bisceglie. Noury e Dihani si sono confrontati sull'importanza di questo tema, conducendo una discussione mai scontata e che ha portato all'attenzione del numeroso pubblico in sala la necessità di trattare tale argomento anche se apparentemente lontano dalla nostra quotidianità. Successivamente è stata presentata la seconda classifica, quella dei giudici e poco dopo l'intervento di Patrick Zaki che il gruppo ha tanto voluto fosse presente per coronare la fine del contest.
«Voi avete qui di fronte non un portavoce di Hamas, come mi hanno chiamato di recente. Ma il portavoce di un'organizzazione internazionale imparziale che non fa sconti a nessuno» ha esordito Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International, riferendosi agli ultimi avvenimenti che lo hanno visto come oggetto di un odio organizzato, come lo ha definito lui stesso. «La tortura non mira mai ad uccidere la persona, ma la personalità. Ecco perché è necessario condannarla in ogni sua forma» ha poi continuato, tracciando le fila della storia del reato di tortura nel mondo, a partire dalla Convenzione della Nazioni Unite contro la tortura e altre pene degradanti (1984) fino ad arrivare al reato di tortura in Italia introdotto solo nel 2017 e continuamente messo in dubbio.
Durante la serata è stato conferito anche il premio attivismo, che è stato assegnato da parte del gruppo a Zulka Abdulai a coronamento del progetto EDU (educazione ai diritti umani) portato avanti assieme ai minori non accompagnati ospiti della comunità Oasi 2 Melampo di Trani.
A seguire Lucrezia Mazzilli, curatrice della mostra del contest, ha illustrato le tele dipinte dai visitatori della mostra nella sala di decompressione, vale a dire lo spazio affidato allo sfogo creativo delle emozioni provate durante il tour della mostra che gli avventori hanno voluto lasciare impresse.
In ultimo la presentazione della classifica finale ed il premio conferito a Nadia Simone con l'opera "Still in Shadows". Premi anche per "Truth" di Marianna Marrocco che ha conquistato il secondo posto, "Ci siamo ancora" di Roberto Lonigro (terzo) e "Irreversibile" di Santina Moccia (quarto).