
Attualità
Nadia Terranova ospite delle Vecchie Segherie Mastrototaro con “Quello che so di te”
Appuntamento il 20 marzo con la moderazione di Ilenia Caito
Bisceglie - mercoledì 19 marzo 2025
Comunicato Stampa
Un viaggio tra la memoria, i misteri familiari e il potere della scrittura. Giovedì 20 marzo, alle ore 19:00, Nadia Terranova, tra le favorite nella cinquina Strega 2025, sarà ospite delle Vecchie Segherie Mastrototaro per la presentazione di "Quello che so di te" (Guanda), un romanzo che scava nel passato per dare voce alle storie dimenticate. L'incontro, la cui moderazione è affidata a Ilenia Caito, è organizzato in collaborazione con il Circolo dei Lettori di Bisceglie.
La scrittura di Nadia Terranova, intensa e raffinata, porta il lettore in una vicenda familiare densa di silenzi e segreti. La protagonista, di fronte alla nascita della figlia, si confronta con il passato e con l'enigma di Venera, bisnonna internata in un manicomio. Tra ricordi e ricostruzioni, il libro esplora il confine tra verità e invenzione, tra psichiatria e narrazione familiare.
Attraverso le pagine di "Quello che so di te", l'autrice invita i lettori a riflettere sul legame tra passato e presente, sulle sfide della follia e della libertà, sulla resilienza delle donne. Un romanzo che incanta e scuote, con una scrittura che, come affermano Annie Ernaux e Donatella Di Pietrantonio, è precisa, sensibile e profondamente evocativa.
La scrittura di Nadia Terranova, intensa e raffinata, porta il lettore in una vicenda familiare densa di silenzi e segreti. La protagonista, di fronte alla nascita della figlia, si confronta con il passato e con l'enigma di Venera, bisnonna internata in un manicomio. Tra ricordi e ricostruzioni, il libro esplora il confine tra verità e invenzione, tra psichiatria e narrazione familiare.
Attraverso le pagine di "Quello che so di te", l'autrice invita i lettori a riflettere sul legame tra passato e presente, sulle sfide della follia e della libertà, sulla resilienza delle donne. Un romanzo che incanta e scuote, con una scrittura che, come affermano Annie Ernaux e Donatella Di Pietrantonio, è precisa, sensibile e profondamente evocativa.