Economia e lavoro
Nasce il consorzio di valorizzazione "Olio di Puglia"
Lo ha annunciato Coldiretti. Il logo, un'antica moneta simbolo dell'unità della regione e del suo legame storico con l'olivo
Bisceglie - lunedì 1 giugno 2020
Coldiretti ha annunciato la costituzione del Consorzio per la tutela e la valorizzazione dell'olio extravergine a denominazione di indicazione geografica protetta di Puglia. La presidenza sarà assunta da Pantaleo Piccinno di Caprarica di Lecce mentre la tranese Maria Di Martino è stata nominata vicepresidente.
Il marchio Igp "Olio di Puglia" sarà ben riconoscibile per il logo distintivo caratterizzato da un'antica moneta romana che simboleggia l'unità della regione Puglia ed il suo legame storico con la coltivazione dell'olivo.
«Il brand Igp garantirà che l'olio extravergine sia di alta qualità, con parametri chimico-fisici ed organolettici di assoluto valore, faccia bene alla salute, perché il disciplinare prevede che solo oli con un elevato livello di polifenoli - i più importanti antiossidanti naturali - possano diventare Igp, certificando le proprietà con un apposito claim salutistico in etichetta previsto dall'Unione Europea sia un olio sempre fresco, perché dovrà essere imbottigliato entro l'anno di produzione e sia di assoluta provenienza regionale, un olio certamente "Made in Puglia" sia per la produzione delle olive , sia per la trasformazione in olio, ma anche per il confezionamento che dovrà essere effettuato a una distanza definita dal luogo di produzione» ha commentato il presidente di Coldiretti Puglia Savino Muraglia.
L'obiettivo è promuovere la qualità di una regione che produce oltre il 50% dell'olio extravergine italiano. La produzione lorda vendibile del comparto olivicolo-oleario in Puglia è pari al 20% della totale Plv del settore agricolo, per un valore di 750 milioni di euro, secondo i dati diffusi da Coldiretti Puglia.
Lo stoccaggio, l'imbottigliamento e il confezionamento dovranno avvenire all'interno nella zona geografica delimitata (zona di produzione, della quale fa parte anche il territorio biscegliese) entro e non oltre il 31 ottobre successivo all'annata olearia di produzione. Lo stoccaggio è una fase del processo produttivo finalizzata a proteggere il prodotto dalle modificazioni delle caratteristiche chimiche, organolettiche e salutistiche.
«L'imbottigliamento e confezionamento nella zona geografica delimitata sono necessari sia per salvaguardare i requisiti qualitativi e in particolare la caratteristica tipizzante l'Igp «Olio di Puglia», identificabile nella concentrazione di biofenoli soprattutto per garantire il vero autentico dell'olio extra vergine di Puglia e la tracciabilità del prodotto ed assicurare il controllo» ha concluso Coldiretti.
Il marchio Igp "Olio di Puglia" sarà ben riconoscibile per il logo distintivo caratterizzato da un'antica moneta romana che simboleggia l'unità della regione Puglia ed il suo legame storico con la coltivazione dell'olivo.
«Il brand Igp garantirà che l'olio extravergine sia di alta qualità, con parametri chimico-fisici ed organolettici di assoluto valore, faccia bene alla salute, perché il disciplinare prevede che solo oli con un elevato livello di polifenoli - i più importanti antiossidanti naturali - possano diventare Igp, certificando le proprietà con un apposito claim salutistico in etichetta previsto dall'Unione Europea sia un olio sempre fresco, perché dovrà essere imbottigliato entro l'anno di produzione e sia di assoluta provenienza regionale, un olio certamente "Made in Puglia" sia per la produzione delle olive , sia per la trasformazione in olio, ma anche per il confezionamento che dovrà essere effettuato a una distanza definita dal luogo di produzione» ha commentato il presidente di Coldiretti Puglia Savino Muraglia.
L'obiettivo è promuovere la qualità di una regione che produce oltre il 50% dell'olio extravergine italiano. La produzione lorda vendibile del comparto olivicolo-oleario in Puglia è pari al 20% della totale Plv del settore agricolo, per un valore di 750 milioni di euro, secondo i dati diffusi da Coldiretti Puglia.
Lo stoccaggio, l'imbottigliamento e il confezionamento dovranno avvenire all'interno nella zona geografica delimitata (zona di produzione, della quale fa parte anche il territorio biscegliese) entro e non oltre il 31 ottobre successivo all'annata olearia di produzione. Lo stoccaggio è una fase del processo produttivo finalizzata a proteggere il prodotto dalle modificazioni delle caratteristiche chimiche, organolettiche e salutistiche.
«L'imbottigliamento e confezionamento nella zona geografica delimitata sono necessari sia per salvaguardare i requisiti qualitativi e in particolare la caratteristica tipizzante l'Igp «Olio di Puglia», identificabile nella concentrazione di biofenoli soprattutto per garantire il vero autentico dell'olio extra vergine di Puglia e la tracciabilità del prodotto ed assicurare il controllo» ha concluso Coldiretti.