
Attualità
«Non possiamo non ricordare questa triste pagina di storia»
Le parole dei presidenti di Anpi e Cgil Bat in occasione del Giorno della memoria
BAT - mercoledì 27 gennaio 2021
Mercoledì 27 gennaio ricorre il Giorno della memoria, nell'anniversario del giorno esatto del 1945 nel quale le truppe dell'Armata Rossa dell'Unione Sovietica liberarono il campo di concentramento di Auschwitz e misero in salvo coloro che erano sopravvissuti.
«Come ogni anno anche noi della Cgil non possiamo non ricordare questa triste pagina di storia, al culmine di un periodo di privazione di libertà con la promulgazione delle leggi raziali e anti-ebraiche» ha affermato il segretario generale della Cgil Bat Biagio D'Alberto. «La memoria è un dovere morale, non possiamo delegarla, ognuno deve coltivarne un pezzo, solo così si può mantenere vivo il ricordo. Non possiamo pensare che tocchi a qualcun altro preservarla, ognuno deve fare il suo. Altrimenti il negazionismo, a cui purtroppo spesso oggi assistiamo, rischia di prendere il sopravvento. Anzi, ad ogni cenno di negazionismo siamo tenuti a rispondere con la forza che la Liberazione ci ha dato, così come quando i nostri padri sono riusciti con quella stessa forza a costruire un Paese democratico, antifascista e fondato sul lavoro» ha aggiunto.
«Purtroppo non possiamo in questa giornata non ricordare ciò che è accaduto a Barletta dove il Comune ha deciso di non esercitare il diritto di prelazione per l'acquisto dell'ex Palazzo delle Poste. Si tratta a nostro avviso di una gravissima ferita inferta all'identità storica della città, autentico caposaldo della Resistenza, in cui si sono scritte pagine di eroismo di lavoratori e cittadini che proprio su quel palazzo trovano dimostrazione, nel luogo dove avvenne l'eccidio dei vigili urbani e dei netturbini del 12 settembre 1943, probabilmente la prima delle stragi tedesche in Italia. Quest'anno, non possiamo organizzare iniziative nelle scuole, con i ragazzi, come abbiamo fatto negli anno passati perché tanti sono in didattica a distanza ma ci basta anche solo che qualche studente apra il giornale e leggendo queste parole si fermi un attimo a riflettere su ciò che è stato. Avremo così gettato il seme della Memoria» ha sottolineato il sindacalista.
«Sono passati vent'anni dalla prima celebrazione, in Italia, del Giorno della memoria e anche quest'anno mi sono chiesto come dare un senso a questa giornata per sfuggire a una vuota e sterile retorica» ha osservato Roberto Tarantino, presidente dell'Anpi Bat. «Mi è tornato in mente un ammonimento di Bertolt Brecht: "E voi, imparate che occorre vedere e non guardare in aria; occorre agire e non parlare. Questo mostro stava una volta per governare il mondo! I popoli lo spensero, ma ora non cantiamo vittoria troppo presto: il grembo da cui nacque è ancora fecondo". Ritengo che coltivare la memoria, oggi più che mai, sia il miglior vaccino contro ogni attacco alle libertà garantite dalla nostra Costituzione, nata dalla Resistenza» ha aggiunto l'esponente dell'associazione nazionale partigiani d'Italia.
«Come ogni anno anche noi della Cgil non possiamo non ricordare questa triste pagina di storia, al culmine di un periodo di privazione di libertà con la promulgazione delle leggi raziali e anti-ebraiche» ha affermato il segretario generale della Cgil Bat Biagio D'Alberto. «La memoria è un dovere morale, non possiamo delegarla, ognuno deve coltivarne un pezzo, solo così si può mantenere vivo il ricordo. Non possiamo pensare che tocchi a qualcun altro preservarla, ognuno deve fare il suo. Altrimenti il negazionismo, a cui purtroppo spesso oggi assistiamo, rischia di prendere il sopravvento. Anzi, ad ogni cenno di negazionismo siamo tenuti a rispondere con la forza che la Liberazione ci ha dato, così come quando i nostri padri sono riusciti con quella stessa forza a costruire un Paese democratico, antifascista e fondato sul lavoro» ha aggiunto.
«Purtroppo non possiamo in questa giornata non ricordare ciò che è accaduto a Barletta dove il Comune ha deciso di non esercitare il diritto di prelazione per l'acquisto dell'ex Palazzo delle Poste. Si tratta a nostro avviso di una gravissima ferita inferta all'identità storica della città, autentico caposaldo della Resistenza, in cui si sono scritte pagine di eroismo di lavoratori e cittadini che proprio su quel palazzo trovano dimostrazione, nel luogo dove avvenne l'eccidio dei vigili urbani e dei netturbini del 12 settembre 1943, probabilmente la prima delle stragi tedesche in Italia. Quest'anno, non possiamo organizzare iniziative nelle scuole, con i ragazzi, come abbiamo fatto negli anno passati perché tanti sono in didattica a distanza ma ci basta anche solo che qualche studente apra il giornale e leggendo queste parole si fermi un attimo a riflettere su ciò che è stato. Avremo così gettato il seme della Memoria» ha sottolineato il sindacalista.
«Sono passati vent'anni dalla prima celebrazione, in Italia, del Giorno della memoria e anche quest'anno mi sono chiesto come dare un senso a questa giornata per sfuggire a una vuota e sterile retorica» ha osservato Roberto Tarantino, presidente dell'Anpi Bat. «Mi è tornato in mente un ammonimento di Bertolt Brecht: "E voi, imparate che occorre vedere e non guardare in aria; occorre agire e non parlare. Questo mostro stava una volta per governare il mondo! I popoli lo spensero, ma ora non cantiamo vittoria troppo presto: il grembo da cui nacque è ancora fecondo". Ritengo che coltivare la memoria, oggi più che mai, sia il miglior vaccino contro ogni attacco alle libertà garantite dalla nostra Costituzione, nata dalla Resistenza» ha aggiunto l'esponente dell'associazione nazionale partigiani d'Italia.