Scuola
Nuove linee di indirizzo per il dimensionamento scolastico 2024/25
Sei i comuni della Bat che dovrebbero essere interessati dal taglio
Bisceglie - venerdì 11 agosto 2023
8.44
Nella seduta del 8 agosto, la Giunta Regionale della Puglia ha preso una decisione di grande impatto per il sistema scolastico della regione. Sono state varate le "Linee di indirizzo per il dimensionamento scolastico per l'a.s. 2024/25", un passo che è il risultato delle nuove norme introdotte a livello nazionale sulla base della legge di stabilità dello scorso dicembre, seguita da un decreto del Ministero dell'Istruzione e di quello di Economia e Finanze.
La decisione prevede una media di 961 alunni per scuola in tutta Italia, un numero che ora viene imposto anche alla Puglia. La regione dovrà obbligatoriamente tagliare 58 istituzioni scolastiche, passando dalle attuali 627 a 569, garantendo un dirigente scolastico e un direttore amministrativo (DSGA) per ciascuna.
Il piano di riduzione colpisce principalmente le scuole del primo ciclo: circoli didattici, scuole medie e istituti comprensivi che raccolgono alunni dall'infanzia alle medie. L'eccezione riguarda comuni con un'unica scuola o con scuole speciali, come gli onnicomprensivi e i CPIA per adulti.
La riduzione interesserà circa 60 comuni pugliesi, che dovranno affrontare una ridefinizione delle proprie istituzioni scolastiche. Comuni capoluogo di provincia come Lecce, Foggia, Trani e Andria potrebbero essere coinvolti nel processo di accorpamento delle scuole del primo ciclo. Alcuni comuni, come Bari, potrebbero essere risparmiati dal dimensionamento forzoso grazie a una media di iscritti superiore a 925 alunni.
Il percorso decisionale è articolato e coinvolgerà diverse fasi di discussione e valutazione, comprese le proposte dei comuni, il parere dell'Ufficio Scolastico Regionale e la delibera finale della Giunta Regionale entro il 30 novembre.
La decisione della Giunta ha suscitato preoccupazioni tra gli addetti ai lavori e ha portato alla luce una serie di criticità legate alla riforma. La FLC CGIL ha annunciato l'impugnazione amministrativa del Decreto al TAR Lazio e ha promesso di mobilitarsi a livello locale per sensibilizzare le comunità sull'impatto negativo del dimensionamento forzoso. La discussione su questa riforma promette quindi di essere lunga e articolata, con la FLC CGIL che promette di portare il dibattito anche a livello nazionale attraverso una grande mobilitazione a Roma il prossimo 7 ottobre.
La decisione prevede una media di 961 alunni per scuola in tutta Italia, un numero che ora viene imposto anche alla Puglia. La regione dovrà obbligatoriamente tagliare 58 istituzioni scolastiche, passando dalle attuali 627 a 569, garantendo un dirigente scolastico e un direttore amministrativo (DSGA) per ciascuna.
Il piano di riduzione colpisce principalmente le scuole del primo ciclo: circoli didattici, scuole medie e istituti comprensivi che raccolgono alunni dall'infanzia alle medie. L'eccezione riguarda comuni con un'unica scuola o con scuole speciali, come gli onnicomprensivi e i CPIA per adulti.
La riduzione interesserà circa 60 comuni pugliesi, che dovranno affrontare una ridefinizione delle proprie istituzioni scolastiche. Comuni capoluogo di provincia come Lecce, Foggia, Trani e Andria potrebbero essere coinvolti nel processo di accorpamento delle scuole del primo ciclo. Alcuni comuni, come Bari, potrebbero essere risparmiati dal dimensionamento forzoso grazie a una media di iscritti superiore a 925 alunni.
Il percorso decisionale è articolato e coinvolgerà diverse fasi di discussione e valutazione, comprese le proposte dei comuni, il parere dell'Ufficio Scolastico Regionale e la delibera finale della Giunta Regionale entro il 30 novembre.
La decisione della Giunta ha suscitato preoccupazioni tra gli addetti ai lavori e ha portato alla luce una serie di criticità legate alla riforma. La FLC CGIL ha annunciato l'impugnazione amministrativa del Decreto al TAR Lazio e ha promesso di mobilitarsi a livello locale per sensibilizzare le comunità sull'impatto negativo del dimensionamento forzoso. La discussione su questa riforma promette quindi di essere lunga e articolata, con la FLC CGIL che promette di portare il dibattito anche a livello nazionale attraverso una grande mobilitazione a Roma il prossimo 7 ottobre.