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«Obbligo vaccinale, la legge tuteli i malati ma non penalizzi gli infermieri»

La posizione dell'organizzazione sindacale Nursing up

«Il Decreto sull'obbligatorietà vaccinale per gli operatori sanitari è stato adottato, pur non essendo a nostro parere necessario, dal momento che già competeva, e compete alla buona capacità organizzativa di un'azienda, il saper adibire ad attività differenti i sanitari non vaccinati, utilizzandoli nell'ambito delle proprie funzioni». Queste le parole di Antonio De Palma, presidente del sindacato Nursing up a margine della pubblicazione del Dl, avvenuta giovedì.

«Un provvedimento che si presenta equilibrato sotto il profilo del diritto, seppur con riferimento esclusivo, ovviamente, alle procedure di garanzia in esso previste, dove l'eventuale privazione del compenso potrebbe giungere solo come estrema ratio. L'applicazione delle nuove regole potrebbe celare aspetti complessi che meritano di essere analizzati con calma e raziocinio» ha aggiunto.

«Nello specifico vorremmo evitare di trovarci di fronte a casi di aziende sanitarie che dimostrano di non aver compreso il senso del disegno di legge e ne facciano un uso improprio. Non si alzino in alcun modo polveroni e non si minaccino ritorsioni nei confronti degli operatori sanitari, quando invece la norma mette nella condizione di impiegare differentemente quelle poche unità interessate, dirottandole su funzioni diverse non a contatto con i soggetti fragili, in modo da tutelare da una parte i malati, dall'altra li diritti dei singoli sanitari» ha puntualizzato.

Nursing Up ha chiesto «che le aziende sanitarie impieghino i colleghi non vaccinati, nel rispetto della legge, prioritariamente nelle attività di smart working e/o in attività che tengano conto delle loro personali competenze e declinazioni. Guai ad assumere quindi atteggiamenti non equilibrati o persecutori, screditando il sacrificio quotidiano degli infermieri che combattono in prima linea e distogliendo l'attenzione da problematiche ben più gravi».

L'organizzazione sindacale è pronta «a combattere contro chi dovesse fare un uso sbagliato della norma, trasformandola in un cappio verso quelli che fino a ieri erano eroi e che non possono certo diventare immeritatamente untori. Chi si preoccupava di difendere la loro salute quando le aziende non li sottoponevano a tamponi e li costringevano ad ammalarsi di giorno in giorno a migliaia?
Siamo più che certi che dopo questo provvedimento del consiglio dei ministri, molti operatori che erano semplicemente indecisi, comprenderanno che la strada giusta da percorrere è quella di vaccinarsi.

Nursing Up presidierà sul comportamento delle aziende sanitarie e continuerà ad assistere quei colleghi che dovessero essere discriminati per via delle loro scelte, o che fossero soggetti a vessazioni per gli stessi motivi. Insomma, in un Paese civile ognuno ha diritto di assumersi la responsabilità di rivendicare quelli che avesse motivo di considerare come propri diritti e/o prerogative in un contesto tanto delicato e controverso come quello di sottoporsi ad una vaccinazione. Di fronte a tutto ciò, il Nursing Up continuerà a lottare per dar voce ad ognuna delle singole posizioni, contro qualsiasi forma di strumentalizzazione organizzativa o di atteggiamento discriminatorio» ha concluso De Palma.
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