Cronaca
Ordigno intimidatorio a Foggia contro struttura del gruppo Telesforo
I componenti del management di Universo Salute nel mirino della criminalità organizzata
Puglia - giovedì 16 gennaio 2020
14.12
Un ordigno è esploso alle prime luci dell'alba di giovedì 16 gennaio davanti alla sede della struttura per anziani "Il sorriso di Stefano" a Foggia, riconducibile al gruppo "Sanità più" della famiglia Telesforo, già presente nel management di Universo Salute, la società che gestisce i complessi aziendali dell'Opera Don Uva di Bisceglie, del capoluogo dauno e di Potenza.
La bomba, con ogni probabilità collocata da un solo individuo incappucciato secondo quanto sostenuto da alcuni teestimoni, ha causato danni esterni al centro, fra cui la rottura di un'insegna luminosa, oltre che ad alcune auto parcheggiate in sosta. Illesa, per fortuna, l'addetta alle pulizie che si trovava all'interno.
«La squadra di manutentori del nostro gruppo ha già ripristinato i locali e sta accogliendo con il calore di sempre i nostri 30 ospiti.
Noi andiamo avanti. Con la vostra solidarietà e con fiducia nelle istituzioni, nella magistratura, nelle forze dell'ordine e nella giustizia» hanno fatto sapere i referenti della struttura.
L'episodio segue quello che è accaduto il 3 gennaio, quando un ordigno ha causato l'esplosione dell'auto di Cristian Vigilante - fratello del vicepresidente di Universo Salute Luca - responsabile delle risorse umane della residenza sanitaria assistenziale "Il sorriso" e testimone nel processo «Decima azione» a carico di 29 presunti esponenti della mafia foggiana, su alcuni dei quali pende l'accusa di estorsione.
«Ci sono le indagini. Siamo tutti esterrefatti, compresi gli inquirenti. Perché una cosa del genere non era mai accaduta», ha aggiunto Luca Vigilante. «Il centro è regolarmente aperto. Agli autori del gesto dico basta, dico di cambiare vita, cosi non si ottiene nulla».
Quinto attentato incendiario in appena sedici giorni dall'inizio dell'anno a Foggia. «Lo stato e i cittadini non abbassano la testa. Gli inquirenti sono già al lavoro e non daremo tregua a chi pensa, con la violenza, di esiliare legalità, libertà e giustizia. Vinceremo insieme questa battaglia» ha commentato su twitter il primo ministro Giuseppe Conte.
in via Vincenzo Acquaviva, 37 riconducibile alla famiglia Telesforo già nel mirino della malavita. Sul posto vigili del fuoco e forze dell'ordine.
Ad inizio anno, ignoti avevano piazzato una bomba sotto l'auto del responsabile del personale della Rssa "Il Sorriso" (sempre dei Telesforo), Cristian Vigilante. È il quinto attentato incendiario in due settimane nel capoluogo dauno.
La bomba, con ogni probabilità collocata da un solo individuo incappucciato secondo quanto sostenuto da alcuni teestimoni, ha causato danni esterni al centro, fra cui la rottura di un'insegna luminosa, oltre che ad alcune auto parcheggiate in sosta. Illesa, per fortuna, l'addetta alle pulizie che si trovava all'interno.
«La squadra di manutentori del nostro gruppo ha già ripristinato i locali e sta accogliendo con il calore di sempre i nostri 30 ospiti.
Noi andiamo avanti. Con la vostra solidarietà e con fiducia nelle istituzioni, nella magistratura, nelle forze dell'ordine e nella giustizia» hanno fatto sapere i referenti della struttura.
L'episodio segue quello che è accaduto il 3 gennaio, quando un ordigno ha causato l'esplosione dell'auto di Cristian Vigilante - fratello del vicepresidente di Universo Salute Luca - responsabile delle risorse umane della residenza sanitaria assistenziale "Il sorriso" e testimone nel processo «Decima azione» a carico di 29 presunti esponenti della mafia foggiana, su alcuni dei quali pende l'accusa di estorsione.
«Ci sono le indagini. Siamo tutti esterrefatti, compresi gli inquirenti. Perché una cosa del genere non era mai accaduta», ha aggiunto Luca Vigilante. «Il centro è regolarmente aperto. Agli autori del gesto dico basta, dico di cambiare vita, cosi non si ottiene nulla».
Quinto attentato incendiario in appena sedici giorni dall'inizio dell'anno a Foggia. «Lo stato e i cittadini non abbassano la testa. Gli inquirenti sono già al lavoro e non daremo tregua a chi pensa, con la violenza, di esiliare legalità, libertà e giustizia. Vinceremo insieme questa battaglia» ha commentato su twitter il primo ministro Giuseppe Conte.
in via Vincenzo Acquaviva, 37 riconducibile alla famiglia Telesforo già nel mirino della malavita. Sul posto vigili del fuoco e forze dell'ordine.
Ad inizio anno, ignoti avevano piazzato una bomba sotto l'auto del responsabile del personale della Rssa "Il Sorriso" (sempre dei Telesforo), Cristian Vigilante. È il quinto attentato incendiario in due settimane nel capoluogo dauno.