Cultura
Il sacerdote americano Padre Hames Sheehan a Bisceglie
Giovedì 18 gennaio presenterà Il Padre che non sapeva il mio nome presso la Chiesa di Santa Margherita
Bisceglie - domenica 14 gennaio 2018
07.15
Un libro sul difficile tema del morbo di Alzheimer e sulle sue conseguenze. Un'autobiografia commossa, in cui fede e scienza fanno a botte sul piano razionale per poi conciliarsi quando l'unico nemico da affrontare è il dolore.
"Il padre che non sapeva il mio nome" (titolo originario "The Father Who Didn't Know My Name") non è un libro qualunque. È la storia commossa di Padre James Sheehan, sacerdote americano cresciuto nel Bronx, che racconta della sua assistenza al papà malato di Alzheimer. Il testo, tradotto in italiano dal noto sociologo Gianni Perilli, già autore del libro "Gestire l'Alzheimer" - Il Sole 24 ORE, 2010, sarà presentato giovedì 18 gennaio alle 17:00 presso la Chiesa Santa Margherita. Alla presentazione, a cura della Fondazione Alzheimer Gianni Perilli ONLUS e possibile grazie alla collaborazione con l'Associazione Santa Margherita, il Rotary club Bisceglie e il FAI BAT, interverranno l'autore del libro il sacerdote Padre James Sheehan, il sociologo Gianni Perilli. Modererà il dott. Tommaso Fontana.
"Il padre che non sapeva il mio nome" (titolo originario "The Father Who Didn't Know My Name") non è un libro qualunque. È la storia commossa di Padre James Sheehan, sacerdote americano cresciuto nel Bronx, che racconta della sua assistenza al papà malato di Alzheimer. Il testo, tradotto in italiano dal noto sociologo Gianni Perilli, già autore del libro "Gestire l'Alzheimer" - Il Sole 24 ORE, 2010, sarà presentato giovedì 18 gennaio alle 17:00 presso la Chiesa Santa Margherita. Alla presentazione, a cura della Fondazione Alzheimer Gianni Perilli ONLUS e possibile grazie alla collaborazione con l'Associazione Santa Margherita, il Rotary club Bisceglie e il FAI BAT, interverranno l'autore del libro il sacerdote Padre James Sheehan, il sociologo Gianni Perilli. Modererà il dott. Tommaso Fontana.
Il testo è anche uno spunto per riflettere sul mancato ruolo svolto dalle parrocchie nell'assistenza alle persone che soffrono di malattie neurodegenerative.