Politica
Paolo Ruggieri: «La macchina amministrativa, più che svoltare, sembra essere andata "in folle"»
L'ex assessore: «Si sottolinea sempre che si durerà in carica tutto il mandato, ma nessuno pensa e sa come»
Bisceglie - lunedì 8 luglio 2019
12.51
«A un anno dalla svolta, più che svoltare, la macchina amministrativa sembra essere andata in folle». È la valutazione dell'ex assessore Paolo Ruggieri.
«Nulla o quasi è stato fatto del programma elettorale e la normale amministrazione è sbandierata non perché espletata ma perché "gli altri non lo facevano"... A volte persino questa normalità è lasciata al caso o fatta in seguito a tragedie sfiorate, si pensi al caso delle potature in villa comunale» ha rimarcato.
«Dove sono finiti i 5000 posti di lavoro? La famosa media di due posti al giorno... Si inaugura un supermercato mentre si lascia morire il centro per non parlare delle periferie ormai dimenticate da tutti dopo i comizi di quartiere.
Si è mostrato un assegno gigante con la promessa del dimezzamento degli stipendi da parte di sindaco e assessori ma finora di quell'assegno resta solo una foto e nulla più.
A cosa serve promettere mare e monti se poi non si riesce nemmeno a realizzare una collina?» si è chiesto Ruggieri.
«Questo fa disinnamorare la gente dalla politica ancora più di quanto lo fosse già. E pensare che in campagna elettorale si è persino scomodato Paternostro da cui prendere esempio... Credo che la buonanima ora si stia rivoltando nella tomba.
Un'estate improvvisata e povera con eventi riciclati ma che nulla fanno per dare il titolo di città turistica alla nostra Bisceglie, che ne avrebbe davvero bisogno e potenziale a sufficienza per esserlo, ma se non si buttano nemmeno le basi non si potrà certo costituire sul nulla.
Si pensi alla maglia 165 che potrebbe essere un inizio di proiezione verso una "città a vocazione turistica" e invece la si vuole destinare a un'altra zona dormitorio ovvero residenziale, come già avvenuto per la litoranea di Ponente (zona Salsello e Teatro Mediterraneo).
Per non parlare del plesso scolastico "Don Tonino Bello" dove si è fatto il ballo del gambero: prima "Lo do alla provincia" senza valutare disservizi e problemi ma dando priorità alla sicurezza dei bambini, poi "Me lo riprendo" perché non si erano considerati i genitori dei bambini stessi la cui sicurezza ora non è più importante come in prima battuta...
Senza dimenticare la chiusura del teatro Garibaldi e di alcune strutture sportive giusto per rimanere coerenti con la linea di lassismo nei confronti di una città ormai quasi rassegnata all'immobilismo di questa amministrazione.
Il tutto mentre l'ospedale di Bisceglie è declassato e alcuni reparti sono chiusi, (ostetricia, pediatria e chirurgia già dimezzato da tempo), cosa che lascia lo stesso sindaco "stupefatto" ma che era prevedibile persino da un neonato che, ahimé, non potrà più nascere qui.
Una città amministrata a vista senza programmazione da un'amministrazione figlia di promesse impossibili da realizzare, che se come avviene in altre nazioni, dovesse misurarsi con le elezioni di mezzo mandato, sarebbe andata a casa per fortuna della città e dei biscegliesi.
Si sottolinea sempre che si durerà in carica tutto il mandato, ma nessuno pensa e sa come...
Sicuramente non è questo "il modo giusto"».
«Nulla o quasi è stato fatto del programma elettorale e la normale amministrazione è sbandierata non perché espletata ma perché "gli altri non lo facevano"... A volte persino questa normalità è lasciata al caso o fatta in seguito a tragedie sfiorate, si pensi al caso delle potature in villa comunale» ha rimarcato.
«Dove sono finiti i 5000 posti di lavoro? La famosa media di due posti al giorno... Si inaugura un supermercato mentre si lascia morire il centro per non parlare delle periferie ormai dimenticate da tutti dopo i comizi di quartiere.
Si è mostrato un assegno gigante con la promessa del dimezzamento degli stipendi da parte di sindaco e assessori ma finora di quell'assegno resta solo una foto e nulla più.
A cosa serve promettere mare e monti se poi non si riesce nemmeno a realizzare una collina?» si è chiesto Ruggieri.
«Questo fa disinnamorare la gente dalla politica ancora più di quanto lo fosse già. E pensare che in campagna elettorale si è persino scomodato Paternostro da cui prendere esempio... Credo che la buonanima ora si stia rivoltando nella tomba.
Un'estate improvvisata e povera con eventi riciclati ma che nulla fanno per dare il titolo di città turistica alla nostra Bisceglie, che ne avrebbe davvero bisogno e potenziale a sufficienza per esserlo, ma se non si buttano nemmeno le basi non si potrà certo costituire sul nulla.
Si pensi alla maglia 165 che potrebbe essere un inizio di proiezione verso una "città a vocazione turistica" e invece la si vuole destinare a un'altra zona dormitorio ovvero residenziale, come già avvenuto per la litoranea di Ponente (zona Salsello e Teatro Mediterraneo).
Per non parlare del plesso scolastico "Don Tonino Bello" dove si è fatto il ballo del gambero: prima "Lo do alla provincia" senza valutare disservizi e problemi ma dando priorità alla sicurezza dei bambini, poi "Me lo riprendo" perché non si erano considerati i genitori dei bambini stessi la cui sicurezza ora non è più importante come in prima battuta...
Senza dimenticare la chiusura del teatro Garibaldi e di alcune strutture sportive giusto per rimanere coerenti con la linea di lassismo nei confronti di una città ormai quasi rassegnata all'immobilismo di questa amministrazione.
Il tutto mentre l'ospedale di Bisceglie è declassato e alcuni reparti sono chiusi, (ostetricia, pediatria e chirurgia già dimezzato da tempo), cosa che lascia lo stesso sindaco "stupefatto" ma che era prevedibile persino da un neonato che, ahimé, non potrà più nascere qui.
Una città amministrata a vista senza programmazione da un'amministrazione figlia di promesse impossibili da realizzare, che se come avviene in altre nazioni, dovesse misurarsi con le elezioni di mezzo mandato, sarebbe andata a casa per fortuna della città e dei biscegliesi.
Si sottolinea sempre che si durerà in carica tutto il mandato, ma nessuno pensa e sa come...
Sicuramente non è questo "il modo giusto"».