Economia e lavoro
Partita la vendemmia, previsto aumento di produzione nella Bat
Calo complessivo in regione del 5% ma la qualità sarà al top
Puglia - mercoledì 26 agosto 2020
È partita in questi giorni, su tutto il territorio pugliese, la vendemmia 2020. Gli esperti di Coldiretti Puglia stimano un raccolto di circa 10 milioni di ettolitri, quantità inferiori di circa il 5% rispetto all'anno scorso compensate dall'eccellente qualità del prodotto.
«A dispetto del clima impazzito dei mesi scorsi e facendo i debiti scongiuri rispetto all'andamento climatico delle prossime settimane, le previsioni della vendemmia 2020 sono ottime, con una produzione nella norma e qualità straordinaria, con un leggero calo delle quantità del 5% rispetto al 2019» ha commentato Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.
«Nutriamo forti aspettative, considerato che la Puglia da gennaio a marzo 2020 segnava un aumento dell'esportazioni del 20% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, secondo i dati Istat. Va recuperato il terreno perso durante il lungo periodo di chiusura, promuovendo le 27 doc, 4 docg e 6 igp, denominazioni di vino Made in Italy che la Puglia offre» ha aggiunto.
Produzione in calo, secondo le previsioni, nelle province di Brindisi, Lecce e Taranto per l'andamento climatico anomalo mentre si attendono dati in crescita rispetto al 2019 nelle province di Bat, Foggia e Bari.
A spingere il successo del vino italiano sono proprio le etichette che occupano i primi dieci posti della bottiglie che hanno fatto registrare il maggior incremento dei consumi in valore, con 2 vini pugliesi nelle prime 4 posizioni. Nel tempo della globalizzazione, gli italiani – precisa Coldiretti Puglia – bevono "patriottico" come dimostra il fatto che al secondo posto c'è il Primitivo pugliese (+21%) e al quarto posto il Negroamaro pugliese con un aumento del 15%.
«Le riaperture di ristoranti, trattorie, osterie, agriturismi, cantine e bar e la ripresa delle esportazioni – ha spiegato Gianni Cantele, responsabile del settore vinicolo di Coldiretti Puglia - hanno riattivato gli sbocchi di vendita del vino pugliese che nel canale Ho.Re.Ca., nell'enoturismo e nell'export vale oltre 1 miliardo di euro l'anno, a regime. La Puglia è una delle cinque regioni in cui si registra un incremento sensibile delle performance delle indicazioni geografiche del vino, pari a 142milioni di euro, con la provincia di Taranto che aveva tirato la volata - fino al periodo pre-covid - con 42 milioni di euro in più rispetto all'anno precedente. Serve l'attivazione immediata da parte della Regione Puglia della misura 21 che consentirebbe alle cantine di avere un incentivo allo stoccaggio, una boccata d'ossigeno per le aziende» ha sottolineato.
Ai tempi del Covid è cresciuto tra i millenials il consumo di vino del 18% e del 25% di vino mixato con altre bevande e nella Fase 3 – ha rivelato Coldiretti Puglia - il 12% dei giovani dichiara di consumare più vino, grazie alla scoperta di prodotti d'eccellenza durante il lungo lockdown.
Innumerevoli le opportunità di lavoro, aggiunge Coldiretti Puglia, per chi è impegnato direttamente in vigne, cantine e nella distribuzione commerciale, ma anche in attività connesse, di servizio e nell'indotto che si sono estese negli ambiti più diversi, dall'industria vetraria a quella dei tappi, dai trasporti alle assicurazioni, da quella degli accessori, come cavatappi e sciabole, dai vivai agli imballaggi, dalla ricerca e formazione alla divulgazione, dall'enoturismo alla cosmetica e al mercato del benessere, dall'editoria alla pubblicità, dai programmi software fino alle bioenergie ottenute dai residui di potatura e dai sottoprodotti della vinificazione.
La vendemmia 2020 è influenzata anche dalle misure di sicurezza anti contagio e dalle difficoltà di spostamento degli stagionali agricoli stranieri che in passato contribuivano in modo significativo alla raccolta delle uve. Il necessario vincolo della quarantena per i Paesi più a rischio ha frenato gli arrivi di lavoratori dall'estero e in questo contesto almeno 25mila posti di lavoro occasionali tra le vigne potrebbero essere disponibili per la vendemmia con una radicale semplificazione del voucher "agricolo".
Quasi 4 cantine su 10 (39%) fanno registrare difficoltà a seguito dell'emergenza: «Occorre intervenire rapidamente per sostenere le esportazioni, alleggerire le scorte, ridurre i costi e tagliare la burocrazia» hanno rimarcato da Coldiretti Puglia.
«A dispetto del clima impazzito dei mesi scorsi e facendo i debiti scongiuri rispetto all'andamento climatico delle prossime settimane, le previsioni della vendemmia 2020 sono ottime, con una produzione nella norma e qualità straordinaria, con un leggero calo delle quantità del 5% rispetto al 2019» ha commentato Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.
«Nutriamo forti aspettative, considerato che la Puglia da gennaio a marzo 2020 segnava un aumento dell'esportazioni del 20% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, secondo i dati Istat. Va recuperato il terreno perso durante il lungo periodo di chiusura, promuovendo le 27 doc, 4 docg e 6 igp, denominazioni di vino Made in Italy che la Puglia offre» ha aggiunto.
Produzione in calo, secondo le previsioni, nelle province di Brindisi, Lecce e Taranto per l'andamento climatico anomalo mentre si attendono dati in crescita rispetto al 2019 nelle province di Bat, Foggia e Bari.
A spingere il successo del vino italiano sono proprio le etichette che occupano i primi dieci posti della bottiglie che hanno fatto registrare il maggior incremento dei consumi in valore, con 2 vini pugliesi nelle prime 4 posizioni. Nel tempo della globalizzazione, gli italiani – precisa Coldiretti Puglia – bevono "patriottico" come dimostra il fatto che al secondo posto c'è il Primitivo pugliese (+21%) e al quarto posto il Negroamaro pugliese con un aumento del 15%.
«Le riaperture di ristoranti, trattorie, osterie, agriturismi, cantine e bar e la ripresa delle esportazioni – ha spiegato Gianni Cantele, responsabile del settore vinicolo di Coldiretti Puglia - hanno riattivato gli sbocchi di vendita del vino pugliese che nel canale Ho.Re.Ca., nell'enoturismo e nell'export vale oltre 1 miliardo di euro l'anno, a regime. La Puglia è una delle cinque regioni in cui si registra un incremento sensibile delle performance delle indicazioni geografiche del vino, pari a 142milioni di euro, con la provincia di Taranto che aveva tirato la volata - fino al periodo pre-covid - con 42 milioni di euro in più rispetto all'anno precedente. Serve l'attivazione immediata da parte della Regione Puglia della misura 21 che consentirebbe alle cantine di avere un incentivo allo stoccaggio, una boccata d'ossigeno per le aziende» ha sottolineato.
Ai tempi del Covid è cresciuto tra i millenials il consumo di vino del 18% e del 25% di vino mixato con altre bevande e nella Fase 3 – ha rivelato Coldiretti Puglia - il 12% dei giovani dichiara di consumare più vino, grazie alla scoperta di prodotti d'eccellenza durante il lungo lockdown.
Innumerevoli le opportunità di lavoro, aggiunge Coldiretti Puglia, per chi è impegnato direttamente in vigne, cantine e nella distribuzione commerciale, ma anche in attività connesse, di servizio e nell'indotto che si sono estese negli ambiti più diversi, dall'industria vetraria a quella dei tappi, dai trasporti alle assicurazioni, da quella degli accessori, come cavatappi e sciabole, dai vivai agli imballaggi, dalla ricerca e formazione alla divulgazione, dall'enoturismo alla cosmetica e al mercato del benessere, dall'editoria alla pubblicità, dai programmi software fino alle bioenergie ottenute dai residui di potatura e dai sottoprodotti della vinificazione.
La vendemmia 2020 è influenzata anche dalle misure di sicurezza anti contagio e dalle difficoltà di spostamento degli stagionali agricoli stranieri che in passato contribuivano in modo significativo alla raccolta delle uve. Il necessario vincolo della quarantena per i Paesi più a rischio ha frenato gli arrivi di lavoratori dall'estero e in questo contesto almeno 25mila posti di lavoro occasionali tra le vigne potrebbero essere disponibili per la vendemmia con una radicale semplificazione del voucher "agricolo".
Quasi 4 cantine su 10 (39%) fanno registrare difficoltà a seguito dell'emergenza: «Occorre intervenire rapidamente per sostenere le esportazioni, alleggerire le scorte, ridurre i costi e tagliare la burocrazia» hanno rimarcato da Coldiretti Puglia.