Associazioni
Patrick Zaki: il meraviglioso lieto fine in cui Amnesty Bisceglie ha tanto sperato
Sara Torchetti, attivista di Amnesty Bisceglie racconta il suo incontro con Zaki. Amnesty Bisceglie già pronta ad accoglierlo.
Bisceglie - giovedì 10 agosto 2023
Dopo la meravigliosa giornata di festeggiamenti del 19 luglio, in occasione della concessione della grazia presidenziale a Patrick Zaki, studente e ricercatore egiziano recentemente laureato presso l'Alma Mater Studiorum di Bologna in Women's e Gender Studies, abbiamo visto gli attivisti e le attiviste di Amnesty Bisceglie impegnati in una delle piazze più belle ed emozionanti degli ultimi mesi.
Ad oggi, grazie alla concessione di Al-sisi, è giunta l'ora per Zaki di tornare a viaggiare, e quale modo migliore per ritornare alla realtà di tutti i giorni se non proprio tornare a Bologna? Grazie a questa circostanza, la Sezione Italiana di Amnesty International ha organizzato per gli attivisti e le attiviste del Movimento, un pomeriggio ai Giardini Margherita di Bologna assieme all'ex (e quanto è bello poter finalmente inserire questo prefisso) prigioniero di coscienza, con la presenza anche della neo-eletto presidente di Amnesty International Italia Alba Bonetti.
«Una delle cose piu belle è stato iniziare strappando finalmente il cartoncino che riportava lo slogan della nostra battaglia "FREE PATRICK ZAKI"» ha raccontato Sara Torchetti, attivista del gruppo di Amnesty Bisceglie, presente all' incontro. «È stato meraviglioso osservare con quale attenzione Zaki si rivolgesse a noi emanando affetto e gratitudine: aveva voglia di conoscerci».
«Vederlo finalmente lì con noi, che chiacchierava con tutti noi seduti su un prato è forse il vero obiettivo del nostro fare attivismo. Essere attivisti e attiviste vuol dire restituire la vita a persone a cui purtroppo è stata tolta in maniera del tutto ingiusta». Durante l'incontro sono state molte le volte in cui Zaki ha sottolineato di essere felice solo per metà: la lotta non è finita per lui, perché tutti i suoi compagni sono ancora in Egitto e in prigione.
Durante la chiacchierata molti i nomi dei prigionieri di coscienza riguardo cui c'è ancora molto da fare, in particolare Sara ha spiegato come Zaki si sia soffermato sulle storie di Alaa Abdel Fattah e Ahmed Douma. «La vicenda di Zaki è una storia simbolica. Non è finita qui. La sua storia è quella di molti ricercatori e studenti egiziani. Non abbasseremo la guardia».
Ad oggi il gruppo di Amnesty International Bisceglie sta lavorando affinché un giorno Patrick possa essere ospite a Bisceglie. E chissà, un domani potremo vederlo mentre passeggia qui sul porto con un sospiro in mano, il nostro adorato concittadino.
Buona lotta, Patrick. Ti aspettiamo.
Ad oggi, grazie alla concessione di Al-sisi, è giunta l'ora per Zaki di tornare a viaggiare, e quale modo migliore per ritornare alla realtà di tutti i giorni se non proprio tornare a Bologna? Grazie a questa circostanza, la Sezione Italiana di Amnesty International ha organizzato per gli attivisti e le attiviste del Movimento, un pomeriggio ai Giardini Margherita di Bologna assieme all'ex (e quanto è bello poter finalmente inserire questo prefisso) prigioniero di coscienza, con la presenza anche della neo-eletto presidente di Amnesty International Italia Alba Bonetti.
«Una delle cose piu belle è stato iniziare strappando finalmente il cartoncino che riportava lo slogan della nostra battaglia "FREE PATRICK ZAKI"» ha raccontato Sara Torchetti, attivista del gruppo di Amnesty Bisceglie, presente all' incontro. «È stato meraviglioso osservare con quale attenzione Zaki si rivolgesse a noi emanando affetto e gratitudine: aveva voglia di conoscerci».
«Vederlo finalmente lì con noi, che chiacchierava con tutti noi seduti su un prato è forse il vero obiettivo del nostro fare attivismo. Essere attivisti e attiviste vuol dire restituire la vita a persone a cui purtroppo è stata tolta in maniera del tutto ingiusta». Durante l'incontro sono state molte le volte in cui Zaki ha sottolineato di essere felice solo per metà: la lotta non è finita per lui, perché tutti i suoi compagni sono ancora in Egitto e in prigione.
Durante la chiacchierata molti i nomi dei prigionieri di coscienza riguardo cui c'è ancora molto da fare, in particolare Sara ha spiegato come Zaki si sia soffermato sulle storie di Alaa Abdel Fattah e Ahmed Douma. «La vicenda di Zaki è una storia simbolica. Non è finita qui. La sua storia è quella di molti ricercatori e studenti egiziani. Non abbasseremo la guardia».
Ad oggi il gruppo di Amnesty International Bisceglie sta lavorando affinché un giorno Patrick possa essere ospite a Bisceglie. E chissà, un domani potremo vederlo mentre passeggia qui sul porto con un sospiro in mano, il nostro adorato concittadino.
Buona lotta, Patrick. Ti aspettiamo.