Attualità
Pax Christi incontra gli studenti del "Dell'Olio" e la comunità di Santa Maria di Passavia
Grande l'attenzione rivolta alle testimonianze di due giovani donne provenienti da Rondine Cittadella della Pace
Bisceglie - venerdì 4 ottobre 2019
8.47
Auditorium "Don Tonino Bello" gremito all'istituto "Giacinto Dell'Olio" per l'incontro con due giovani donne provenienti da Rondine Cittadella della Pace, organizzazione internazionale con sede in Toscana, vicino Arezzo, nella quale trovano accoglienza, per alcuni anni, giovani provenienti da paesi in conflitto.
Oltre 200 giovani delle classi quarte e quinte hanno aderito e partecipato all'evento pubblico promosso da Pax Christi Bisceglie dal titolo "…Pax vola con Rondine per superare i conflitti", alla presenza della colombiana Yanine Andrea Martinez Hernandez e di Sara Dukic, cittadina della Bosnia-Erzegovina. La conversazione è stata introdotta dal dirigente scolastico professor Mauro Visaggio, dal professor Carmine Panico e moderata da Ilaria Dell'Olio, del gruppo più giovane di Pax Christi Bisceglie.
In occasione della giornata internazionale della nonviolenza – fissata nel 2 ottobre e istituita il 15 giugno del 2007 dall'assembla dell'ONU, per ricordare la nascita del Mahatma Gandhi - Pax Christi Italia si è gemellata con Rondine Cittadella della Pace che intesse relazioni nonviolente, studia metodologie di difesa e risoluzione dei conflitti senza l'uso della forza, punta sui giovani per decostruire l'idea di nemico e di ostilità.
I giovani ospiti a Rondine proseguono i propri studi universitari (da quest'anno possono far domanda anche ragazzi del quarto anno delle scuole secondarie), seguono training in mediazione dei conflitti, si iscrivono a master in diplomazia internazionale o argomenti affini. Soprattutto, però, o meglio prima di tutto, vivono insieme. Parlano lingue diverse, sorridono delle reciproche differenze. Imparano a gestire emozioni e ricordi traumatici di guerra. Scoprono che siamo appartenenti a un'unica grande famiglia umana. Eppure, spesso, sono provenienti proprio da etnie o popoli contrapposti in guerra, come bosniaci e serbi o palestinesi e israeliani. Amici comunque.
Il 2 ottobre, anche a Bisceglie, si è ricordata - anche in serata nella parrocchia Santa Maria di Passavia in serata – la guerra dei Balcani, nel corso della quale 500 volontari si sono recati nella Sarajevo asserragliata per esprimere solidarietà ai popoli assediati, per gridare al mondo della diplomazia che la nonviolenza può superare la forza delle armi e che la guerra è un'inutile strage come ebbe a dire Benedetto XV e come instancabilmente ripete papa Francesco. A quella nota marcia dei 500 partecipò anche don Tonino Bello, che nel 1992 era vescovo di Mofetta e presidente di Pax Christi Internazionale.
La mattina del giorno 2, i giovani uditori dell'istituto Dell'Olio hanno ascoltato per circa due ore la testimonianza di Sara che ha raccontato la sua ricerca di identità e il desiderio di lavorare nella sua terra per una vera integrazione di popoli a Sarajevo. E hanno ascoltato il racconto Yanine: la violenza della guerra, l'arruolamento dei bambini soldato, le Farc, i paramilitari, la difficile soluzione del conflitto colombiano e gli Accordi di Pace del 2016. E il narcotraffico.
Gli studenti biscegliesi hanno ascoltato anche un sogno di pace, che è qualcosa di più del "vivi e lascia vivere": un sogno fatto di libertà, di accoglienza, di sorriso e di superamento dell'idea del nemico e del diverso.
Sara e Yanine, in serata poi, hanno proseguito la loro testimonianza per tutta la comunità dei credenti e per il paese intero, in un incontro pubblico promosso insieme al Meic diocesano e all'Azione Cattolica di Bisceglie nella parrocchia di Santa Maria di Passavia.
Una bella testimonianza di pace possibile. Per tutti.
Oltre 200 giovani delle classi quarte e quinte hanno aderito e partecipato all'evento pubblico promosso da Pax Christi Bisceglie dal titolo "…Pax vola con Rondine per superare i conflitti", alla presenza della colombiana Yanine Andrea Martinez Hernandez e di Sara Dukic, cittadina della Bosnia-Erzegovina. La conversazione è stata introdotta dal dirigente scolastico professor Mauro Visaggio, dal professor Carmine Panico e moderata da Ilaria Dell'Olio, del gruppo più giovane di Pax Christi Bisceglie.
In occasione della giornata internazionale della nonviolenza – fissata nel 2 ottobre e istituita il 15 giugno del 2007 dall'assembla dell'ONU, per ricordare la nascita del Mahatma Gandhi - Pax Christi Italia si è gemellata con Rondine Cittadella della Pace che intesse relazioni nonviolente, studia metodologie di difesa e risoluzione dei conflitti senza l'uso della forza, punta sui giovani per decostruire l'idea di nemico e di ostilità.
I giovani ospiti a Rondine proseguono i propri studi universitari (da quest'anno possono far domanda anche ragazzi del quarto anno delle scuole secondarie), seguono training in mediazione dei conflitti, si iscrivono a master in diplomazia internazionale o argomenti affini. Soprattutto, però, o meglio prima di tutto, vivono insieme. Parlano lingue diverse, sorridono delle reciproche differenze. Imparano a gestire emozioni e ricordi traumatici di guerra. Scoprono che siamo appartenenti a un'unica grande famiglia umana. Eppure, spesso, sono provenienti proprio da etnie o popoli contrapposti in guerra, come bosniaci e serbi o palestinesi e israeliani. Amici comunque.
Il 2 ottobre, anche a Bisceglie, si è ricordata - anche in serata nella parrocchia Santa Maria di Passavia in serata – la guerra dei Balcani, nel corso della quale 500 volontari si sono recati nella Sarajevo asserragliata per esprimere solidarietà ai popoli assediati, per gridare al mondo della diplomazia che la nonviolenza può superare la forza delle armi e che la guerra è un'inutile strage come ebbe a dire Benedetto XV e come instancabilmente ripete papa Francesco. A quella nota marcia dei 500 partecipò anche don Tonino Bello, che nel 1992 era vescovo di Mofetta e presidente di Pax Christi Internazionale.
La mattina del giorno 2, i giovani uditori dell'istituto Dell'Olio hanno ascoltato per circa due ore la testimonianza di Sara che ha raccontato la sua ricerca di identità e il desiderio di lavorare nella sua terra per una vera integrazione di popoli a Sarajevo. E hanno ascoltato il racconto Yanine: la violenza della guerra, l'arruolamento dei bambini soldato, le Farc, i paramilitari, la difficile soluzione del conflitto colombiano e gli Accordi di Pace del 2016. E il narcotraffico.
Gli studenti biscegliesi hanno ascoltato anche un sogno di pace, che è qualcosa di più del "vivi e lascia vivere": un sogno fatto di libertà, di accoglienza, di sorriso e di superamento dell'idea del nemico e del diverso.
Sara e Yanine, in serata poi, hanno proseguito la loro testimonianza per tutta la comunità dei credenti e per il paese intero, in un incontro pubblico promosso insieme al Meic diocesano e all'Azione Cattolica di Bisceglie nella parrocchia di Santa Maria di Passavia.
Una bella testimonianza di pace possibile. Per tutti.