Attualità
Pescatori biscegliesi recuperano tartaruga verde
Il ritrovamento al largo delle coste del Gargano. Presa in cura del Wwf, sarà presto liberata
Bisceglie - sabato 23 ottobre 2021
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È stata recuperata venerdì mattina dall'equipaggio di un motopeschereccio della marineria biscegliese, il "Francesco padre", nel corso di una battuta di pesca al largo delle coste del Gargano. Il suo nome scientifico è "Chelonia mydas" ma tutti la conoscono come tartaruga verde.
Lo splendido esemplare è stato già trasportato al centro di recupero tartarughe marine del Wwf di Molfetta, struttura specializzata all'interno della quale verrà sottoposto a tutti i controlli necessari che precederanno la liberazione, prevista prossimamente al largo delle coste biscegliesi. Sono oltre 340 le tartarughe recuperate nel 2021 grazie al lavoro incessante dei responsabili territoriali del Wwf.
L'avvistamento della tartaruga verde nell'Adriatico meridionale e nel Mediterraneo in generale costituisce una piacevole sorpresa in virtù della sua rara diffusione sulle nostre coste rispetto alla ben più comune tartaruga caretta caretta. Identica criticità per entrambe le specie è purtroppo rappresentata dall'abuso della tecnica di pesca a strascico, a causa della quale diversi esemplari restano impigliate nelle reti da posta fissa e faticano a risalire in superficie per respirare.
Lo splendido esemplare è stato già trasportato al centro di recupero tartarughe marine del Wwf di Molfetta, struttura specializzata all'interno della quale verrà sottoposto a tutti i controlli necessari che precederanno la liberazione, prevista prossimamente al largo delle coste biscegliesi. Sono oltre 340 le tartarughe recuperate nel 2021 grazie al lavoro incessante dei responsabili territoriali del Wwf.
L'avvistamento della tartaruga verde nell'Adriatico meridionale e nel Mediterraneo in generale costituisce una piacevole sorpresa in virtù della sua rara diffusione sulle nostre coste rispetto alla ben più comune tartaruga caretta caretta. Identica criticità per entrambe le specie è purtroppo rappresentata dall'abuso della tecnica di pesca a strascico, a causa della quale diversi esemplari restano impigliate nelle reti da posta fissa e faticano a risalire in superficie per respirare.