Cultura
Pino Selvaggi torna a Bisceglie, per spiegare che il tempo è un pittore
A Libri nel Borgo Antico, lo scrittore presenta la sua prima raccolta poetica. Dedicata alle sue patrie: Bisceglie e Milano
Bisceglie - domenica 27 agosto 2017
13.01
La meta delle sue vacanze è sempre stata la natia Bisceglie, lasciata all'età di 27 anni quando, dopo aver brillantemente conseguito la laurea in scienze politiche presso l'ateneo di Bari, il dott. Giuseppe Selvaggi (Pino per gli amici) si trasferì a Milano.
"Me ne vado a Milano". Dicevano tutti così i giovani che nei primi anni ottanta sognavano un futuro diverso da quello che, dopo anni di studi, la loro piccola Bisceglie poteva offrire. Ma la metropoli era già molto vasta e non tutti abitavano in Piazza Duomo o corso Buenos Aires. Anche Pino andò vivere in periferia: Sesto San Giovanni, cittadina alle porte di Milano, piccola praticamente come Bisceglie. Ma le differenze c'erano, eccome.
Il giovane Selvaggi, impiegato in banca, costretto a fare il pendolare, si immergeva spesso nei suoi ricordi, durante il tragitto, immaginando di vedere dal finestrino della metro il suo mare azzurro e confondendo i rumori che lo circondavano con il fragore delle onde che si infrangono sugli scogli.
Il paesaggio milanese e quello biscegliese si sovrapponevano nella sua mente e gli incontri, anche occasionali, con persone di varia estrazione sociale, suscitavano in lui curiosità di conoscenza e voglia di raccontare. Si voleva rispecchiare nelle storie degli altri, del mondo, della sua Bisceglie e della sua Milano.
Il bancario Selvaggi fece carriera. Nonostante i nuovi impegni da dirigente, non si risparmiò. Dedicò molto tempo alla collaborazione con associazioni umanitarie e associazioni di pugliesi a Milano.
Nel 2016 ha dato alle stampe il suo primo libro - "Milano e il mare dentro" – che, dopo aver vinto il premio Vera De Luca al Vinitaly di Verona nel mese di aprile, è stato presentato a Milano nel Salone degli Affreschi della Società Umanitaria.
Si sa che d'estate quando i "Bilanesi" (non cercate il significato sul vocabolario, l'ho coniato in questo momento) tornano a casa portano dei regali a parenti e amici.
Selvaggi quest'anno ci ha portato (l'incontro si è tenuto nell'ambito della kermesse letteraria Libri nel Borgo Antico, sabato 26 agosto) una sua nuova creazione: "Tempo Pittore".
«Come mai un titolo simile?» chiede lo scrittore Agostino Picicco, conduttore dell'incontro.
Il titolo, spiega l'autore, deriva da una espressione del poeta e drammaturgo inglese John Dryden
(1631/1700) sullo scorrere del tempo che fa sbiadire la memoria, come accade ai colori sulla tela di un quadro.
Il libro è una raccolta di poesie, scritte con le emozioni e i sentimenti dell'istante. All'interno delle pagine, tanta Bisceglie e tanta Milano, tanti ricordi da lasciare in eredità alle future generazioni. Un viaggio tra geografie e tempi, ma anche nell'infinito spazio dell'animo dell'autore e di chiunque vorrà farsene lettore.
"Me ne vado a Milano". Dicevano tutti così i giovani che nei primi anni ottanta sognavano un futuro diverso da quello che, dopo anni di studi, la loro piccola Bisceglie poteva offrire. Ma la metropoli era già molto vasta e non tutti abitavano in Piazza Duomo o corso Buenos Aires. Anche Pino andò vivere in periferia: Sesto San Giovanni, cittadina alle porte di Milano, piccola praticamente come Bisceglie. Ma le differenze c'erano, eccome.
Il giovane Selvaggi, impiegato in banca, costretto a fare il pendolare, si immergeva spesso nei suoi ricordi, durante il tragitto, immaginando di vedere dal finestrino della metro il suo mare azzurro e confondendo i rumori che lo circondavano con il fragore delle onde che si infrangono sugli scogli.
Il paesaggio milanese e quello biscegliese si sovrapponevano nella sua mente e gli incontri, anche occasionali, con persone di varia estrazione sociale, suscitavano in lui curiosità di conoscenza e voglia di raccontare. Si voleva rispecchiare nelle storie degli altri, del mondo, della sua Bisceglie e della sua Milano.
Il bancario Selvaggi fece carriera. Nonostante i nuovi impegni da dirigente, non si risparmiò. Dedicò molto tempo alla collaborazione con associazioni umanitarie e associazioni di pugliesi a Milano.
Nel 2016 ha dato alle stampe il suo primo libro - "Milano e il mare dentro" – che, dopo aver vinto il premio Vera De Luca al Vinitaly di Verona nel mese di aprile, è stato presentato a Milano nel Salone degli Affreschi della Società Umanitaria.
Si sa che d'estate quando i "Bilanesi" (non cercate il significato sul vocabolario, l'ho coniato in questo momento) tornano a casa portano dei regali a parenti e amici.
Selvaggi quest'anno ci ha portato (l'incontro si è tenuto nell'ambito della kermesse letteraria Libri nel Borgo Antico, sabato 26 agosto) una sua nuova creazione: "Tempo Pittore".
«Come mai un titolo simile?» chiede lo scrittore Agostino Picicco, conduttore dell'incontro.
Il titolo, spiega l'autore, deriva da una espressione del poeta e drammaturgo inglese John Dryden
(1631/1700) sullo scorrere del tempo che fa sbiadire la memoria, come accade ai colori sulla tela di un quadro.
Il libro è una raccolta di poesie, scritte con le emozioni e i sentimenti dell'istante. All'interno delle pagine, tanta Bisceglie e tanta Milano, tanti ricordi da lasciare in eredità alle future generazioni. Un viaggio tra geografie e tempi, ma anche nell'infinito spazio dell'animo dell'autore e di chiunque vorrà farsene lettore.