Associazioni
Presentato il progetto dell'emporio eco-solidale
La struttura sarà inaugurata venerdì 29 giugno alle ore 20:30
Bisceglie - martedì 26 giugno 2018
11.42
Un progetto ambizioso quello presentato lunedì 25 giugno presso la struttura che ospita la Caritas cittadina in via professor Mauro Terlizzi: l'Emporio Eco-Solidale sarà inaugurato venerdì 29 giugno alle ore 20:30.
Ha fatto gli onori di casa il referente cittadino della Caritas Sergio Ruggieri che ha illustrato la "filosofia" sottesa al progetto: «Educare l'intera comunità ad una opportunità: creare un circuito che permetta a qualsiasi oggetto o merce, donati da cittadini e aziende, di avere nuova vita con il riutilizzo». Questo per contrastare l'attuale mentalità dell'usa e getta.
Il nuovo servizio si aggiunge ai tanti che già la Caritas offre, come la distribuzione di viveri rinvenienti dall'Agea, dalle raccolte cittadine che si tengono presso i supermercati aderenti e dalle donazioni raccolte nelle parrocchie. L'attività permette il sostegno a 500 famiglie e circa 2000 persone. Fra le altre azioni anche la distribuzione di farmaci da banco, il sostegno scolastico per bambini della scuola elementare nelle parrocchie e per la scuola media, il servizio docce, il Centro di ascolto cittadino, l'animazione della messa nelle carceri con i giovani di tre parrocchie e catechesi ai detenuti con gli adulti e il "veterano" progetto RecuperiAmoci.
L'Emporio avrà vita grazie ad una prima tranche di finanziamento di 50 mila euro (di cui 40 mila tramite la Cei derivanti dall'otto mille e altri 10 mila di cofinanziamento); i promotori confidano in una seconda tranche per il secondo anno, al termine del quale l'emporio dovrà sostenersi da solo.
Il vicario episcopale don Franco Lorusso ha portato il saluto dell'arcivescovo Monsignor Leonardo D'Ascenzo, in pellegrinaggio a Lourdes. Il sacerdote, a nome dei 14 parroci della città, ha sottolineato la bella sinergia creatasi tra le Caritas parrocchiali ed il Centro Caritas nella struttura di via professor Mauro Terlizzi che già il compianto Arcivescovo Carmelo Cassati desiderava fosse adibita a "Cittadella della Carità".
Don Franco Lorusso ha ringraziato don Raffaele Sarno, direttore della Caritas diocesana e gli oltre 250 volontari che forniscono il loro apporto nelle parrocchie e nel Centro Caritas.
Don Raffaele Sarno, direttore della Caritas diocesana, ha messo in evidenza come si allargano i servizi qualificati che una Caritas attenta, coinvolgente e partecipativa può offrire a tutti. È questa la missione della Caritas: diffondere una mentalità coinvolgente e partecipativa per porre fine ai processi di esclusione ed allargare quelli di inclusione.
Rufina Di Modugno, responsabile di "RecuperiAmoci", ha illustrato come la stessa logica di lotta allo spreco ha fatto muovere i primi passi al servizio di recupero di prodotti invenduti ma commestibili e ridistribuzione in giornata.
Anche Recuperiamoci è nata con il contributo dell'8xmille nei primi due anni, poi è stato un progetto che il territorio ha sposato anche con un piccolo contributo dell'amministrazione comunale: oggi 20 realtà commerciali forniscono i prodotti ritirati al mattino dai volontari, ripuliti ed imbustati in dosi da altri volontari, e distribuiti giornalmente; ne usufruiscono 50/60 famiglie al giorno, famiglie di tre o più componenti. L'ultima "bella" collaborazione, nata da un mese, è quella con l'azienda di ristorazione collettiva Pastore che fornisce 50 pasti due volte alla settimana.
RecuperiAmoci è divenuta una palestra di volontariato: parrocchiani, scolaresche, gruppi sociali collaborano con i volontari storici: è il segno che il territorio riconosce l'utilità di tale servizio.
Carmine Panico, presidente della Società Cooperativa "Arl – Mi stai a cuore" e dall'Associazione "I care", presente sul territorio da anni con il Centro Servizi per l'Infanzia con doposcuola, laboratori, campus estivo, è uno dei partner del progetto. I care sarà presente con tre operatori incaricati di catalogare e sistemare i prodotti (abbigliamento, giocattoli, prodotti per l'igiene, mobili) che saranno affiancati dai volontari.
Panico ha illustrato le modalità di accesso all'Emporio. I destinatari dell'Emporio saranno inviati dai centri di ascolto parrocchiali; i volontari dell'Emporio compileranno una scheda e provvederanno alla consegna di una card elettronica con un carico di punti mensili da spendere all'interno dell'Emporio. Gli articoli saranno "prezzati" con l'indicazione dei punti. Tale metodo permetterà l'attivazione di un sistema di distribuzione più equo e mirato rispetto al numero dei componenti della famiglia ed alla condizione socio-economica.
La consegna della card ed il numero dei punti da accreditare rispetteranno una graduatoria che terrà conto dell'attestazione Isee, lo stato di famiglia e la lettera del centro di ascolto di riferimento.
Elsheikh Ibraim ha posto l'accento sulla mission dell'impresa sociale "Terre solidali": creare posti di lavoro.
Con l'Emporio si vuole offrire l'occasione di valorizzare le cose donate che potranno essere migliorate da lavoratori professionali; questi possono offrire competenze ad inoccupati, competenze che potrebbero permettere loro di avviare un'attività lavorativa.
Si vogliono creare situazioni nuove al fine di recuperare vari tipi di prodotti (mobili, giocattoli, altro), ma soprattutto permettere a chi opera nei laboratori di recupero di crescere giorno per giorno, con l'impegno e la responsabilità anche nell'uso del denaro.
Ha fatto gli onori di casa il referente cittadino della Caritas Sergio Ruggieri che ha illustrato la "filosofia" sottesa al progetto: «Educare l'intera comunità ad una opportunità: creare un circuito che permetta a qualsiasi oggetto o merce, donati da cittadini e aziende, di avere nuova vita con il riutilizzo». Questo per contrastare l'attuale mentalità dell'usa e getta.
Il nuovo servizio si aggiunge ai tanti che già la Caritas offre, come la distribuzione di viveri rinvenienti dall'Agea, dalle raccolte cittadine che si tengono presso i supermercati aderenti e dalle donazioni raccolte nelle parrocchie. L'attività permette il sostegno a 500 famiglie e circa 2000 persone. Fra le altre azioni anche la distribuzione di farmaci da banco, il sostegno scolastico per bambini della scuola elementare nelle parrocchie e per la scuola media, il servizio docce, il Centro di ascolto cittadino, l'animazione della messa nelle carceri con i giovani di tre parrocchie e catechesi ai detenuti con gli adulti e il "veterano" progetto RecuperiAmoci.
L'Emporio avrà vita grazie ad una prima tranche di finanziamento di 50 mila euro (di cui 40 mila tramite la Cei derivanti dall'otto mille e altri 10 mila di cofinanziamento); i promotori confidano in una seconda tranche per il secondo anno, al termine del quale l'emporio dovrà sostenersi da solo.
Il vicario episcopale don Franco Lorusso ha portato il saluto dell'arcivescovo Monsignor Leonardo D'Ascenzo, in pellegrinaggio a Lourdes. Il sacerdote, a nome dei 14 parroci della città, ha sottolineato la bella sinergia creatasi tra le Caritas parrocchiali ed il Centro Caritas nella struttura di via professor Mauro Terlizzi che già il compianto Arcivescovo Carmelo Cassati desiderava fosse adibita a "Cittadella della Carità".
Don Franco Lorusso ha ringraziato don Raffaele Sarno, direttore della Caritas diocesana e gli oltre 250 volontari che forniscono il loro apporto nelle parrocchie e nel Centro Caritas.
Don Raffaele Sarno, direttore della Caritas diocesana, ha messo in evidenza come si allargano i servizi qualificati che una Caritas attenta, coinvolgente e partecipativa può offrire a tutti. È questa la missione della Caritas: diffondere una mentalità coinvolgente e partecipativa per porre fine ai processi di esclusione ed allargare quelli di inclusione.
Rufina Di Modugno, responsabile di "RecuperiAmoci", ha illustrato come la stessa logica di lotta allo spreco ha fatto muovere i primi passi al servizio di recupero di prodotti invenduti ma commestibili e ridistribuzione in giornata.
Anche Recuperiamoci è nata con il contributo dell'8xmille nei primi due anni, poi è stato un progetto che il territorio ha sposato anche con un piccolo contributo dell'amministrazione comunale: oggi 20 realtà commerciali forniscono i prodotti ritirati al mattino dai volontari, ripuliti ed imbustati in dosi da altri volontari, e distribuiti giornalmente; ne usufruiscono 50/60 famiglie al giorno, famiglie di tre o più componenti. L'ultima "bella" collaborazione, nata da un mese, è quella con l'azienda di ristorazione collettiva Pastore che fornisce 50 pasti due volte alla settimana.
RecuperiAmoci è divenuta una palestra di volontariato: parrocchiani, scolaresche, gruppi sociali collaborano con i volontari storici: è il segno che il territorio riconosce l'utilità di tale servizio.
Carmine Panico, presidente della Società Cooperativa "Arl – Mi stai a cuore" e dall'Associazione "I care", presente sul territorio da anni con il Centro Servizi per l'Infanzia con doposcuola, laboratori, campus estivo, è uno dei partner del progetto. I care sarà presente con tre operatori incaricati di catalogare e sistemare i prodotti (abbigliamento, giocattoli, prodotti per l'igiene, mobili) che saranno affiancati dai volontari.
Panico ha illustrato le modalità di accesso all'Emporio. I destinatari dell'Emporio saranno inviati dai centri di ascolto parrocchiali; i volontari dell'Emporio compileranno una scheda e provvederanno alla consegna di una card elettronica con un carico di punti mensili da spendere all'interno dell'Emporio. Gli articoli saranno "prezzati" con l'indicazione dei punti. Tale metodo permetterà l'attivazione di un sistema di distribuzione più equo e mirato rispetto al numero dei componenti della famiglia ed alla condizione socio-economica.
La consegna della card ed il numero dei punti da accreditare rispetteranno una graduatoria che terrà conto dell'attestazione Isee, lo stato di famiglia e la lettera del centro di ascolto di riferimento.
Elsheikh Ibraim ha posto l'accento sulla mission dell'impresa sociale "Terre solidali": creare posti di lavoro.
Con l'Emporio si vuole offrire l'occasione di valorizzare le cose donate che potranno essere migliorate da lavoratori professionali; questi possono offrire competenze ad inoccupati, competenze che potrebbero permettere loro di avviare un'attività lavorativa.
Si vogliono creare situazioni nuove al fine di recuperare vari tipi di prodotti (mobili, giocattoli, altro), ma soprattutto permettere a chi opera nei laboratori di recupero di crescere giorno per giorno, con l'impegno e la responsabilità anche nell'uso del denaro.