Scuola
Progetto "Mindfulness" in due istituti biscegliesi
L'obiettivo dell'iniziativa, promossa dal neuropsicologo Di Pierro, è aiutare gli studenti a recuperare tranquillità e attenzione per le lezioni
Bisceglie - domenica 25 aprile 2021
Un aiuto concreto e immediato per gli studenti, sia in presenza che in Dad. Il progetto "Mindfulness", volto a introdurre le tecniche di una particolare capacità di "prestare attenzione" e coltivare una piena presenza all'esperienza del momento, è già realtà nel plesso di scuola primaria "Caputi" del secondo circolo didattico e nella scuola secondaria di primo grado "Riccardo Monterisi".
Ogni mattina, quando i docenti effettuano l'appello, gli alunni rispondono: «Presente». Tuttavia, soprattutto di questi tempi, spesso è il solo corpo ad essere presente dietro una webcam o in classe ma la mente, sofferente, vaga altrove. "Mindfulness" punta a recuperare la tranquillità e l'attenzione necessarie a seguire le lezioni: il dottor Mauro Di Pierro, neuropsicologo biscegliese, ha perciò sviluppato il progetto, già attivato da Cnop e Miur, all'interno dei vari gruppi classe dei due istituti.
«Viste le tensioni cui gli alunni sono sottoposti in questa situazione pandemica e considerando gli effetti nocivi che lo stress comporta nello sviluppo cerebrale, l'intervento si dimostra doppiamente opportuno in quanto mira ad attenuare i livelli di stress e favorire una serie di abilità che si trasformano in risorsa interiore per gli studenti, in previsione di un ritorno alla normalità» ha spiegato Di Pierro. «La presenza di uno stressor intenso e costante mina le cosiddette funzioni esecutive, come il controllo degli impulsi, il decision making, la regolazione emotiva oltre all'apprendimento e alla memoria, con ripercussioni negative» ha aggiunto.
«L'obiettivo è principalmente mirato a favorire il rilassamento e l'equilibrio emotivo, proteggendo gli studenti dagli effetti negativi dello stress eccessivo causato dall'isolamento sociale e, in generale, dalla pandemia. L'augurio è che gli alunni possano trarne beneficio che arrechi loro una maggiore sensazione di benessere e appartenenza, che altresì implementi la loro resilienza ossia la capacità di "piegarsi ma non spezzarsi" in seguito al periodo che stanno attraversando».
Ogni mattina, quando i docenti effettuano l'appello, gli alunni rispondono: «Presente»
«Viste le tensioni cui gli alunni sono sottoposti in questa situazione pandemica e considerando gli effetti nocivi che lo stress comporta nello sviluppo cerebrale, l'intervento si dimostra doppiamente opportuno in quanto mira ad attenuare i livelli di stress e favorire una serie di abilità che si trasformano in risorsa interiore per gli studenti, in previsione di un ritorno alla normalità» ha spiegato Di Pierro. «La presenza di uno stressor intenso e costante mina le cosiddette funzioni esecutive, come il controllo degli impulsi, il decision making, la regolazione emotiva oltre all'apprendimento e alla memoria, con ripercussioni negative» ha aggiunto.
«L'obiettivo è principalmente mirato a favorire il rilassamento e l'equilibrio emotivo, proteggendo gli studenti dagli effetti negativi dello stress eccessivo causato dall'isolamento sociale e, in generale, dalla pandemia. L'augurio è che gli alunni possano trarne beneficio che arrechi loro una maggiore sensazione di benessere e appartenenza, che altresì implementi la loro resilienza ossia la capacità di "piegarsi ma non spezzarsi" in seguito al periodo che stanno attraversando».