Politica
Pronuncia del Tar, Angarano: «Amministreremo fino al 2023»
Il Sindaco: «Una sentenza perentoria che spazza via tutte le accuse»
Bisceglie - mercoledì 16 dicembre 2020
16.45
La pronuncia del Tar sul ricorso presentato da sei consiglieri comunali biscegliesi di minoranza riguardo il bilancio 2019 ha già provocato la reazione degli esponenti di opposizione che, pur ammettendo il respingimento dell'istanza, hanno promesso battaglia su altri aspetti della vicenda giudiziaria (link all'articolo).
Nella tarda mattinata di mercoledì 16 dicembre è giunto il commento del Sindaco ngelantonio Angarano, che ha riportato alcuni passaggi del provvedimento: «"Nel merito, il ricorso principale è infondato e, pertanto, va respinto", si legge nella sentenza del Tribunale amministrativo. "In definitiva, i ricorrenti hanno finito per sovrapporre e, talvolta, addirittura confondere gli ammissibili profili di legittimità procedurale connessi alla rinnovazione dell'approvazione degli atti annullati con gli inammissibili profili di legittimità giuridico-sostanziale degli atti nei quali si è sostanziata la riedizione dell'esercizio del potere amministrativo", è scritto.
"Parimenti infondato è il secondo motivo, con il quale si è lamentata la violazione del termine (di 5 giorni, effettivamente concesso ai consiglieri comunali) per la formulazione degli emendamenti al Dup e alla relativa nota di aggiornamento", si legge ancora nella pronuncia dei giudici amministrativi. "Non vi è, quindi, evidenza di compromissione delle prerogative di esercizio della funzione consiliare, né è stata allegata prova di un impedimento – giuridico o materiale – che altri consiglieri comunali avrebbero subìto. È, invece, provato che i consiglieri hanno avuto la possibilità di presentare i propri emendamenti al Dup: emendamenti, nella specie, esaminati. È, dunque, provata la concessione di termini congrui – non fissati in via preventiva, ma rimessi ad una valutazione di congruità – sia per il Dup che per la relativa nota di aggiornamento".
La sentenza esamina così punto per punto tutti i motivi proposti dai consiglieri comunali, tutti giudicati come infondati o inammissibili o inaccoglibili, compresi i motivi aggiunti.
"L'infondatezza di tutti i motivi aggiunti depone, conseguentemente, per il rigetto dell'impugnazione della deliberazione di consiglio comunale n° 28 del 12.3.2020, avente ad oggetto la rinnovazione dell'approvazione del bilancio consolidato per l'esercizio 2018, con allegata relazione sulla gestione (comprendente la nota integrativa)", si legge nella sentenza. "L'infondatezza dei motivi del ricorso principale determina il rigetto della domanda di annullamento, per illegittimità derivata, dei provvedimenti impugnati con ricorso per motivi aggiunti. In conclusione, il ricorso principale e il ricorso per motivi aggiunti vanno respinti"».
Fatte queste premesse, il primo cittadino ha espresso il suo pensiero in merito: «Una pronuncia perentoria, chiara e netta che sancisce, con passaggi molto duri nei confronti dei ricorrenti, l'infondatezza del ricorso presentato dai sei consiglieri comunali di opposizione. Nella sentenza c'è una lunga serie di espressioni come "infondato", "parimenti infondato", "infondatezza", "neppure fondata è", "non merita accoglimento", "non è stato provato", "neppure persuasivo è il rilievo": dichiarazioni davvero significative. La sentenza conferma dunque pienamente e chiaramente la correttezza, la legalità e la legittimità dell'operato dell'amministrazione.
Decade così totalmente il ritornello di questi mesi dei ricorrenti che avrebbero voluto dimostrare una presunta incapacità politico-amministrativa a più riprese declamata e sbandierata come slogan elettoralistico, senza pensare agi effetti che si sarebbero riflessi sui servizi ai cittadini» ha sostenuto Angarano.
«Decadono le ripetute accuse di illegittimità e illegalità dell'amministrazione che per mesi abbiamo dovuto subire, con una macchina del fango azionata ogni giorno con toni sopra le righe e pesanti calunnie. Emerge in tutta la sua evidenza la pretestuosità del ricorso, un tentativo, come abbiamo sempre detto, di cercare di bloccare la macchina amministrativa con ogni mezzo per arrivare a un unico obiettivo: lo scioglimento del consiglio comunale per assecondare la brama di potere politico e riappropriarsi delle poltrone occupate per anni» ha rilevato a suo giudizio.
«Gli stessi consiglieri ricorrenti che hanno subìto una sonora batosta, ormai da tempo non fanno altro che teatrini in consiglio comunale, abbandonando quasi sempre l'aula e preferendo l'arma dei ricorsi in tutte le sedi giudiziarie possibili anziché il confronto e il dibattito costruttivo per il bene della città. Ringrazio dirigenti e funzionari del Comune di Bisceglie che per mesi hanno dovuto vedere la loro integrità morale e la loro professionalità messa in discussione ingiustamente dalle infondate accuse di parte dell'opposizione. Ringrazio la mia squadra di governo e la mia maggioranza che con me hanno dovuto sopportare attacchi infamanti e scomposti che sono andati ben oltre il civile dibattito politico. La sentenza del Tar ci dà ragione su tutta la linea, dal punto di vista amministrativo, politico e anche e soprattutto morale, spazzando via malignità e cattiverie. Dal canto nostro continueremo a governare con onestà e trasparenza per il bene della città fino al 2023» ha concluso Angelantonio Angarano.
Nella tarda mattinata di mercoledì 16 dicembre è giunto il commento del Sindaco ngelantonio Angarano, che ha riportato alcuni passaggi del provvedimento: «"Nel merito, il ricorso principale è infondato e, pertanto, va respinto", si legge nella sentenza del Tribunale amministrativo. "In definitiva, i ricorrenti hanno finito per sovrapporre e, talvolta, addirittura confondere gli ammissibili profili di legittimità procedurale connessi alla rinnovazione dell'approvazione degli atti annullati con gli inammissibili profili di legittimità giuridico-sostanziale degli atti nei quali si è sostanziata la riedizione dell'esercizio del potere amministrativo", è scritto.
"Parimenti infondato è il secondo motivo, con il quale si è lamentata la violazione del termine (di 5 giorni, effettivamente concesso ai consiglieri comunali) per la formulazione degli emendamenti al Dup e alla relativa nota di aggiornamento", si legge ancora nella pronuncia dei giudici amministrativi. "Non vi è, quindi, evidenza di compromissione delle prerogative di esercizio della funzione consiliare, né è stata allegata prova di un impedimento – giuridico o materiale – che altri consiglieri comunali avrebbero subìto. È, invece, provato che i consiglieri hanno avuto la possibilità di presentare i propri emendamenti al Dup: emendamenti, nella specie, esaminati. È, dunque, provata la concessione di termini congrui – non fissati in via preventiva, ma rimessi ad una valutazione di congruità – sia per il Dup che per la relativa nota di aggiornamento".
La sentenza esamina così punto per punto tutti i motivi proposti dai consiglieri comunali, tutti giudicati come infondati o inammissibili o inaccoglibili, compresi i motivi aggiunti.
"L'infondatezza di tutti i motivi aggiunti depone, conseguentemente, per il rigetto dell'impugnazione della deliberazione di consiglio comunale n° 28 del 12.3.2020, avente ad oggetto la rinnovazione dell'approvazione del bilancio consolidato per l'esercizio 2018, con allegata relazione sulla gestione (comprendente la nota integrativa)", si legge nella sentenza. "L'infondatezza dei motivi del ricorso principale determina il rigetto della domanda di annullamento, per illegittimità derivata, dei provvedimenti impugnati con ricorso per motivi aggiunti. In conclusione, il ricorso principale e il ricorso per motivi aggiunti vanno respinti"».
Fatte queste premesse, il primo cittadino ha espresso il suo pensiero in merito: «Una pronuncia perentoria, chiara e netta che sancisce, con passaggi molto duri nei confronti dei ricorrenti, l'infondatezza del ricorso presentato dai sei consiglieri comunali di opposizione. Nella sentenza c'è una lunga serie di espressioni come "infondato", "parimenti infondato", "infondatezza", "neppure fondata è", "non merita accoglimento", "non è stato provato", "neppure persuasivo è il rilievo": dichiarazioni davvero significative. La sentenza conferma dunque pienamente e chiaramente la correttezza, la legalità e la legittimità dell'operato dell'amministrazione.
Decade così totalmente il ritornello di questi mesi dei ricorrenti che avrebbero voluto dimostrare una presunta incapacità politico-amministrativa a più riprese declamata e sbandierata come slogan elettoralistico, senza pensare agi effetti che si sarebbero riflessi sui servizi ai cittadini» ha sostenuto Angarano.
«Decadono le ripetute accuse di illegittimità e illegalità dell'amministrazione che per mesi abbiamo dovuto subire, con una macchina del fango azionata ogni giorno con toni sopra le righe e pesanti calunnie. Emerge in tutta la sua evidenza la pretestuosità del ricorso, un tentativo, come abbiamo sempre detto, di cercare di bloccare la macchina amministrativa con ogni mezzo per arrivare a un unico obiettivo: lo scioglimento del consiglio comunale per assecondare la brama di potere politico e riappropriarsi delle poltrone occupate per anni» ha rilevato a suo giudizio.
«Gli stessi consiglieri ricorrenti che hanno subìto una sonora batosta, ormai da tempo non fanno altro che teatrini in consiglio comunale, abbandonando quasi sempre l'aula e preferendo l'arma dei ricorsi in tutte le sedi giudiziarie possibili anziché il confronto e il dibattito costruttivo per il bene della città. Ringrazio dirigenti e funzionari del Comune di Bisceglie che per mesi hanno dovuto vedere la loro integrità morale e la loro professionalità messa in discussione ingiustamente dalle infondate accuse di parte dell'opposizione. Ringrazio la mia squadra di governo e la mia maggioranza che con me hanno dovuto sopportare attacchi infamanti e scomposti che sono andati ben oltre il civile dibattito politico. La sentenza del Tar ci dà ragione su tutta la linea, dal punto di vista amministrativo, politico e anche e soprattutto morale, spazzando via malignità e cattiverie. Dal canto nostro continueremo a governare con onestà e trasparenza per il bene della città fino al 2023» ha concluso Angelantonio Angarano.