Economia e lavoro
Protesta degli addetti alle pulizie di Universo Salute contro «i tagli da fame»
La Filcams Cgil Bat proclama lo stato d’agitazione permanente. Prasti: «Scarsa considerazione dei dipendenti☼. Lunedì incontro con la E.P. S.p.A
Bisceglie - sabato 10 novembre 2018
17.10
Da un lato il taglio delle ore, dall'altro il ricorso allo straordinario. Da un lato un'organizzazione del lavoro sui cinque giorni, dall'altro turni fissati su sei giorni. E ancora, intese disattese oltre che mancate risposte alle lettere del sindacato. Uno scenario, insomma, fatto di incongruenze e di criticità che vivono gli addetti della E. P. operanti in regime d'appalto presso Universo Salute – Opera Don Uva di Bisceglie. Una serie di questioni già denunciate dalla Filcams Cgil Bat e ripetutamente comunicate ai vertici aziendali, di fatto mai risolte.
Tutte queste sono le ragioni alla base di un sit in che i lavoratori, insieme ai rappresentanti sindacali della Filcams, hanno tenuto venerdì pomeriggio, 9 novembre, davanti alla sede del "Don Uva" per dire "no" ai tagli da fame.
«In contraddizione col taglio delle ore lavorative deciso da E.P. S.p.A., ai dipendenti è spesso richiesta l'effettuazione della prestazione di lavoro supplementare. Le intese raggiunte in merito all'ampliamento ed al completamento dell'orario di lavoro presso altre postazioni, con la disponibilità di un mezzo aziendale per il raggiungimento dei luoghi di lavoro, sono state disattese.
L'organizzazione dell'orario di lavoro, precedentemente programmato su cinque giorni lavorativi, è stato fissato su sei giorni. A ciò si aggiunge il mancato riscontro della committenza alla nota che abbiamo inviato il 23 ottobre scorso, atteggiamento che denota una scarsa considerazione e disinteresse sia del servizio offerto agli ospiti della struttura sanitaria che nei confronti delle dipendenti e dei dipendenti che operano quotidianamente in un contesto lavorativo alquanto delicato» ha spiegato Tina Prasti, segretario generale Filcams Cgil Bat.
«Per questo, oltre al sit in di venerdì, abbiamo proclamato lo stato di agitazione permanente di tutto il personale operante nell'appalto comunale. E.P. S.p.A. ci ha convocati per lunedì nel primo pomeriggio presso il Don Uva; dovrebbe essere presente all'incontro anche il committente, ovvero Universo Salute srl. Siamo fiduciosi che riusciremo a raggiungere un accordo positivo a favore sia dei lavoratori che degli ospiti della struttura» ha concluso Prasti.
Tutte queste sono le ragioni alla base di un sit in che i lavoratori, insieme ai rappresentanti sindacali della Filcams, hanno tenuto venerdì pomeriggio, 9 novembre, davanti alla sede del "Don Uva" per dire "no" ai tagli da fame.
«In contraddizione col taglio delle ore lavorative deciso da E.P. S.p.A., ai dipendenti è spesso richiesta l'effettuazione della prestazione di lavoro supplementare. Le intese raggiunte in merito all'ampliamento ed al completamento dell'orario di lavoro presso altre postazioni, con la disponibilità di un mezzo aziendale per il raggiungimento dei luoghi di lavoro, sono state disattese.
L'organizzazione dell'orario di lavoro, precedentemente programmato su cinque giorni lavorativi, è stato fissato su sei giorni. A ciò si aggiunge il mancato riscontro della committenza alla nota che abbiamo inviato il 23 ottobre scorso, atteggiamento che denota una scarsa considerazione e disinteresse sia del servizio offerto agli ospiti della struttura sanitaria che nei confronti delle dipendenti e dei dipendenti che operano quotidianamente in un contesto lavorativo alquanto delicato» ha spiegato Tina Prasti, segretario generale Filcams Cgil Bat.
«Per questo, oltre al sit in di venerdì, abbiamo proclamato lo stato di agitazione permanente di tutto il personale operante nell'appalto comunale. E.P. S.p.A. ci ha convocati per lunedì nel primo pomeriggio presso il Don Uva; dovrebbe essere presente all'incontro anche il committente, ovvero Universo Salute srl. Siamo fiduciosi che riusciremo a raggiungere un accordo positivo a favore sia dei lavoratori che degli ospiti della struttura» ha concluso Prasti.